sabato 31 marzo 2012

Tom Riddle , avresti dovuto avere solo un po' di pazienza...


che tempo qualche anno CIRROSI EPATICA E COLESTEROLO avrebbero risolto tutti i tuoi problemi.
Che questi hanno iniziato da adolescenti.


In ogni caso, per i lettori che volessero provare a prepararla, ecco la ricetta della Burrobirra :

INGREDIENTI

- 1 panetto di birra
- 1 litro di burro
(se non riuscite a procurarvi tali ingredienti, viceversa, forse è più facile)

PROCEDIMENTO

Inserite la birra in un boccale, poi il burro nella birra.

Servire fredda.

Di che sa? Boh dopo un sorso ho buttato tutto.


In ogni caso, forse non lo sapete , ma la burrobirra la fanno davvero, al parco divertimenti di HP , in Florida.
Solo che la ricetta è un tantino differente da quella originale da me proposta, in realtà non è manco birra... eccovi la ricetta e procedimento ufficiali

Buon fine settimana , ragazzi!

venerdì 30 marzo 2012

Abbiamo uno sponsor!!!

Ragazzi, visto che il blog sta iniziando ad ingranare (questo mese più di 1200 visite, grazie!) sono stato contattato da una agenzia pubblicitaria che opera su internet , dato che un giovane imprenditore ha deciso di puntare su queste pagine virtuali per reclamizzare il suo prodotto, ritenendo che i miei lettori rientrassero nel target specifico cui punta la sua azienda.
Scusate, so che non è carino imporvi della pubblicità, ma siate buoni, pure io devo campà ;)

Ecco a voi....

TA DAAAAAAAA'

MUTANDAO!

Pensata per un pubblico giovane, ideale sia per serate romantiche che per il dopo partita di calcetto nello spogliatoio, farete un figurone con gli altri grazie alla parte frontale colorata di bianco latte, che , si sa, ingrassa. I ricercatori della Mutandao hanno ideato una nuova tecnologia tessile  che permette di assorbire tutti i tipi di gas derivanti dalla digestione di 34 diversi tipi di fagioli!
Con MUTANDAO mai più spiacevoli buchi o buchetti, puoi emettere i tuoi geyser in tutta serenità!
Il pratico colore marrone permette una perfetta mimetizzazione di qualunque residuo, mentre il prezzo è assolutamente irrisorio in confronto a quello che rende: Solo 63 euro per due paia!
donne, tra un po' si avvicina Pasqua , ecco il regalo perfetto per i vostri uomini!
Non siete stanche di trovare sempre il solito intimo sotto i jeans del vostro uomo?
Non vi siete stufate di sgobbare ore e ore per lavare a fondo tali indumenti?
Da oggi in poi tutto ciò sarà solo un ricordo , grazie a MUTANDAO .



Bene, fine del messaggio pubblicitario, grazie per l'attenzione.
Ah, se vi presentate in negozio e dite di aver letto questo annuncio qui, vi fanno il 10% di sconto.

Fare acchiappanza su Facebook

L'argomento del post di oggi lo ha scelto la lettrice Nicole, diritto acquisito in quanto ha vinto la prima edizione del concorso "Cogli la cassata". Che dire... poteva andarmi peggio, mettiamo avesse deciso che dovevo parlare di astrofisica o di quantistica applicata , che vi scrivevo?


Una volta acchiappare qualcuno su internet era vista come una cosa un po' da tipi sfigati. Erano i tempi in cui internet si stava appena diffondendo, esistevano si e no tre chat cittadine e la connessione era lentissima, che una pagina si apriva in almeno un minuto, oltre al fatto che cadeva di continuo . Toccava quindi essere veloci , ermetici. Altrimenti mentre ti ricollegavi lei era già scomparsa.
La conversazione base era più o meno questa:
"Ciao"
"Ciao"
"Da dove dgt?"
"napoli"
"Anke io!!"
"Che fai nella vita?"
"Studio"
"Anche io!"
"Sei simpatica lo sai? ;) "
"Grazie!"
"Mi daresti il tuo numero?"
"Eh , non lo so almeno parliamo un altro po'..."
"Quanti anni hai?"
"Io 20 te?"
"Io 22"
"hai una foto?"
"no mi spiace"
"Mi dai il tuo numero?"
"Ok ... 3*******"
"Ti faccio uno squillo"
"senti,ma...come ti chiami?"

Di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima, oggi la connessione è infinitamente più rapida, cade molto meno spesso e c'è facebook. Ormai conoscersi su internet è una cosa socialmente accettata , anzi è uno dei modi più diffusi attualmente. Esistono dei veri e propri professionisti del rimorchio , che passano in rassegna tutte le amiche delle amiche alla ricerca di prede. Una volta chiedevi ad una tua amica: "Mi presenti qualcuna?" e lei di solito rispondeva "Mi spiace, le mie amiche sono tutte fidanzate".
 Adesso non c'è più bisogno sia della richiesta che della bugia. Si spulcia tutta la lista , guardando le foto,fino a che non si trova una papabile. Il professionista , furbo , tiene in ordine tutte le foto del suo profilo , elimina quelle in cui viene taggato e sta male , mette foto tenere in cui è con dei bambini per far vedere il suo lato dolce, piazza qua e la due foto in costume ed altre in cui è abbracciato a ragazze, di modo da ostentare una vita sociale attiva. Inizia poi a mettere degli aforismi poetici, per darsi un tono sofisticato mette anche qualche link impegnato, intervallato da qualche video con canzoni romantiche.
Dal canto suo la ragazza ha fatto la stessa cosa, più o meno , con le solite foto ingannevoli con la prospettiva che nasconde ciò che deve essere nascosto e risalta ciò che deve risaltare.
Quando il cacciatore ha scelto la preda, tocca iniziare la caccia. Spudoratamente puo' chiedere direttamente l'amicizia , facendo leva sul fatto di avere un amico\a in comune , oppure intervenire nei vari post con commenti simpatici per un approccio più soft e graduale.
Personalmente sono fuori dal mercato, quindi non conosco bene bene tante dinamiche , quindi nella trattazione un po' vado per immaginazione un po' mi baso su racconti di amici e conoscenti.

Normalmente  si punta su obiettivi concreti, a portata di auto. Magari una ragazza che la tua amica ha però inserito giusto per non fare la figura di non accettarla, ed ora le rode che in qualche modo potrebbe essere costretta a rifrequentarla fisicamente, qualora iniziassi ad uscirci insieme.
Inizi comunque utilizzando la chat di fb, poi le dici "perchè non esci con noi, così rivedi anche la tua amica..."
"ma si che bello, non la vedo da una vita..."

Un altro mio amico , che non aveva chiare le dinamiche del corteggiamento su fb, metteva il "mi piace" pure ai post dei giochini, quelli in cui lei aveva bisogno di una carriola, o di sacchi di grano o quelle cose lì.
C'era pure chi commentava tutte le foto di ogni singolo album di lei, a costo di sembrare un maniaco.

Ci sono anche amici che puntano a prede con alto livello di difficoltà, una volta uno mi disse:

"Ge, ho conosciuto una su fb, vuole uscire con me , chest è troppa bell...è straniera"
"Ah buono...quando ci esci?"
"Eh mo vediamo..."
"Ma di dove è ?"
"Vive a Valencia, ma parla italiano"
"A Valencia?e quando vai là?"
"Eh poi si vede mo'...organizziamo..."
"Scusa ma Napule se ne car (se ne cade)e' femmene..."
"Eh... ma guardala mo ti scrivo comme si chiama guardati le foto..."
"mmm si è bona...ma vive in Spagna!"
"Vabbuo' cu Ryan Air..."





mmm... mi sa che sarebbe stato meglio trattare di quantistica applicata, è venuto una mezza botta sto post. Però gli impegni vanno onorati, il prossimo "cogli la cassata" spero andrà meglio ;P

giovedì 29 marzo 2012

Quando ancora fantacalciavo.



La vedete questa? E' l'unica coppa che abbia vinto in vita mia, è di un torneo di fantacalcio (da qui in poi fc) fatto con i miei più cari amici nell'ormai lontano 2007(ormai la tengo buttata su di un impolverato mobile dello stanzino) Quelle mappine non leggono il blog, nonostante sappiano benissimo della sua esistenza , quindi non mi dilungo oltre a sfotterli.
Comunque se ricordo bene li stracciai tutti grazie al fantastico campionato di Luca Toni , che quell'anno con la Fiorentina segnava praticamente ogni giornata. E lo pagai pure poco , tipo 30 o roba del genere. Per farvi capire , all'epoca un Trezeguet o un Totti gli altri li pagarono tipo 110.

Il problema del fc è che vive il suo apice di divertimento proprio il suo primo giorno , con quell'evento tra amici che è l'asta. Per organizzarla tocca aspettare la congiunzione astrale propizia  in cui tutti i partecipanti hanno la serata libera da impegni , almeno 4\5 ore che dura più di una partita di Risiko , inoltre occorrono un stanza di qualche casa da poter utilizzare come sede e (facoltativo) una donna che prepari per tutti antipasti, rustici e sfizi vari. Donna che , dopo un rapido saluto , si tolga dalle scatole passando le seguenti ore in cucina , magari in compagnia di qualche ragazza portata da altri partecipanti , trascorrendo le ore seguenti a parlar di quanto siano stupidi gli uomini. Ogni tanto , timidamente, si affacciano per captare un po' di discorsi, ma gli uomini , nella tensione del momento che magari è in vendita un centrocampista che segna spesso , non se ne accorgono nemmeno. Chi invece esce un attimo dall'asta e le scorge , ne approfitta per chiedere "Oh per favore mi portate altra roba da bere?".

L'asta , dicevo , è il momento fondamentale del gioco , che se spendi male i tuoi soldi poi ti intossichi tutto il campionato. Diciamo che , in un torneo di dimensioni medie , facciamo 6 partecipanti , si possono catalogare le seguenti figure di giocatori:

- IL Presidente-Organizzatore , E' l'anima del fc , colui che ha stampato i fogli dove scrivere, preparato il calendario delle partite , portato la Gazzetta e deciso anche i posti in cui ti devi sedere a tavola.Senza il suo sacrificio e le sue mille telefonate, probabilmente , nessuno di voi sarebbe lì. Di presidenti recidivi, che si prendono l'incarico anche l'anno successivo , ce ne sono veramente pochi , stoici (che bello volevo scrivere questa parola prima o poi) gli altri in genere decidono che un anno di espiazione puo' bastare.

-L'amico col dente avvelenato : E' quello che l'anno scorso è arrivato secondo , che gli si era fatto male qualche giocatore e stavolta ha preparato un foglietiello dove tiene la sua golden list , con giocatori da prendere a tutti i costi e due\tre giovani di belle speranze che non conosce nessuno , perchè lui è informato , conosce le statistiche , ha intuito. Pero' c'è sempre qualcuno con più culo che lo frega.

-Il conoscente portato da un amico, che sennò quest'anno eravamo dispari. Di solito è alla sua prima stagione di fc , è un po' imbarazzo perchè non conosce quasi nessuno, dopo qualche minuto si pente di essere finito in questo trappolone con tali strani tizi , ma ormai ha dato la disponibilità e non puo' fare la figura di merda di lasciar perdere.

-L'amico incostante , gli piace solo partecipare all'asta, poi perde interesse al torneo dopo appena due pareggi. E' quello a maggior rischio abbandono , dovrà essere stimolato e sollecitato dal presidente per tutto il torneo.

- L'amico scocciato , che quest'anno proprio non lo voleva fare, però non è riuscito a dire di no. L'anno prossimo pero' , non esiste , col cavolo che partecipa. Sotto sotto il gioco gli piace, però è cosciente che tra qualche mese , preso dalle sue cose, magari complice una posizione anonima di classifica,avrà perso interesse.

- Una possibile variante è l'amico collegato in diretta telefonica , che proprio non è potuto venire pero' non si poteva aspettarlo un altro giorno che sennò non sifaceva mai sta cazzo di asta. Partecipa all'evento grazie all'amico recchia di fuoco , che oltre a svolgere i suoi acquisti deve fargli la telecronaca di tutto quello che stanno dicendo e facendo gli altri, scaccolamenti e rutti compresi.

