martedì 31 dicembre 2013

Clichè sull'anno nuovo in Italia


Avete presente quell'immagine iconografica con cui si suole rappresentare il nuovo anno come un bebè appena uscito dalla fe.....ehm appena nato, e quello vecchio che va via, con una barba lunga ed un bastone? A me ha sempre messo una angoscia incredibile, forse perchè rappresenta un ciclo innaturale della vita. Solo dodici mesi, un'unità di misura elevata a intera esistenza.
brrrrrrr

Chiusa questa personale parentesi gioiosa, ecco una serie di frasi che tra oggi e domani non potrete non sentir dire da chi vi è accanto (anzi, perchè dare sempre e solo la colpa agli altri? le direte anche voi queste parole, anche se ora dite "no, io no io sono speciale!"


1) E' stato un anno di merda!
2) DA DOMANI DIETA!
3) Chi non tromba\balla\si diverte\canta\gioca\bacia\attivitàrandom  il primo dell'anno non tromba\balla\si diverte\canta\gioca\bacia\attivitàrandom tutto l'anno!
4) Brigitte BardòBardò!!! Brigitte PegiòPegiò!
5) Facciamo un brindisi!!!!
6)Ci vediamo l'anno prossimo! (nel salutarsi prima della mezzanotte)
7) Che dice l'oroscopo del 2014?
8) Facciamo un altro brindisi!!
9) Ci aspetta un anno di grande speranza , in un periodo difficile ecc ecc (discorso del PDR)
10) Nooooo , a me il panettone non piace , ha i canditi!C'è il pandoro?
11) Accendi la televisione, che mancano pochi minuti!
12) Ma lo sai che i trenini di Buona domenica anni fa li facevano registrati?
13) Davvero? SI, che poi dovevano andare a fare le serate nei locali
14) So' rimasti due pistacchi?
15) Ti sei messa la biancheria rossa?
16) Io dopo la pasta e fagioli ho le mutante rosso\marroni , va bene uguale?
17) "E pure quest'anno so campata,se Dio vuole è l'ultimo!" (by la zia quasi centenaria che ci seppellirà tutti)
18) L'anno prossimo vedi di cambiare testa!"
19) No, ma io i bilanci li faccio a settembre, sai
20) Trovi un altro piseeeeello che problemi non ha!
21) No, a me il baccalà non piace!
22) Affacciamoci alla finestra, che