Quando inizia l'asta c'è chi parte subito sparando i grossi nomi, chi invece spara a vuoto giocatori che non gli interessano per farli prendere agli altri, chi nonostante sapeva fosse il suo turno sta ancora a leggere la pagina del giornale con le statistiche , chi non ha preso il giornale e cerca di sbirciare nei fogli degli altri.
L'asta si infiamma quando tocca ai grandi cannonieri , a Buffon o altri due portieri , e soprattutto ai mitici centrocampisti con il vizietto del goal(quando usciva il nome di Kakà il clima si infiammava ). E poi c'è chi deve avere almeno un giocatore del Napoli , anche come talismano. I veri colpi si fanno alla fine, quando tutti hanno già speso tutto e l'amico previdente, che ha speso pochissimo in vista dell'asta di riparazione di gennaio , comprando per ora solo 7\8 giocatori , prende tutti quelli che son stati dimenticati pagandoli poco , per la rabbia degli altri.

La scorsa estate , dopo tanti anni di assenza dal fc , decido di partecipare a quello della Gazzetta. Partecipo insieme a migliaia e migliaia di altri manager. L'asta è un po' triste, la fai davanti al pc, prendi chi vuoi , basta che ce la fai con i crediti.Le domeniche in cui va bene, che la mia squadra segna almeno 4 goal arrivo 13000esimo. Ho rinunciato a seguirla da un paio di mesi.
Ora li lascio liberi,senza guida, alla deriva. I giocatori si autogestiscono,la formazione è sempre la stessa.Ho perso il comando dello spogliatoio.Succede anche nelle migliori squadre.
Se per un assurda coincidenza un lunedi mi chiamassero quelli del giornale ,dicendomi che sono arrivato al primo posto della settimana, che gli dico?

mercoledì 28 marzo 2012

E sia, dunque!

A seguito di gentile richiesta di una pluralità di voi (due son pluralità) ho tolto la decifrazione di parole strane che si deve fare prima di commentare. Ora non dovrete più cecarvi la vista oppure perder tempo ad interpretare parole come "Urgghghhswithz"  oppure "Serterere".
Che poi quando lo faccio io ho sempre l'impressione di aver sbagliato, ed invece ci ingarro. Vuoi vedere che è una presa per i fondelli?

Comunque adesso possono scrivermi anche tutti i robot in ascolto.

Muoversi sui mezzi pubblici

Per muovermi nei vari spostamenti quotidiani uso , ormai da anni, i mezzi pubblici. Un po' perchè al ritorno sono talmente stanco che rischio di addormentarmi ad ogni incrocio (ero costretto a cantare tutto il cd di Max) un po' perchè non sopporto lo stress di guidare in mezzo al traffico, tra creature penitenti e alterate , sbraitanti e poco lucide.
 Ora mi metto lì , bello seduto , rilassato, almeno quando trovo posto.  Di solito, appena mi siedo dopo massimo una fermata sale o una vecchietta o una donna incinta o una vecchietta incinta o uno con le stampelle che si è rotto una gamba o un tenero anziano che lo vedi reggersi e ad ogni curva rischia l'anca,precario come una foglia al vento,e  istintivamente ti tendi in avanti per raccoglierlo prima che cada ogni volta."vuole sedersi?" "no, grazie scendo alla prossima". Se ci arriva.
 Sono uno di quelli che si alza subito, non fosse altro che tra quarantanni sulle navette aerospaziali pubbliche se un giovinastro non mi fa sedere lo devo guardare in faccia e gli devo dire "Io alla tua età mi alzavo!"

Non è che ce l'ho con tutti quelli che prendono la macchina, alcune persone ne hanno bisogno dato che la zona in cui abitano non è collegata bene , quindi non hanno alternative. Io ce l'ho con quelli che si svegliano già tardi per andare a lavoro , prendono la macchina per fare trecento metri ed andare a fare colazione al bar preferito , lasciando il veicolo parcheggiato in seconda o terza fila , mentre il traffico si rallenta, che inizia l'ora di punta. Poi , finito il cornetto con calma, partono e pretendono di trovare la strada libera , bussando ad ogni semaforo una frazione di secondo dopo il verde. Arrivano sotto dove lavorano , dove magari ci sono almeno tre bar , e si lamentano perchè i parcheggi nel raggio di dieci metri dal portone sono già tutti occupati.

Vabbè Ho deciso di evitare tutto questo , dicevo , muovendomi sui mezzi pubblici. Il mio spirito di osservazione mi permette di farvi notare alcune categorie di persone , tipici esempi della fauna che è frequente incontrare in tali occasioni.

- Il classico tizio che parla da solo, ti accorgi di lui perchè nonostante l'autobus sia quasi pieno accanto a lui non è seduto nessuno.nemmeno se sta nei posti a quattro. Una regola non scritta dice che deve essercene al massimo uno per vettura o vagone, quindi quando uno di loro sale alla fermata e si accorge della presenza dell'altro gli chiede scusa e prende la corsa dopo.Alla fine sono innoqui , basta guardare fuori dal finestrino. Unica regola: Non incrociate le pupille. Altrimenti , vabbè attivate il pilota automatico e via.

-improbabili suonatori di fisarmonica: Mi chiedo come facciano a non aver ancora capito che dovrebbero semplicemente abbassare un po' il volume. O magari aggiornare un po' il repertorio , sempre co sto' "Volare" , e fate qualche pezzo pop , rock, funky o house. distinguetevi.

- Tizi che si accalcano davanti alla porta dove si scende , nonostante al centro ci sia spazio. Brutta razza. quando sali (vabbe' che nessuno sa bene da quale porta si salga da quale si scenda) devi farti spazio approfittando della tua fisicità , altrimenti resti bloccato e ad ogni fermata devi sorbirti il "scusi scende?" e te "No, ma scendo e la faccio passare".

-tizi che si lamentano con l'autista del ritardo , persone che non hanno capito che magari puo' esserci traffico , un mezzo puo' essere rotto , puo' essersi verificata una qualunque causa e quel povero autista non c'entra un cacchio. Il problema è che a volte questo tizio aizza la folla , e si crea una specie di rivolta popolare. una volta sulla cabina di guida mettevano la targhetta "vietato parlare all'autista" , ora dovrebbero scrivere "Vietato urlare all'autista." Sarebbe carino se uno di essi, magari a Napoli , attaccasse un cartone con su scritto "Sto guidann , nun me cacat o' -bip- "
il problema del tizio polemico aumenta quando lo becchi già alla fermata, che l'autobus è partito e lo hai perso per un secondo - che cacchio potevi scender prima - perchè ovviamente era verde e doveva andare, non è che puo' aspettare tutti , il tizio polemico , dicevo , arriva dietro di te e inizia a inveire contro l'autista. A quel punto tocca spostarsi di qualche passo, altrimenti ti rompe le palle , cercando solidarietà.

- tizi che tengono a tutto volume il volume del file mp3 che stanno ascoltando al telefonino. Io questi non li ho mai capiti , un po' come quelli che mettono l'autoradio al massimo per farti sentire le canzoni tamarre. Ma che è , esibizionismo , passione per la musica ,tamarraggine, voglia di condividere le note oppure sordità? (mmm si dice sordità?mi scoccio di andare su google...ià casomai licenza bloggerica)
Ma che pensano, qualcosa tipo "Ua' fra, hai capito a chi me sto sentenn?"
moderni jukebox non a richiesta, sono un po' i nipoti ideali di quei tizi che si vedevano negli anni 80 andare in giro per strada con le radio sulla spalla ,o almeno si vedevano nei film americani.

-tizi appostati , con il biglietto in mano , nei pressi dell'obliteratrice, pronti a scrutare l'orizzonte in caso di salita improvvisa del controllore.

Poi , con tutti sti tipi è normale che quasi tutta la gente "normale" sta con le cuffie nelle orecchie.
Il problema è che le cuffie a volte ci vorrebbero anche nelle narici, soprattutto d'estate , dato che col caldo il sudore comincia a diffondersi nell'aria. Ogni tanto si sente una voce disperata nella folla che grida: "Qualcuno apra i finestrini" "no , autista apri le porte , preferisco cadere!"

-tizi che assorti nei propri pensieri si dimenticano di scendere alla fermata giusta , dovendo poi farsi a piedi almeno duecento metri. Questo sono io.

martedì 27 marzo 2012

Cogli la cassata - Numero UNO

Ciao, cari lettori , voglio fare un gioco con voi.


No, vabbè , scusate (è che ho preso il dvd dell'episodio 5 e devo assolutamente trovare il tempo per vederlo) parlando seriamente (ma si è mai parlato seriamente qua sopra?) ormai siete diventati un numero accettabile e volevo dar il via a questa rubrica giocosa. Altri blog che ho leggiuzzato fanno un gioco chiamato giveaway o una cosa del genere, non ci ho capito nulla pero' mi sembra una cosa da femmine. il gioco che voglio fare è riservato ai lettori fissi che si son messi come followers , potete ammirarvi a destra quanto siete belli, tra un po' sforiamo il muro dei venti) quindi questo tipo di post non li pubblico sulla pagina fb (che a breve chiudo perchè mi scoccio di mettere tutto in due posti ogni volta) dicevo , il gioco è molto semplice, e mi serve anche per capire se il mio squallido e demenziale pseudo-umorismo vi arriva. Dovrete semplicemente capire la cassata illustrata nelle varie immagini che pubblicherò ogni tanto.
Ora , subito starete pensando: Che si vince?
Uagliù , fatelo per la gloria. Anzi, facciamo così: il primo che risponde correttamente ha il diritto di scegliere l'argomento di uno dei prossimi post su cui poi dovrò andare a scrivere.
Oh, tutto tranne politica che un po' non ne capisco un po' non c'è tanto da ridere.

bene, eccovi la prima cassata da decifrare:


Non è difficile, vero? il primo che la coglie vince.
(Ovviamente è anche la volta buona, magari , che i più pigri di voi si decidano finalmente a farsi sta cacchio di iscrizione, si tratta di creare un account google che ce vo'...)

Vinca il migliore.






Fittiamento lento

A Napoli chiamiamo "fittiare" l'arte di corteggiare una persona attraverso continui e ripetuti sguardi , al fine di farle almeno rendere conto dell'esistenza di un interesse. Il fittiamento , quindi, puo' essere posto in essere in diversi contesti, dalla scuola\università , ai mezzi pubblici, alle discoteche , palestre o anche semplicemente per strada. Non riesco ad immaginarmi l'etimologia , mi sembra un po' improbabile che derivi da "Flirtare" , o se così fosse sarebbe davvero curioso il modo in cui tal termine è stato storpiato dalla traduzione in napoletano. Chissà, forse durante la guerra qualche soldato americano avrà detto a qualche donna napoletana "Are you flirting with me?" (boh scusate il mio inglese improvvisato, vi giuro che lo so parlare) e lei avrà risposto "Yes, ti sto flirtiando" e da lì poi il termine si è modificato arrivando alla forma in cui lo conosciamo ora. Si, mi piace pensare che sia andata così.

Credo che a tutti noi, anche ai più timidi , sarà capitato almeno una volta di fittiare qualcuna\o. A volte sarà capitato anche di essere fittiati, o di ricambiare la cosa.Soprattutto da giovani a volte capita di incrociare uno sguardo e non riuscire più letteralmente a staccare gli occhi da dosso , a costo di essere scambiati per uno stalker. Beh in effetti il fittiamento non deve essere troppo insistente, altrimenti diventa molesto. Il fittiamento , grazie a quello strano potere del cervello che riesce a farti capire se qualcuno ti sta osservando, prima o poi attira il destinatario nella trappola.
Ma attenzione,amici fittiatori:Alcune ragazze , con un carattere definiamolo fumantino, potrebbero pure incazzarsi e rispondere con un "Ch' guard'a'ffa?"  , quindi tocca non esagerare.

Se mi accorgo che una ragazza mi sta guardando, sulle prime penso sempre di avere qualcosa di strano in faccia , chessò il latte del cappuccino sulla punta del naso o roba del genere.
 In genere poi uno stacca un attimo gli occhi, allontanando le pupille da qualche altra parte dell'orizzonte, per poi , dopo pochi secondi, farle tornare nella direzione della persona per controllare se lo sguardo continua. Se lo sguardo non è più puntato verso di te, tutto a posto. ti sei fleshato. (mmm non avevo mai scritto sta parola) il problema invece è se quella ti sta guardando ancora. Che fai?
 Dopo aver accertato il fatto  gli occhi istintivamente si rispostano , per dare al cervello il tempo di pensare. E non è che puoi far aspettare tanto , che poi l'altra persona si stufa. diciamo che un sorriso è sempre un buon prosieguo. Vabbè io vi parlo per ricordi, che ora che ho la palla al piede al massimo posso fittiarmi le modelle sui manifesti pubblicitari.

Ho però degli amici ancora in attività, ad esempio in un locale potrebbe verificarsi una scena del genere:

A: " Gè , quella me sta fittiann!La bionda a destra..."
G: " Chi, quella riccia?"
A: "Oooh ma si scem? non guardare, tu ti giri subito quella capisce!"
G:"E che me l'hai indicata a fa' se non mi devo girare? Comunque forse hai ragione..."
A: "Si, si...guarda non distoglie lo sguardo nemmeno per un secondo..."
G "Si, sta proprio guardando verso qui, hai ragione..."
A:"Non ti girà!!Senti che faccio, vado?"
G: "E vai, no?Che aspetti, hai fatto colpo scè! "

....

G: "Ma come già sei tornato? Non le hai nemmeno parlato?"
A: "No...vabbè niente, è strabica."

lunedì 26 marzo 2012

Telefonando si cambia.

Non so se qualcuno di voi pratica il “Salto della compagnia telefonica” , sport che sta diffondendosi nello stivale da qualche anno e che tra un po' verrà riconosciuto come disciplina olimpica.

Per un pigro come me, credeteci , è più faticoso che fare una gara di Triathlon. (vabbè io preferisco il Trianon – questa la capiscono solo i napoletani) (quanto odio dover andare ogni volta su google per vedere come si scrivono le parole e non fare grezze con voi)

Devi stare lì tutto il tempo ad aggiornarti, vedere che offerta è uscita , quali sono i vantaggi, cosa ti regalano , i costi , la ricezione. Due cojoni che non vi dico. Ovviamente de gustibus , in quanto esistono persone che si cimentano in questo sport in modo scientifico , direi professionistico. Dovrebbero creare la figura professionale di “Consulente di compagnie telefoniche per pigri” , credo che riscuoterebbe abbastanza successo. Chi non lo fa per soldi, lo fa per soddisfazione, un po' come le donne che girano i negozi per trovare qualche capo fashion in offerta che poi lo mettono e si vantano con le amiche. O magari non lo dicono che era in offerta, così la gente pensa che abbiano speso tanto.


Una volta chiamavi un amico, vedevi come iniziava il suo numero telefonico e sapevi già quanto ti sarebbe costata la telefonata, se era il caso di essere veloce o si poteva stare a ciarlare un po'.
Oggi , con la portabilità , devi correre tutti rischi calcolati. La maggior parte delle offerte che le compagnie propongono son mirate a favorire , ovviamente , le relazioni tra utenti con lo stesso operatore. Esistono vari tipi di offerte , per tutti i gusti , ad esempio:


  • You and mammeta : ti permette di parlare con tua madre fino a quando lei non ti pone la quinta domanda , facendo cadere la linea e impedendole di richiamarti nella mezz'ora successiva
  • Io e il mio amore : (Qui ricordate di attivare il pilota automatico ) Ore e ore al mese in cui due numeri possono parlare e parlare del nulla , creare litigate potenzialmente senza fine ed a tutte le ore , che prima magari la litigata telefonica finiva con il termine del credito, oggi invece sei fregato, baby.
  • Recchia of fire erga omnes : 3000 minuti al mese verso tutti , ma proprio tutti , fissi , fessi , mobili , divani , telefoni di casa e di chiesa , parenti , amici , nemici e gente che ti chiama dicendoti “dai richiamami che hai l'offerta” e te che richiami scocciato ma sotto sotto con piacere, che almeno dai un senso a 'sti minuti che dovrai pure consumare, in qualche modo.



Ora , non so a voi ma a me quando è capitato di parlare con amici del fatto che fosse uscita una nuova offerta, le cose son andate piu' o meno così:



A: “Oh , lo sai che la -ipotetica -compagnia “Marrone” ha messo una nuova offerta , se passi a lei ti danno 1500 minuti al mese , 200 sms verso tutti e 30 ore di internet al mese! Conviene!”

IO : “Ah... mmm … quanto so' 1500 minuti al mese?”

A: “Ehm...allora...”

IO: “Sessanta per dieci...”

A: “Cinquec...ah no seicento poi piu' la metà...”



allora, visto che vorrei dare anche un tocco di utilità sociale a questo blog, eccovi finalmente una tabella riepilogativa che renderà la vita più facile a tutti , evitando di sottoporre le vostre meningi a simili sforzi matematici.



100 Ore mese = devi fare 24 *...

….



No, scusate non ce la faccio. La matematica non è proprio roba mia. Io volevo fare lo scrittore.

Comunque , più o meno, 1500 minuti sono... mmm.... 60 minuti all'ora quindi moltiplicato dieci fa 600 per due 1200... quindi saranno più di 20 ore al mese, in pratica una giornata al mese dovreste passarla a telefono. Direi che vi dovrebbero bastare.

Comunque, mettiamo che vi lasciate convincere a fare il cambio di operatore, entro qualche giorno dovete aspettarvi la telefonata strappalacrime di qualche ragazza , che vi chiede quasi piangendo:



O:“Buongiorno , lei è il signor Gegge?”

 G:“Si, salve...”

O:“Ma perchè vuoi cambiare compagnia telefonica? Non ti trovi più bene con noi?”

(ti da pure del tu, in quel momento di sconforto e disperazione)



E là inizi a sentirti in colpa, come quando lasci una persona e ti rendi conto che non l'hai fatto da uomo. No, prima dovevi cacciare le palle e telefonare per dire “Scusate, ho deciso di andar via. Ho trovato un'altra che mi darà di più!”



Ed intanto sotto mettono la canzone di Pino Daniele che fa “E allora resta,resta cu' me”.



G:“Guardi, non è che non mi trovi bene, solo che ho trovato una offerta più conveniente, almeno per l'uso che faccio io del telefono...”

O:“Ma è sicuro? Perchè non ci ripensa? Se decide di rimanere ,in cambio potremmo darle per i prossimi tre mesi telefonate illimitate presso un numero a sua scelta,tipo la sua donna...”

G:“NNNOOOO pe' carità!”

O:“Allora aspetti, potremmo darle 300 sms , dieci ore di internet gratis al mese , chiamate gratis per i primi 10 minuti di conversazione e 10000 MMS”

G:“Mmm , ma no... sto a dieta... non me li posso mangiare anche se mi piacciono... non possiamo fare 1500 grammi di Bresaola?”

O:“Aspetti che devo chiedere al mio superiore”



Tre minuti di silenzio, intanto la canzone in sottofondo diventa “resta cu me” di Modugno.

Forse sperano nella potenza dei messaggi subliminali.

O:“Pronto? Mi spiace... possiamo fornirle solo servizi telefonici... Pero' aumentiamo i minuti a 1550 al giorno!”

G:“Ma se un giorno ne ha 1440! (ho fatto i conti con la calcolatrice ehehehhe)”

O:“SIENT STRUNZ IO TE L'HO CHIESTO CON LE BUONE, O RESTI CON NOI O NON VEDRAI PIU' UNA TACCHETTA DI RICEZIONE SULLO SCHERMO DEL TUO TELEFONO.”

(il sottofondo ora è il tema del “Padrino”)



G:“mmm...se la mette così...potrei riconsiderare l'offerta, se mi richiama tra un paio d'ore ci penso su e le faccio sapere, ok?”


O:“D'accordo, sono contenta che abbia deciso di restare con noi. La ringrazio per la collaborazione, le auguro buona giornata!”

G: “n'giorno...”


domenica 25 marzo 2012

Il periodo di merda

Siori e Siore, visto il buon successo di pubblica e critica ottenuto dal post sulla giornata di merda,
(qui il link al post) oggi metto sui vostri schermi il sequel, dedicato al “Periodo di merda”.

Conscio che difficilmente i "numeri due" riescono ad avere la bellezza del primo, proverò comunque ad illustrare le caratteristiche di questo lasso di tempo che sarebbe riduttivo definire semplicemente come l'insieme di più giornate di merda.
 Eh già , troppo facile usare l'equazione (Pdm = Gdm1+Gdm2+GdmN) per sintetizzare due cose che in realtà son totalmente diverse. La giornata di merda ti capita ogni tanto, è qualcosa di eccezionale a suo modo, finisce quando posi la testa sul cuscino. Il periodo di merda potenzialmente non ha fine, o meglio finirà soltanto nel momento in cui avrai messo in moto un determinato meccanismo.
 Già , perchè il periodo di merda inizia quasi sempre perchè la vita decide che è il momento di riscuotere per gli sbagli che hai fatto, piccoli e grandi, e tu in quel momento sei impreparato, hai le tasche vuote. Non sempre, per fortuna, devi pagare per i tuoi errori, ma ogni tanto ti tocca, ed allora so'cazzi.
Ti rendi conto di aver sbagliato a programmare qualcosa di importante, di aver trascurato dei rapporti, di aver dimenticato o sottovalutato degli impegni, ed adesso devi recuperare tutto. A volte poi ci si mettono anche fattori esterni come la sfortuna oppure il libero arbitrio delle persone che incontri. A questo punto, nell'affrontare il pdm , ognuno reagisce in base a quello che sente in quel momento, e alle difese di cui dispone. C'è chi improvvisamente si ricorda di avere un Dio, c'è chi vorrebbe invece che Dio si ricordasse di avere lui, c'è chi preferisce allontanarsi un po' e star da solo,chi invece si circonda di persone, indipendentemente dal fatto che voglia loro bene o meno. C'è anche chi la prende con filosofia, ma in genere dopo qualche giorno manda affanculo Socrate e Aristotele e assume uno degli atteggiamenti di cui sopra. Poi magari guardi un po' in giro, ti accorgi di chi sta veramente male, ed allora ti senti ancora peggio perchè pensi che non hai diritto a lamentarti così.

Il periodo di merda, dicevo , non passa da solo. Devi iniziare te a far qualcosa. Sbloccare tutti i meccanismi che erano inceppati, oliare la ruota e altre metafore di circostanza. Il problema è che devi realizzarla sta cosa, non dare la colpa sempre ad altri fattori esterni. Quei fattori esterni si chiamano “vita”, e te ne arriveranno di continuo addosso , ammassandosi , se non ti sbrighi a liberarti di quelli che già hai. Un po' come il tetris, che se metti tutti i pezzi in ordine poi te ne liberi, mentre se gestisci male i problemi e la forma in cui ti arrivano si accumulano e non puoi risolvere i vecchi se non togli prima di mezzo gli altri. Incredibile, vi aspettavate che il tetris avrebbe potuto essere una simile metafora della vita? E non vi ho ancora parlato della mia teoria su Pac-Man....




Il pdm , quindi , lo combatti solo muovendoti, togliendo un problema alla volta , senza aspettare di essere travolti. Poi , una volta che ce l'hai fatta, ti riavvicini a chi ti eri allontanato, magari ti stacchi da coloro di cui invece avevi approfittato, riprendi il tuo normale rapporto con Dio e chiedi pure scusa a Socrate e Aristotele. Ce la puoi fare. Perchè la cosa brutta (ma se vogliamo anche bella) del periodo di merda, è che non pensi mai (tranne che per problemi enormi) “non ce la posso fare” , no te pensi “ non ce la sto facendo” , e la differenza è enorme. Sai che tutto è alla tua portata, ti manca solo la volontà o la forza di farlo. E quelle se ti ci metti le trovi.



Bene, i signori mi scusassero per il post un po' pucundrioso e non certo leggero come gli altri, ma ogni tanto è così,altrimenti il blog l'avrei chiamato “Cassate e cassate”...

sabato 24 marzo 2012

Il telo sullo specchio dell'anima

Non preoccupatevi, non v'inganni il titolo : Questo post non avrà nessun contenuto palloso-poetico , semplicemente mi serviva un modo un po' sofisticato per farvi capire che oggi si parla di occhiali da sole.
Con l'arrivo della bella stagione anche chi ,come me, non ha l'abitudine di indossarli tutti i giorni, inizia a scavare nei cassetti per trovarli. Personalmente quando ne compro un paio nuovo son costretto a prendere sempre un modello massiccio, dato che ho la tendenza a esporli agli effetti della forza di gravità spesso e volentieri. Quando vedo quelle montature sottili sottili mi sento quasi male, pensando alla loro fragilità. Nelle mie mani non durerebbero una settimana. Essendo gli occhi lo "specchio dell'anima" , gli occhiali da sole son il telo che si mette sopra quando non si vuol mostrare al mondo quello che hai dentro. Ora, vi risparmio battute tipo "Ma i miei occhi sono marroni, quindi la mia anima sarebbe di... e quindi dovrei mettere gli occhiali a mosca?" (esempio perfetto di preterizione - tiè - per capirla andare pure su wikypedia) vorrei farvi notare come , con il tempo , l'occhiale da sole ha perso la sua funzione esclusiva di offrire protezione dai raggi solari, per svolgere diverse funzioni secondarie , che spesso invogliano all'acquisto di tale bene molto più della primaria di cui sopra.  Provate a pensare alle persone timide, che grazie agli occhiali hanno una specie di barriera o schermo che gli permette di sostenere lo sguardo altrui, oppure a quelle che devono necessariamente ostentare sicurezza, magari per lavoro, e non possono permettersi di far trasparire nemmeno per una frazione di secondo una espressione di insicurezza, timore, sorpresa nel proprio sguardo. Insomma, quando vi relazionate con una persona che non vi mostra gli occhi partite dal fatto che siete in vantaggio voi, anche se non vi sembra. E' difficile che la gente riesca ad individuare nel tuo linguaggio del corpo altri segni di insicurezza, a meno che non ti tremino le mani oppure tu abbia di fronte uno che si è visto la sera prima "Lie to me". Tuttavia esistono anche scopi meno "nobili" per indossare gli occhiali, ad esempio le ragazze lo fanno quando si svegliano una mattina dopo aver dormito poco ed hanno delle occhiaie che dovrebbero truccarsi e si scocciano, mentre l'uso particolare che possono farne gli uomini è un piccolo segreto che rivelo alle mie lettrici. E' il classico segreto di Pulcinella, ma voi siete delle anime candide ed ingenue , e certe cose alla vostra età ormai è giusto che le sappiate. Alcuni uomini si mettono gli occhiali da sole per fare i "rattusi".
Solo per quello. In questo modo le pupille possono vagare libere per il campo visivo, nonostante il naso sia puntato sempre nella stessa direzione. Se siete in spiaggia e c'è il tizio con le lenti dell'aciugamano accanto che guarda tutto poetico il mare, probabilmente vi sta fissando le tette.
Se la scena accade alle 19: 30 di sera, potete togliere il probabilmente. Ah, ricordate che meglio gli occhiali da sole che quelli male accompagnate. Scusate, è che mi avanzava questa battutaccia e da qualche parte dovevo piazzarla. In ogni caso , se c'è una cosa che mi da fastidio, è quando parlo con una persona che indossa gli ods e questa non parla, guardando da un'altra parte: Due sono le cose, o fai finta di ascoltarmi e mi stai mancando di rispetto, oppure stai guardando delle tette e non me le hai segnalate.

giovedì 22 marzo 2012

Cose che nascono dal nulla

Una qualche legge fisica o filosofica sostiene che "nulla si crea , nulla si distrugge" , esiston però delle cose in natura che appaiono e prendon vita letteralmente da un momento all'altro, come nate dal nulla.

Seguiranno alcuni esempi.


Funghi



Brufoli o foruncoli (in napoletano "Fruncolo")



Abusi edilizi


Pelucchi di lana nell'ombelico




Buchi neri




L' Amour









Piaciuta la riflessione?
Ed ora una cosa: Dovete sapere che chi ha un blog e prende delle foto in giro dalla rete poi scrive " Le immagini sono prese dalla rete, qualora qualcuno ritenesse esserci stata la violazione di copyright sono disponibile a rimuoverle immediatamente una volta ricevuta la segnalazione."
Anche se non credo che tra i miei dieci\quindici lettori (a proposito, e registratevi...altrimenti sembra di scrivere al muro) ci sia qualcuno che abbia fatto ste foto , la inserisco anche io. Che ci volete fare, ho aspettato con in mano la fotocamera digitale che spuntasse qualche buco nero, ma proprio non è stata cosa. Per i pelucchi , sinceramente , non mi sembrava il caso. L'età del brufolo selvaggio l'ho passata da un pezzo, trovare un evidente abuso edilizio a Roma è meno facile di quanto si pensi, stessa cosa per i funghi non in confezione da supermercato (mmm quasi quasi oggi mi faccio risotto con i funghi e salsicce che ho capito come si fa ) e poi, per simboleggiare il Sentimento dei sentimenti, credo che il buon Klimt non se la prenderà se gli faccio un po' di pubblicità sul mio blog.

lunedì 19 marzo 2012

La tua versione 1.0

Ricordi quando hai fatto il primo scatto della tua esistenza? Arrivasti primo, tra milioni (miliardi?boh) di concorrenti, altro che maratona.E chissà come dovevano essere scarsi gli altri,aggiungerei. Il tuo premio è stato poi un soggiorno di nove mesi all’interno del posto più accogliente in cui tu sia mai stato, prima di uscire un po’ fuori a vedere come era il mondo. Bene, oggi si festeggia la parte di te che ti ha fornito il biglietto per la vita.


Normalmente l’accento si pone sul fatto che tu sia parte di lui, in realtà se ci pensi bene anche lui è parte di te. Se siam tutti d’accordo che la mamma è sempre la mamma, è pur vero che la figura del padre troppo spesso non riceve il giusto risalto. Pensate a quanti abbracci avete dato a l’una e quanti all’altro, credo che la differenza sia considerevole. Ovviamente il rapporto con tuo padre cambia molto a seconda del fatto che tu sia figlio o figlia. Se per una figlia, in generale , avvicinarsi ad un padre ed abbracciarlo è una cosa normalissima, tra uomini non funziona così. Non so dirvi perché , forse è stupido orgoglio (ma esiste l’orgoglio intelligente?) forse è che uno aspetta che lo faccia l’altro, come due innamorati che non si dichiarano mai, forse è che in fondo non c’è bisogno di dirselo, ma un padre ed un figlio difficilmente si lasciano andare a grandi manifestazioni d’affetto.
 Non so bene come funzioni tra mamma e figlia , ci son alcune teorie psicologiche o sociali che parlano di competizione, però tra padre e figlio c’è tutto tranne competizione. Quando sei piccolo , in generale, la mamma si prende il ruolo dello sbirro buono e il padre di quello cattivo.
 Eh , non deve essere facile dire tutti quei no , alcune volte non riuscire a motivarli, perché in fondo da piccoli le motivazioni di alcune cose proprio non puoi capirle. Poi cresci, sei esposto a pericoli maggiori , non sei ancora un uomo ma non sei più un bambino ed allora a lui tocca dosare gli interventi ,alzare la voce contro chi ora  ribatte o a muso duro o non ti parla per un po’, in alcuni casi il padre ti deve persino lasciar fare gli stessi sbagli che ha fatto lui, insomma non deve essere facile. Quando sei giovanissimo non lo vedi mai come un nemico, solo non capisci come sia possibile che lui non capisca te , in fondo – pensi – ci sarà passato anche lui. Si dice (e in molti casi è vero) che i padri proiettino le proprie ambizioni mancate sui figli, ciò è alla base di molti conflitti, perché è vero che sei la sua versione 2.0 , però gusti e obiettivi non sempre coincidono. Secondo me il momento più difficile è proprio quello in cui lui si accorge che non puo’ più influire in maniera decisiva nelle tue scelte, che ormai sei diventato un uomo\una donna e devi affrontare il mondo da solo, anche perché lui , purtroppo , non è eterno. Tutto quello che ti ha insegnato fino a quel momento, anche quando non ti stavi accorgendo che da lui stavi imparando qualcosa, ogni rimprovero , ogni “no” , ogni “Aspetta” ti serviranno per cavartela nella giungla che c’è fuori. Il tuo “addestramento inconsapevole”, di cui fa parte la tua educazione , i suoi principi ,i valori quelli te li porti addosso - è lui in te - li userai un giorno per istruire la parte di te che completerà il ciclo della vita.

Poi ti trovi un giorno che sei cresciuto, ritieni anche abbastanza bene, e se ci pensi il merito è anche - e forse soprattutto - suo. E ti accorgi con dispiacere che sta invecchiando, proprio ora che potrebbe quasi essere una specie di amico , al massimo di quegli amici un po’ rompiballe. Nel senso che puoi parlarci in maniera differente , capire finalmente quello che ha da dirti e fargli capire anche te qualcosa. Pero’ intanto ti sei fatto una tua vita, le occasioni per vederlo son sempre meno. E , per qualche motivo che non ti riesci a spiegare, a volte ti dimentichi anche di telefonare. La cosa è assurda, perché sai che il giorno che non potrai più farlo questa cosa la rimpiangerai in maniera tremenda. Ed allora ben venga anche una semplice festa sul calendario, per ricordarti quanto gli devi.

Un giorno, qualora toccasse a te questo delicato ruolo,speri di riuscire ad eseguirlo bene almeno la metà di quanto ha fatto lui con te.

Nome d'arte


Quando son passato da questa via e ne ho letto il nome, ho sorriso pensando che sarebbe stato un attore perfetto per il cast di un film di Maccio Capatoda...

domenica 18 marzo 2012

Corridore della domenica

Oggi ho fatto la maratona di Roma.


Vabbè , detta così sembra chissà quale prodezza sportiva, in realtà ho partecipato alla stracittadina amatoriale di appena 4,5 km. Veramente non l’ho nemmeno finita tutta, poi vi spiego.

C’era la corsa per professionisti, la maratona vera, di circa 42 km. Avrei tanto voluto farla, ma poi ho pensato che 3 giorni di tapis roulant avrebbero costituito una preparazione insufficiente. Vabbè sarà sicuramente per l’anno prossimo (ultimamente faccio sempre così, come per il Carnevale di Venezia che solo ora ho trovato il costume perfetto per l’anno prossimo… speriamo poi di mantenerle ste promesse)

Ai professionisti viene data una pettorina tutta tecnologica, con un microchip addosso che rileva i vari passaggi (credo che sia per evitare che qualche furbetto prenda scorciatoie) mentre ai semplici corridori della domenica (presente!) un foglio di cartone da attaccare alla maglietta con delle spillette. Il mio numero era trentamila qualcosa, in totale ho letto che i partecipanti erano all’incirca il triplo.



Vabbè comunque arriviamo lì di buon mattino (e svegliarmi alle 07:05 di domenica è stata la prima impresa) si parte dal Colosseo, è pieno di ottimisti come me che, vestiti con pantaloncini , tute e scarpe da corsa si aspettavano di partecipare ad una corsa. In realtà è stata una festa, nulla di più nulla di meno. Con tutta la gente che c’era non era possibile nemmeno fare uno scatto. Partecipavano anche famiglie,bambini, cani.


 All’inizio, come potete vedere nelle foto, si può notare come dei turisti, evidentemente non ancora consci di come funziona in Italia, hanno lasciato sulle transenne felpini e “pezzi di sopra della tuta” (Come si chiamano?) Comunque se questi pezzi vi piacciono sappiate che saranno disponibili domenica prossima nel mercatino di Porta Portese. Comunque percorriamo i Fori Imperiali, ovviamente le strade son tutte chiuse al traffico e la corsa si svolge in uno scenario unico al mondo. Dopo qualche km, però, iniziamo un po’ a stancarci (non fisicamente, della camminata, che per densità e andatura sembra più una manifestazione ) inoltre il percorso attraversa zone meno “nobili”, quindi ci stacchiamo e giriamo un po’ da turisti. Come se non ci stessi sempre a contatto con i monumenti capitolini…



Vabbè poi dopo un paio d’ore ho chiamato mia madre,vi faccio il riassunto della telefonata:

G: “Ciao ma’”

M:”Come è andata la maratona?”

G: “ Tutto bene, so’ arrivato decimo!Abbiamo trovato una scorciatoia e poi ci siamo infilati di nascosto…”
(ndr per rendere il tutto almeno un minimo credibile)
M:” ah...”

G:”Eh  abbiamo vinto un soggiorno ad Ischia… mo’ stiamo aspettando il sindaco per la premiazione”

M:”Bravo…senti poi che vi mangiate?”

G:”Ma’….ma non l’hai capito che ti sto pigliando in giro?”

M: “Eeeeh e che ne so’, mica hai detto che sei arrivato primo, hai detto decimo!”

Sta diventando vecchia… oppure nutre troppa fiducia in me!

cassata meme

Mah , avevo voglia di togliermi lo sfizio di farne uno anche io...ormai sto diventando un esperto col Paint.
Preferisco cercare di far ridere con le parole, ma devo dire che così è più facile...
dal prossimo post pero' torniamo alle cassate in lettere.

mercoledì 14 marzo 2012

Tutti insieme tifosamente

Di solito le partite preferisco guardarle da solo (almeno quelle del Napoli) ma stasera ho deciso di fare un'eccezione per l'evento Champions contro il Chelsea. Ero un po' in dubbio tra il vederla comodamente a casa, davanti ad un nuovo piatto che ho imparato da poco a cucinare ( il cordon bleu al microonde) o vederla in compagnia, poi ieri ho incontrato un collega anche lui col sangue azzurro e da "dove la vedi te?" a "ià perchè nun cià verimm assiem?" il passo è stato breve. Finiremo in qualche pub di Trastevere,son certo che troveremo altri supporters azzurri anche lì.Perchè noi napoletani siamo ovunque.Suppongo ci sarà anche qualche tizio inglese,speriamo di vederlo uscire mogio mogio dal locale, alla fine.


In realtà la partita preferisco , in genere , vederla da solo perchè non sai mai in quale compagnia ti ritrovi.E' un po' come per i Puffi, esistono varie tipologie con relative caratteristiche e modo di vivere la partita. Ci sono i tifosi "urlanti",quelli che devono ostentare la loro passione,quasi ne avessero l'esclusiva,che si alzano dalla sedia ad ogni fuorigioco o fallo fischiato contro ,o non dato a favore , oppure semplicemente se l'arbitro si mette le dita nel naso.Se non lo porti te , che fa già parte del tuo gruppo, ne trovi sempre già uno in ogni sala.Gli appartenenti a questo genere si riconoscono tra loro e la presenza di uno puo' influenzare le azioni dell'altro , sia in senso sedativo che in senso di esaltazione. Pero' , dato che due insieme non se ne sopportano, per qualche strana legge di attrazione -o meglio repulsione- tendono a sedersi ad una certa distanza l'uno dall'altro. Il problema di questo tipo di tifoso è essenzialmente uno: Non è obbiettivo. L'arbitro qualunque cosa faccia sbaglia, nemmeno uno schiacciante replay a sfavore della loro tesi riesce a farli smuovere di un millimetro dalla loro convinzione, son capaci di negare la realtà dinnanzi all'evidenza dei fatti, roba che nemmeno la gente coinvolta in un incidente stradale.Manifesta le sue doti alzandosi dalla sedia ad ogni episodio sopracitato, inveendo con il braccio teso verso lo schermo. Se il replay lo smerda, si limita a sedersi borbottando. Va beh che alla fine fanno atmosfera, almeno son meglio del tifoso seccia. Di solito è l'amico tifoso di un'altra squadra, presente solamente per sfottere e provocare l'amico tifosopatriottico,che non gli perdona il fatto di tifare una squadra di una città diversa da quella in cui è nato. Questo genere di tifoso durante la partita cede subito alle provocazioni,del secciaiolo,dando vita ad un duello che si porta avanti anche sui commenti del dopopartita,uscendo dal locale, poi su fb per i successivi tre giorni . Poi c'è il tifoso pessimista , quello che "mette le mani avanti" , ed ogni volta che gli avversari superano il nostro centrocampo inizia a dire "oilloc, mannacc mo segn'n'".Quello scaramantico, che se vinci 2 a 0 all'ottantaseiesimo dice "no,no,stammece zitt, aspettamm nun è f'nnut ancora!",quello energico, che ad ogni azione tuzzulea gli altri.Abbiamo poi il tifoso puntatore, che dall'inizio del match individua un giocatore del Napoli e lo becca ad ogni tocco di palla, criticandolo per ogni passaggio , sbagliato o mancato , sollecitandone la sostituzione già al quattordicesimo del primo tempo, dopo che avrà toccato la palla si e no 4\5 volte.Il tifosoritenutoportasfortuna, che ha come unica colpa quella di essere andato in bagno proprio mentre il Napoli ha segnato, che verrà malignamente invitato a tornarci per tutto il resto del match.Di questo genere c'è anche la variante di quello che arriva in ritardo, verso il decimo, proprio mentre gil avversari hanno segnato, che "stevem iucann accussì bell primma ca venev chill". C'è inoltre il tifoso umorale, che se la squadra vince son tutti fenomeni, si poteva pure puntare allo scudetto, mentreappena subiscono un goal devono andare tutti a lavorare , che fanno schifo e ormai questo anno è buttato speriamo nel prossimo. Questa escursione puo' avvenire anche in soli 35 minuti di gioco.

Poi ci sono le tifose. Ora , non credo sia ormai più possibile fare le classiche, vecchie , scontate battute sul fatto che non capiscano il fuorigioco oppure che si limitino solo a guardare la "prestanza fisica" dei giocatori. L'uomo, a furia di trascinarle nei locali a vedere le partite, da quando le trasmettono di sera , ha dato il via a questa mutazione genetica che ha portato alcuni esemplari del genere femminile ad essere delle vere tifose. Il problema è che stanno acquisendo anche i caratteri di ostinatezza,secciosità,umoralità (accentuata dal fatto di esser donna) ecc di cui sopra. Bei tempi quelli in cui la guardavo a casa, ogni tanto entrava mia mamma o una mia sorella e mi chiedevano: "Ma non finisce al novantesimo?" Rimanendo perplesse davanti al misterioso fenomeno dei supplementari.



Qualunque tipo di tifoso tu sia o abbia accanto, vedere la partita in compagnia ha comunque un grande pregio: L'urlo di quando segna Cavani è sempre lo stesso per tutti, e quando esce dalla gola e si moltiplica vale più di mille divani comodi. E un cordon bleu cotto male.



Che altro aggiungere?
Forza Napoli?

martedì 13 marzo 2012

Idee fruttuose che avresti potuto avere anche te, ma loro han fatto prima...

Nel corso della storia dell'umanita' c'è stata una vera e propria corsa contro il tempo per accaparrarsi la proprieta' intellettuale di un'idea , di modo da far soldi e non dover lavorare.

seguiranno ecco alcuni esempi



"sono una fotografa, mi sono scocciata di fotografare solo matrimoni e comunioni, mi specializzo facendo le foto ai neonati che tutte dicono "come so' belli" 



"tra un po' finisco l'universita' e va a finire che devo andare a lavorare, devo inventare un coso su internet. Vediamo...alla gente piace inciuciare e spettegolare...poi ci sono i vanitosi e quelli che vogliono fare acchiappanza"





"Ua' ch dolor sta' mela 'ngap! Mi viene in mente una teoria: le cose tendono a cadere se ti ci metti sotto , cio' è grave... "grave"... mmm





"Cosa scrivero'ora nel nuovo libro?Vediamo...Teoria rivoluzionaria: Missili , bastoni ,scope , bottiglie ,ombrelli , sigari , neon , salami , zucchine , melanzane e tantissimi altri oggetti hanno forma che se li guardi ricorda un po' il...




"In Inghilterra Shakespeare è diventato famoso scrivendo di una tormentata storia d'amore tra due quindicenni italiani...mmm...potrei
farne qualcuna anche io..."





"Quando guido mia moglie mi dice sempre: gira di qua, gira di la , rallenta , al prossimo semaforo a destra. Potrei inventare un apparecchio con una donna che mi da gli ord...le informazioni, ma che almeno siano giuste"



"le donne non riescono ad arrivare agli scaffali piu' alti della dispensa in cucina per prendere i contenitori di alluminio..."








il tappeto rollante

E' ormai quasi un anno che ho in casa un tapis roulant. Lo acquistai perchè incontrando un amico, e trovandolo notevolmente dimagrito, gli chiesi come avesse fatto.

"Ho comprato un tapis roulant!" Rispose lui.

Allora presi, e comprai anche io un tapis roulant.

Il primo giorno già funzionava egregiamente: Credo di aver perso almeno un chilo solo per montarlo.

Nei giorni successivi, però,notai con dispiacere che l'attrezzo non sortiva gli effetti desiderati.

Non capivo... eppure avevo comprato il t.r.

Perchè non perdevo peso?

Dopo quasi un mese incontrai di nuovo il famoso amico di cui sopra, che finalmente mi spiegò che avrei dovuto anche salirci sopra. Passarono altre due settimane per nulla proficue, fino ad un successivo incontro in cui si degnò di specificare che avrei dovuto anche accenderlo.

Per almeno una trentina di giorni, infatti, era stato un pratico e comodo appendiabiti.

Ora, parlando seriamente,devo ammettere che ogni tanto lo fissavo, chiedendomi quando avrei iniziato.Sapevo che era lì, e che non appena mi sarei deciso ci sarebbe stato. Come tutti i tappeti, intanto, accumulava polvere.

Poi, un giorno, mi svegliai con la voglia di iniziare ad usarlo, infilai il pantalone della tuta e le scarpe da ginnastica, preparai l'ipod con le canzoni del genere "Eye of the tiger" e salii su. Iniziai a regolare la velocità. Parto con 4,5. Era poco, potevo arrivare tranquillamente a 5,0. Sentivo che potevo dar di più. Il delirio di onnipotenza terminò a 6.5. Ora le cose si facevan serie. Decisi di restarci 45 minuti. Il problema è che avevo scordato il lettore mp3 sulla scrivania, non mi andava di stoppare ma avrei dovuto restare in questo trappolone per tre quarti d'ora. Quando lo fai in palestra almeno ti distrai guardando un po' di grazie femminili, qui l'unica cosa a portata di mano eran dei libri. Non so se avete mai provato a leggere mentre correte, credo ci voglia un equilibrio da acrobata. Avrò rischiato di cadere dopo appena 3 righi. Il telefono avrebbe potuto essere una soluzione, ma mi andava di risparmiare fiato.E il telecomando chissà in quale dimensione parallela era temporaneamente finito. I minuti passavano ed iniziavo , finalmente, a sudare. Arrivato verso la fine, avevo un po' di allucinazioni...sul tasto rosso, dove avrebbe dovuto esserci scritto "STOP", leggevo "PUSH ME".

Passarono i quarantacinque minuti, mi ero sbloccato. Avevo percorso pure una bella distanza.

Da allora di chilometri ne ho fatti tanti, anche se son stato incostante. A periodi. Un po' la metafora di tutto quello che faccio nella vita.In alcuni periodi sono stato fermo. In altri ho percorso tanta strada,per recuperare. Alcuni chilometri li ho fatti con piacere, altri sono stati soltanto un obbligo da ottemperare, ancora altri li ho fatti talvolta lentamente , talvolta correndo.

Mi è capitato poi che qualche amico, vedendomi dimagrito, mi chiedesse "Ma come hai fatto?"

E gli rispondo: "Ho comprato il tapis roulant. Ci sono salito sopra e l'ho acceso.

domenica 11 marzo 2012

Recensioni - Love me for a reason ('94)

Quando hai un blog e sei in un periodo in cui hai poca ispirazione , ma devi inserire contenuti spesso che altrimenti i pochi lettori che hai si scordano di te, una buona soluzione è quella di iniziare ad inserire recensioni. Alla fine devi solo esprimere pareri sul frutto dell'attività di ingegno altrui. C'è chi recensisce libri, fumetti , programmi televisivi. Io adesso inizio con i video musicali.

Sicuramente 'sta pensata l'avrà avuta anche qualcun altro, vabbè almeno cercherò pezzi non conosciutissimi e il tutto verrà fatto secondo lo stile leggero e demenziale del blog.



Iniziamo con il video di una canzuncella di un gruppo inglese che non tutti, ma almeno alcuni di voi sicuramente conosceranno: " Love me for a reason " dei Boyzone.

Ovviamente dovete prima guardare il video, altrimenti non ci capite una mazza delle cose che sto per scrivere.




Il video è ambientato in un sotterraneo, utilizzato come prigione per una povera fanciulla, costretta a vivere in una gabbia di lenzuola da cinque tamarrielli in stile anni 90, che han riempito l'ambiente di candele profumate, un po' per far atmosfera , un po' perchè probabilmente manca l'allacciamento dell'enel inglese. Era il 1994 e la canzone è una cover dei "The Four Season" , gruppo statunitense degli anni 60 che nacque ispirandosi a Vivaldi. Sia l'abbigliamento che il capello dei ragazzi ricalca quelle che erano le mode del tempo, dalle camicie con i colli aperti superinamidati, il polso della camicia che esce con il risvolto dalla giacca, in stile Dylan Dog, ai maglioncini bianchi . E' proprio il leader del gruppo , Ronan Keating, allora giovanissimo , con la sua bella sfumatura alta – tipica di quel periodo – ad iniziare a cantare. Era l'epoca d'oro delle Boyband , per fare successo bastava che un manager prendesse cinque\sei tizi , di cui almen due dovevano essere bravi a cantare, mentre gli altri dovevano essere semplicemente fighi. Ma diversi tipi di figaggine , nel senso che uno doveva essere quello alto che da un senso di maturita', uno più tipo cucciolo e tenero , uno sul genere fighetto e così ti assicuravi i gusti di tutte le teenager dell'epoca. Il fatto è che poi tale gruppo eterogeneo doveva dividersi le parole di ogni canzone, quindi di fatto alcuni dovevan limitarsi a fare il coretto.
 Ma torniamo al video, il regista doveva aver detto a Ronan: "Mi raccomando,mentre canti fai una faccia da ebete tutto innamorato", e dobbiamo ammettere che gli è riuscita benissimo. Avrà usato il metodo Stanislavskij? Intanto le sequenze vanno avanti , e si vedono gli altri membri fare i gesti tipici del genere musicale in questione, una gestualita' delicata e semplice , che il più delle volte crea coreografie in cui basta aprire le braccia , come per allontanare qualcosa, oppure indicarsi mentre si canta la parola "Me". Mentre la canzone dice qualcosa tipo "Lasciami essere l'unico , ragazza, amami per una ragione e lascia che tale ragione sia l'amore" appare appunto la poveretta che, rimpiangendo di non poter chiamare la polizia, dato che i telefonini non erano stati ancora inventati, inizia a considerare l'idea di dover scegliere almeno uno tra i suoi sequestratori.Forse allora la libereranno dalle sbarre di seta sui l'hanno costretta.

Tocca poi cantare al compianto Stephen Gately , bella voce che ci ha lasciati nel 2009, proprio mentre la regia svela il terribile maglione bianco a collo quasi alto che indossa Roanan , che fino ad allora era riuscito a nascondere. Poi esce un altro con un maglioncino sempre bianco ma decente , almeno col fisico che si ritrova quello lo poteva indossare tranquillamente, l'avessi messo io sarei sembrato una pecora. Intanto la ragazza inizia a valutare, anticipando di anni il meccanismo dei reality show, chi scegliere. Nel frattempo Roanan si è cambiato, indossando una più classica camicia con gillet, riacquistando posizioni e punti gradimento. Chi gli ha prestato la camicia, invece , si cimenta anch'egli nella prova maglione.

E' il momento della scelta, solo che il regista decide di non mostrarcela, lasciando alla nostra immaginazione quale dei giovanotti avrà ottenuto l'ambito premio. Giusto il tempo di interrogarsi su quale avrebbe dovuto essere l'altra ragione , a parte l'amore.

Vil denaro? Convenienza? Casa di proprietà? Bellezza esteriore? Paura della solitudine?



Ai poster dei boyzone l'ardua sentenza.

sabato 10 marzo 2012

il pilota automatico



Nella vita capita di trovarsi forzosamente in una situazione, posto o compagnia, in cui proprio non ci va. Il cervello di alcune persone ha sviluppato la capacità di astrarsi e viaggiare, in indefiniti e inesplorati luoghi, mantenendo al tempo stesso il corpo in una situazione di apparente e pieno controllo mentale. Questa capacità di solito viene definita come "pilota automatico".

Qualcuno potrebbero scambiarla per distrazione , menefreghismo oppure pazzia. Nulla di tutto questo, il P.A. È semplicemente un misto tra autodifesa della mente ed ottimizzazione del proprio tempo.

Personalmente credo di aver iniziato negli anni della scuola, quando nelle ore di chimica o geografia poggiavo il gomito sul banco, mi serviva per tener ben ferma la testa, e assumevo una espressione seria di persona interessata all'esposizione, inserendo a intervalli di mezzo minuto circa un segno di assenso con il capo, per far credere che fosse tutto chiaro. Intanto la mia mente organizzava il pomeriggio, preparava le interrogazioni per le ore successive,mi rendeva il protagonista di qualche film o libro visti\letti di recente. Sul momento devo dire che il p.a. funzionava, dato che nessuno si accorgeva del fatto che fossi uscito dalla classe,senza dover nemmeno alzare il dito e far la fila per andare in bagno.Purtroppo, però, adesso sui fiumi della penisola balcanica son un po' deboluccio, oltre al fatto che sulla tavola periodica al massimo posso mangiarci,ogni tanto. Più avanti con gli anni, come per tanti altri uomini , il p. a. Viene comodo quando si deve parlare a telefono o fare il giro dei negozi. Ovviamente mi riferisco alle telefonate lunghe, e per lunghe intendo che superino i seicento secondi. Anni fa non c'erano questi problemi, la tariffazione era piuttosto esosa e quindi ci si limitava a parlare una decina di minuti, altrimenti finiva subito tutta la ricarica. Poi, con l'avvento delle varie offerte parlaconme , parliamoioete e momidevisentireper forza , le telefonate hanno iniziato a diventare lunghissime. "Abbiamo 200 ore al mese!"

Ma lo sapete quanto sono 200 ore? Se un giorno è 24 ore, dieci so' 240...ma uno puo' passare quasi dieci giorni al mese a telefono? A parte l'orecchio di fuoco, il gomito che si intorzolea , ma fondamentalmente... che cacchio si ha da dirsi?

Ed ecco che entra in gioco il pilota automatico.

Sia nella versione "si,mamma" sia in quella "si,amore" , comode , pratiche e a scatto automatico dopo i primi 7 minuti. E' importante non confondersi, altrimenti puo' capitare di dire a tua madre "Si, amore" , con lei che rimane un secondo in silenzio perchè non ha capito , oppure – errore lungo da riparare – di rispondere alla tua lei con "Si, ma' ". Le donne ci mettono un attimo a sgamare il pilota automatico, tocca quindi stare, almeno un minimo, attenti. A volte magari lo inserisci mentre ti fanno la classica telefonata irrimandabile , proprio durante la partita a playstation , chè dovresti mettere il pause. A volte invece chiami solo per un saluto veloce, e loro quindi deducono che tu abbia un'oretta libera per ciarlare.

Il pilota automatico a volte viene usato anche fra amici, quando uno racconta l'altro della ragazza che lo ha lasciato. No, non certo al primo sfogo, nemmeno al secondo, pero' verso il quinto l'amico non ce la fa più e si fa istallare il modello "vedrai che torna" oppure quello "Meglio così".



La gente ormai usa il pilota automatico un po' in tutte le occasioni; quando torni a casa dal lavoro o dall'università,sei sul bus e c'è la solita persona che non conosci, seduta davanti a te, che inizia a parlarti dei disservizi pubblici, mentre sei stanchissimo e pensi solo che vuoi tornare nel letto. In genere si utilizza il modello "Eh , già", per questi casi.

Oppure quando i nonni iniziano a raccontare le avventure di quando erano giovani, e questo è un peccato, perchè forse gli anziani son gli unici che andrebbero ascoltati davvero.

C'è gente che usa il p.a. Mentre lavora, mentre sta in palestra ed il vicino di cyclette commenta per tutto il quarto d'ora i video che mettono in tv, altri mentre guidano, mentre subiscono una cazziata, alcuni lo usano perfino mentre amano.



Quale che sia il vostro modello di pilota automatico, qualunque sia l'uso che ne facciate, ricordate soltanto una cosa: quando tornate al posto di comando e lo fate alzare,poi non lamentatevi se vi ha portato in un posto che non vi piace.

venerdì 9 marzo 2012

La zeppata

La "Zeppata" è una figura retorica tipicamente napoletana, con la quale una persona , esprimendo in apparenza un concetto intende invece comunicarne un altro , utilizzando un codice comune a chi ascolta , di modo che quest'ultimo colga il significato "occulto".

In pratica è una specie di frecciatina.

Non è proprio la stessa cosa, diciamo che la Z. a volte è sottile a volte no, in ogni caso non sempre viene compresa dal reale destinatario, cui mira. In questi casi è frequente , come risposta ad una successiva richiesta di spiegazioni , la frase "Nient , magge capit sul ie"

Eh si perchè fare ( o anche capire) una Z. non è da tutti; ci vogliono acume , conoscenza della persona che parla e del fatto a cui si riferisce , tante cose insomma. Esiste quindi la Z. fine, sottile , quasi una domanda retorica , e quella "rozza" , che la capiscono praticamente tutti . La rozza provoca in genere reazioni di fastidio nel reale destinatario , infatti è frequente sentir replicare qualcosa tipo " Fra' staie iettann z'ppat a mezz'or, tien cocc' probblem?" (si perchè la Z. è come un amo in acqua, si getta) Oppure "Ogni tant chill vott e' zeppat , ma ch va' truann?"
Tipico esempio di Z. è quella fatta utilizzando la "ripetizione" di una sola parola, capace da sola di rendere l'idea.O il porre l'accento su di una parola in particolare. Del tipo che se si va con gli amici al bar e c'è uno scroccone che non offre mai, chi vuol lanciare la Z. dice :
 "Ragazzi, io offro sempre , IO" .
Oppure "Ragà ANCHE oggi offro io!"
Chi si diletta in zeppate deve essere a conoscenza di avere un nemico naturale, costituito da chi appartiene alla categoria "Nè , si tien coccos' a ricere parl chiar!"

In alcuni casi la Z. è vista come un gesto di viltà , non viene quindi apprezzato lo sforzo di creare paragoni, similitudini e altre figure retoriche di cui nè io nè voi ora ricordiamo il significato ma non fa niente. Dopo una zeppata , le reazioni che si possono ottenere son quindi le seguenti:

  • Nessuno ha capito niente
  • Qualcuno ha capito, ma ha fatto finta di non capire.
  • Qualcuno ha capito, tranne il destinatario (se presente)
  • tutti hanno capito
  • Solo chi doveva capire, ha capito


Nelle prime tre ipotesi , si puo' provare a ripeterla, anche se la Z. dovrebbe seguire il pensiero di Paganini e restare unica, mentre nell'ultima potrebbe accadere sia che scende il silenzio e si raffredda l'atmosfera, sia che vengano chieste esplicite spiegazioni.

A volte, se uno non ha capito, chiede "E' fatt 'na zeppat?"

"No, nun so' stat ie, si l'e' ritt fors l'e fatt tu!". Funziona un po' come per le loffe.

Oggi , con i moderni mezzi della tecnologia, la Z. viene effettuata comunemente anche attraverso fb, molti la chiamano "link" . In pratica uno va su quelle pagine che fabbricano zeppate mettendo una immagine ritenuta in tema con un'aforisma, la condivide, gli altri amici che conoscono i fatti relativi capiscono a chi è indirizzata. In alcuni casi , per rendere esplicita la zeppata (un controsenso , se vogliamo) si tagga la persona cui è indirizzata. O magari si tagga un amico, il quale diventa anche lui portatore sano di z. , sul presupposto che dovrebbe condividere il pensiero alla base di essa, e rafforzarla.




No, lui c'entra poco o nulla con le zeppate. Però ho pensato che ci stesse bene in questo post.



In ogni caso, fermo restando che le cose sarebbe meglio dirsele chiaramente,tutto si puo' dire di chi zeppa, tranne che non sia una persona di cuore:

E' infatti risaputo che O' Zeppator a mamm nun sa' scord.

giovedì 8 marzo 2012

La genesi della donna

In principio Dio creò il cielo e la terra. Poi disse "Sia la luce."

E luce fu.Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre.

A quel punto , dato che nessuno la stava usando, per risparmiare energia decise di spegnerla.

Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

Ma nell'elenco tassativo non aveva incluso la Donna. Una semplice dimenticanza, dovuta con ogni probabilità al fatto che la Donna non era stata ancora creata. Un cavillo, d'accordo , ma è sempre la Sua parola , e altro che referendum costituzionale. per modificarla.

Comunque, dicevamo, Dio dovette riaccendere subito la luce, dato che aveva creato anche l'uomo nero e Adamo ne aveva paura. L'uomo trascorreva le sue giornate sereno, faceva la pipì all'aria aperta,quando la faceva in casa lasciava la tavolezza alzata senza avere rimorsi, teneva la barba lunga quanti giorni voleva e andava a giocare a calcetto - da solo - tutte le sere.

Col passare dei giorni, però, l'uomo sentiva dentro di se una sorta di tristezza che non si riusciva a spiegare. Dio, come tutti i padri preoccupati , capì subito che c'era qualcosa che non andava.

"Adà , che hai? E' un periodo che ti vedo un po' giù... vuoi che ti crei la playstation 3?"

"No...no, grazie, magari più tardi."

"E allora me lo dici che hai?Che posso fare? Qualche dinosauro ha fatto di nuovo lo scemo,che ti voleva mangiare? Dai che li cancello subito – ZACK – fatto."

"Ma no , no... anzi mi stanno simpatici..."

"Vabbè, troppo tardi.Al limite poi li ricreo, più tardi ricordamelo te. Senti...forse ho capito che cosa ci vuole per te!"

Dio anestetizzò Adamo , prese una costola e creò la donna.

«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall'uomo è stata tolta».

(cit. fonte: Bibbia)

Quando l'uomo si riprese,trovò l'eden tutto pulito e brillante.accanto a lui vi era la donna, la più bella che avesse mai visto. Dio, soddisfatto, gli disse "fate quello che volete, giocate a nascondino, amatevi e moltiplicatevi, iscrivetevi ad un corso di tango, magnatev quello che volete ma non toccate le mele sull'albero della conoscenza."

Adamo annuì , tutto contento della sua nuova compagnia , mentre la donna da quel momento in poi non desiderò altro che fare una bella torta di mele,avere un ipod , ascoltare la favola di biancaneve prima di andare a letto e visitare New York .

Dopo qualche giorno il Signore tornò a trovare Adamo, per accertarsi che fosse tutto ok, scoprendo che il rapporto tra i due funzionava alla grande. Si capivano con uno sguardo,dato che alla donna non era stata ancora concessa la parola.

"Adamo, che ne dici , vorresti che anche lei parlasse?"

"si, signore...ottima idea!"

Allora Dio si preparò a fare questa modifica.

".........."

"Signore?Tutto bene?Perchè esiti?"

"Non lo sò , Adà... per la prima volta... sento che sto facendo qualcosa che forse è uno sbaglio..."

"Dici?Lasciamo stare?"

"Ma no,vabbè è solo una stupida sensazione! Donna, tu parlerai!"





E la donna parlerà. Eccome se parlerà... diciamo che ha preso alla lettera questo ordine dall'alto.

Per fortuna Dio , per farsi perdonare dall'uomo,in futuro ha inventato i tappi di cera. Oggi l'uomo non vive più nell'Eden, a seguito di uno sfratto immediatamente esecutivo che seguì di lì a poco. Ha accanto la donna, che partorendo con dolore gli da la vita , lo coccola e lo cresce fino a quando arriva un'altra donna che lo rende stupido, lo ama , per poi creare nuova vita e continuare il ciclo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen .

E auguri alle lettrici!

mercoledì 7 marzo 2012

il MIO giorno della marmotta

Eccovi un racconto che ho scritto un po' di tempo fa.Avete presente quei film in cui il protagonista rivive sempre lo stesso identico giorno? Questa è la mia versione, ambientata in ambito universitario...ogni giorno lo stesso ,identico,esame.




 "Giovanotto?siamo al capolinea"
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."


 Mi ero addormentato sul treno. Non è stato un viaggio lungo  ma stanotte ho dormito pochissimo per ripetere tutto. Ringrazio la signora che mi ha svegliato - altrimenti chissa' dove sarei sceso - ripongo il libro ed il quaderno con gli appunti nello zaino e scendo. Ho un mal di testa fortissimo , dovrei prendere del caffè, ma ne ho gia' abusato negli ultimi giorni ; tra l'altro non sono abituato e come effetto collaterale ho un cerchio continuo alla testa. Vabbè dai, oggi ci leviamo sto pensiero,poi come va' va' e poi da domani , per un po', i libri non li tocco piu'.Intanto mi arriva un sms,il solito "In bocca al lupo,sono sicura che andra' benissimo, fammi sapere ;) ".Grattatina. Per arrivare all'universita' devo prendere un altro autobus, arriva dopo una decina di minuti. Salgo , è ovviamente strapieno. Avrei potuto anche farmela a piedi. In ogni caso riprendo la dispensa e facendo attenzione a che nessuno si faccia il portafoglio cerco di ripetere - anzi di imparare - degli argomenti che non ho avuto il tempo di leggere.
Arrivo in sede e leggo che l'esame iniziera' tra un'oretta. Ho ancora un po' di tempo.
Entro nell'aula, ci sono gia' altri penitenti come me, intenti a ripetere. Prendo un posto a caso, non troppo isolato , nemmeno troppo vicino agli altri, e mi siedo. Prima di iniziare a ripetere faccio una panoramica di un po' tutti i volti presenti, non ne riconosco nessuno. Cazzo quanto sono gggiovani! O forse sono io che mi sto facendo vecchio... Dai loro discorsi sento che non è che il grado di preparazione generale sia molto alto.O forse sono solo le solite paranoie pre-evento.
 Dai, che ho poco tempo, devo cercare di leggermi almeno altre 4\5 domande probabili. Pian piano passano i minuti, l'aula inizia a riempirsi e qualcuno si siede anche accanto a me. C'è un ragazzo, particolarmente nervoso, che non stacca un attimo lo sguardo dal libro. Ad un tratto alza il viso , mi guarda e, senza nemmeno salutare mi chiede : . Tra le lacune della mia preparazione , c'è anche questo argomento . Avevo sentito che è rara come domanda, quindi non ne sapevo nulla. Qualcosa dovevo pur saltare... Cerco quindi di tranquillizzarlo , dicendogli che era difficile che gli capitasse questa domanda ecc. Ormai sono andato, ho fatto tutto quello che potevo, quindi decido di smetterla;quello che sho fatto ho fatto.Meglio fare un po' di conversazione, per rilassarsi.
 Col tizio della "Rimessione" non è il caso , è troppo teso e ha l'aria di uno che ha ancora qualcosa da leggere , quindi passo alla coppia di ragazze che è seduta alla mia sinistra, che rappresenta almeno in teoria una conversazione piu' piacevole,anche se alla fine ci scambio solo due chiacchiere di circostanza.
Pian piano arrivano gli assistenti , il prof . Si comincia. Dalla lettura dei cognomi capisco che non dovrei essere chiamato tra i primi. Per Il tizio alla mia destra non è così , si alza e va proprio dall'assistente che ha la fama di essere il piu' severo, pignolo e fantasioso con le domande della commissione. Pochi minuti e riconsegna il libretto nelle mani del ragazzo , che torna mogio mogio a riprendersi lo zaino. Non gli chiedo nulla , pensando che forse non sia il caso. Ed intanto ho cambiato nuovamente idea: Ho tempo , tanto vale farsi qualche altra domanda. Viene poi il mio turno. Ovviamente capito proprio con l'assistente di cui sopra. Vabbè magari ora che ha avuto la sua razione di sangue si è placato, sara' piu' tollerante ecc.Col cazzo. Mi fa una sola domanda , il litisconsorzio necessario , e mi manda a posto. Neanche ho avuto il tempo di dire qualche frase di rito del tipo "Ho un vuoto,un secondo.." oppure di sciolinare un argomento simile ma che non c'entra nulla,che me ne devo tornare a posto.
Non vuol sentire ragioni, non ho diritto nemmeno alla seconda domanda.In effetti era uno degli argomenti principali,echeccacchio. Segue l'invito a tornare il mese prossimo. Che coglioni, d'altronde avevo saltato troppe cose del programma. Vabbè. Esco e me ne torno alla stazione. Se non bastasse fuori c'è stato un incidente , la strada è bloccata , i pullman non passano e devo pure farmela a piedi sotto il sole.
Tra un po' mi arriveranno le prima chiamate per sapere come è andata, guardo il libretto e gli dico "iamme nun te piglia' coll'r'".Dopo una ventina di minuti a piedi , tutto sudato e con un mal di testa assurdo, arrivo alla stazione e prendo il treno al volo. Ci sarebbe mancato solo il fatto di perderlo per completare questa giornata. Ovviamente l'aria condizionata non funziona , ma non è che mi interessi tanto , ora come ora voglio solo sedermi e provare a recuperare un po' del sonno perduto. I miei vicini di posto non sembrano essere dei criminali, non dovrei risvegliarmi in mutande. Gli chiedo cortesemente di avvisarmi alla stazione d'arrivo e chiudo gli occhi. Il mal di testa sta gia' passando, mentre sento il treno che inizia a muoversi....


 "Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."


Mi ero proprio addormentato, spero solo di non aver russato. Ringrazio chi mi ha svegliato , che tra l'altro, se non sbaglio, mi sembra ora la stessa signora dell'andata. Che coincidenza, non l'avevo notato prima, dovevo essere in palla per la stanchezza. Ho ancora in mano il libro di testo, credevo di averlo lasciato nello zaino. Scendo , faccio qualche passo, perso nei miei pensieri e mi accorgo che c'è qualche cosa che non va. Sono a Piazza Garibaldi. Di nuovo, come stamattina. Guardo l'orologio , sono le 08 e 12. Ma che è successo? Possibile che mi sia sognato tutto ,l'esame ed il resto?

 Non ho mai fatto un sogno così vivido , ma la data dei giornali dell'edicola mi dice il contrario. Mi avvio in stato un po' confusionale verso l'autobus , mentre mi arriva un sms."In bocca al lupo,sono sicura che andra' benissimo, fammi sapere ;) ".
 Ok, questo non vuol dire niente,mi ripeto.L'autobus arriva dopo qualche minuto , e mentre mi sveglio del tutto inizio a pensare che devo fare l'esame e riprendo a leggere le pagine che mi mancavano.Arrivo in sede e leggo che l'esame iniziera' tra un'oretta. Ho ancora un po' di tempo.
Entro nell'aula, ci sono gia' altri penitenti come me, intenti a ripetere. Prendo un posto a caso, ne' troppo isolato ne' troppo vicino agli altri, e mi siedo. Prima di iniziare a ripetere faccio una panoramica di un po' tutti i volti presenti. Non dovrei riconoscerne nessuno , eppure mi sembrano tanto i ragazzi del sogno di poche ore fa. Non mi ero applicato ad osservare i volti , quindi non posso esserne certo. Delle due ragazze accanto a me avevo un vago ricordo di altre parti del corpo , ma posso dire che i volti mi sembrano familiari. In ogni caso ho ancora un po' di tempo per ripetere e sapete che vi dico? Quasi quasi io ci credo ai sogni premonitori e mi studio proprio l'argomento che mi era stato chiesto, il litisconsorzio necessario.
Mentre lo sto per ripetere , una persona che era seduta accanto a me mi tuzzulea. E' quel ragazzo del sogno,ne sono sicuro.Oltre al viso, aveva lo stesso atteggiamento teso. E mi pone la stessa identica domanda,la remissione. Resto interdetto per qualche secondo , mi limito a dirgli "Scusa non lo so" e mi alzo per andare in bagno. Sono un po' scosso, mi sciacquo la faccia e torno in aula.Quando torno prendo lo zaino e mi sposto, finendo di ripetere. Dopo l'esame avro' tutto il tempo per pensare a questa assurda storia , a questo dejavù colossale.
Intanto va tutto come da copione, arriva la commissione e noto , tra gli altri , l'assistente che mi aveva bocciato. Non frequento, quindi non l'avevo mai visto. Ma non posso essermelo inventato dal nulla. Pero' - ripeto -  non l'avevo mai visto, e quindi non poteva essere il mio incubo da studente. Al massimo ne avrei sentito parlare sul forum della facoltà, di uno così. Magari c'era anche la descrizione , così l'ho immaginato similissimo, provo così a giustificare l'assurda coincidenza. Coincidenze assurde che proprio non si fermano. L'assistente chiama quel ragazzo , lo boccia. Egli torna al posto , sconsolato , prende lo zaino , caccia il libro e se ne esce.
Ora tocca a me. E mi chiama proprio lui. Mi aumenta un po' il battito cardiaco, ma questo è legato ad ogni esame.Non mi ci abituero' mai. Soliti convenevoli, mi fissa silenzioso. "Parliamo del litisconsorzio necessario" . Che culo! . E vai coi sogni premonitori. Lo avevo letto solo mezz'ora fa , ma con una attenzione assurda , per quell'argomento la mia mente era una spugna. La risposta è praticamente perfetta. Lo vedo che mi guarda ora non piu' con sufficienza, mi sono guadagnato il suo rispetto. Ha capito che ho studiato. O meglio, questo è quello che crede, dovrebbe sapere la verita'.... Mi fa' la seconda domanda. Litispendenza,connessione. A questa so rispondere, era tra le piu' ricorrenti e me la cavo abbastanza bene,"molto bene" , mi fa , "passiamo alla sostituzione processuale" .
Fine della mia fortuna.
Questo proprio non l'avevo capita. Spiaccico due parole a memoria.
Lui ci rimane, evidentemente ha notato il contrasto tra le risposte precedenti e questa. Mi dice che non va bene , mi spiega quello che voleva sentirsi dire. Da quel momento in poi l'esame va male,mi torna il mal di testa e mi sento impreparato su tutto. "Peccato , perchè era iniziato proprio bene. Sono certo che tra un mese andra' meglio." Mi prendo il mio libretto, lo saluto e me ne torno a posto. Amareggiato per l'occasione sprecata, me ne esco un po' incazzato un po' confuso , prima di accettare il tutto e prenderla con filosofia. Fuori la strada è bloccata, ovvio c'era l'incidente. Mi torna in mente che ora le coincidenze sono davvero troppe. faccio il percorso a piedi verso la stazione in stato di totale confusione, non sapendo a chi potrei raccontare una simile storia, a chi potrebbe credermi. Se la raccontassero a me, non ci crederei. Bollerei tutto solo come un semplice dejavù.Dopo una ventina di minuti a piedi , tutto sudato e con un mal di testa assurdo, arrivo alla stazione e prendo ancora una volta il treno al volo. Ci sarebbe mancato solo il fatto di perderlo, per completare questa giornata. Perchè ho detto "ancora una volta?" Questa è la prima,oggi.Entro nella carrozza , mi risiedo e mi torna improvvisamente l'accentuazione della stanchezza. Guardo i miei vicini di posto, cerco di memorizzarne i volti. Vorrei chiedergli di avvisarmi quando il treno arriva alla mia destinazione, ma sento gli occhi che mi pesano. Pian piano abbasso la testa e mi addormento, come se mi trovassi come sul letto piu' comodo del mondo.


 "Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."



Ci risiamo. Scendo senza dire una parola. Mi trovo in una situazione paradossale, sembra di essere in quel film con Bill Murray e la marmotta , oltre a tutti quelli fatti dopo. Decido di continuare a recitare il io copione senza farmi domande. Anzi le domande le ho gia': Devo studiare la sostituzione processuale . La imparo a memoria. Arrivo nell'aula , tutto si ripete. La gente che arriva, i primi bocciati, la mia chiamata. litisconsorzio necessario , litispendenza,connessione . Tutto come ieri. Che poi sarebbe oggi. Intanto guardo l'assistente. Fa un sorrisino , so che sta per chiedermi la stessa cosa di "ieri". Vorrebbe mettermi in difficolta'. E' con un po' di delusione non ci riesce, ormai la conosco a memoria . Ne parlo come se fosse l'unica cosa su cui mi fossi concentrato del programma.Non mi limito a ripetere le righe lette sul libro,gli faccio anche la stessa spiegazione che lui mi aveva fatto la volta scorsa.Uso le sue stesse parole,i suoi stessi concetti.Lui mi osserva , un po' stupito , mi fa "Complimenti, questa la avevo chiesta bene a tutti e nessuno mi aveva risposto approfonditamente oggi fino ad ora.Ma lei per caso è venuto in dipartimento?"Mi fa'.

 Gli dico di no, mi saluta e dice che potevo sedermi ed attendere il professore per la seconda parte. Ce l'ho fatta. Adesso vediamo di finire in bellezza.
Ovviamente con il professore le cose non vanno così bene. La prima domanda mi spiazza un po' , ma riesco a cavarmela. Sulla seconda faccio scena muta. "E' strano, il mio assistente l' ha passato a me con 28... dopo queste sue risposte non posso darle piu' di 22. Che fa accetta?" "ma si-gli rispondo-al massimo ci riprovo domani."
 "Come, scusi?"
 "No nulla professore, grazie per il 22."
 Vabbè poteva andare meglio ma va benissimo anche così. Esco dall'universita', con in mano il mio libretto, ora un po' piu' pieno."Oggi" è una bella giornata, a quest'ora perfino l'incidente è ormai stato sbloccato.L'ambulanza è andata via e la polizia sta per riaprire la strada. Stavolta prendo quindi l'autobus, senza dover fare una camminata sotto i 30 gradi, ed arrivo al treno. Dovrei essere felice , è tutto apposto , eppure inizio a sentire che c'è qualcosa che non va. Non sono piu' padrone delle mie azioni, del mio corpo. Salgo per l'ennesima volta sul treno e senza dire una parola mi siedo.E' solo un istante , chiudo gli occhi e

 "Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."





Non è bastato aver passato l'esame. Forse devo aspirare al voto massimo per sbloccare il tutto. Mi ripeto le domande del prof, persino gli orientamenti giurisprudenziali ed il numero delle sentenze . Arrevoto di nuovo con l'assistente , passo dal prof e stavolta rispondo con precisione alle sue due domande. Sto vivendo il sogno di ogni studente: Andare all'esame sapendo gia' cosa mi sara' chiesto. E stavolta è un trenta. Spero che sia sufficiente per poter sbloccare lo scorrere del tempo , perchè inizio francamente a non farcela piu'. Almeno mi fosse ricapitato di vivere una giornata di vacanza, possibilmente in piacevole compagnia. Esco e l'autobus è gia' passato. Mi fermo ad aspettare il prossimo , non ho piu' fretta. Alla fermata sento due ragazze che parlano tra di loro di quello che era successo qualche minuto prima , sembra che una persona avesse attraversato distrattamente la strada,mentre leggeva, e fosse stata buttata sotto. Arriva l'autobus successivo (so che questo è un racconto con elementi di fantasia , pero' due autobus che passano in pochi minuti forse è un po' troppo poco plausibile ?? )
lo prendo e me ne vado verso il treno. Ce l'ho fatta , ora me ne torno al mio bel treno, mi riposo , apro gli occhi e sono a casa.Certo.
Salgo sul mio bel treno,mi riposo, apro gli occhi e



"Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."



Ancora?quante volte dovro' rivivere questo delirio?

Sono ormai sette volte consecutive che mi sveglio, vado a fare l'esame e prendo 30, poi me ne torno al treno e tutto ricomincia. uscito dalla stazione non riesco a cambiare destinazione, le mie gambe ancora una volta prendon il comando e mi portano all'ateneo. Inizio anche a chiedermi quando è che potrò rivedere casa.
Oggi, dicevo, sarebbe l'ottava volta che è "oggi".Sto aspettando che arrivino i componenti della commissione. Ancora una volta mi siedo. Il ragazzo accanto mi pone la solita domanda, ed io , pur conoscendo ormai la risposta , nego il mio aiuto. Non devo cambiare nulla di quello che è successo le volte precedenti, altrimenti il voto se ne va a farsi benedire.Non riesco a capire quanto mi accade, ma credo che sia legato all'esame. Non sapendo cosa possa essere,suppongo almeno di doverlo superare ogni volta più brillantemente. forse devo prendere la lode? Aritocca a me , mentre il ragazzo se ne esce dalla stanza tutto triste, cercando sul libro la domanda che gli era stata fatta.L'assistente ricomincia per l'ennesima volta il mio esame.Mi viene quasi da salutarlo, ormai mi è familiare.Ricomincia il copione , litisconsorzio , litispendenza,connessione . Tutto come ieri. Intanto guardo l'assistente. Fa un sorrisino , so che sta per chiedermi per l'ennesima volta della rimessione in termini . Vorrebbe mettermi in difficolta'. E' con un po' di delusione non ci riesce, ormai la conosco a memoria . Ne parlo come se fosse l'unica cosa su cui mi fossi concentrato del programma.Non mi limito a ripetere le righe lette sul libro,gli faccio anche la stessa spiegazione che lui mi aveva fatto la volta scorsa.Uso le sue stesse parole,i suoi stessi concetti.Lui mi osserva , un po' stupito , mi fa "Complimenti questa la avevo chiesta a tutti e nessuno mi aveva risposto oggi fino ad ora.Ma lei per caso è venuto in dipartimento?"Mi fa'. Gli dico di no, mi saluta e dice che posso sedermi ed attendere il professore per la seconda parte...
A quel punto sobbalzo. Forse ho capito. Esco dall'aula e mi reco fuori dall'universita'. L'incidente è appena accaduto. Non riesco a vedere la vittima, che è stata appena fatta entrare nell'ambulanza. Un automobilista che grida "Stava leggendo, ha attraversato senza guardare!" Ed a terra , lo stesso identico libro che sto leggendo da chissa' quanto.
Forse ho capito.


 Non finisco la seconda parte, non oggi. Vado a piedi, deciso, verso il mio treno, il mio sedile. Chiudo gli occhi, stavolta senza timore.



"Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Grazie."


 Mi alzo , arrivo all'universita'.
Accanto a me il ragazzo che avevo ribattezzato "remission-man", mi guarda , mi chiede un aspetto particolare della cazzo di rimessione in termini.
Quella domanda sarebbe la mia carta vincente, ma è ovvio che non sono io quello che deve passare l'esame a tutti i costi,oggi.
Gli spiego tutto per filo e per segno, usando le parole dell'assistente.Quest'ultimo lo chiama , e vedo che la chiacchierata va avanti per un po'. Il ragazzo torna a posto stavolta senza libretto,mi sorride e dice "Oh grazie lo sai che mi ha chiesto proprio quello?".
Sorrido anche io,forse ci siamo. Intanto tocca anche a me.
Mi chiede La capacita' processuale , con il suo tipico sorrisino. Resto un po' stupito. "Problemi?" mi fa. "No, e che non me l'aveva mai chiesto prima d'ora." "Cosa?" "no, nulla...dicevo la capacita' processuale ....."
Alla fine riesco a cavarmela.Poi vado dal professore proprio mentre il ragazzo di prima esce tutto contento dall'aula.Spero che adesso guardi dove attraversa.
Poi tocca anche a me uscire, col mio bel venti sul libretto.
Il traffico scorre normale , c'è un autobus che sta per passare per andare alla stazione. Lo prendo , mi siedo sul treno e chiudo gli occhi , mentalmente esausto.


"Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."


 Apro gli occhi, è il controllore.Scendo , è la mia fermata. Ho il libretto un po' piu' pieno, è una bella giornata ed è ancora lunga.Sorrido e penso che magari me ne vado al mare a vederne il tramonto.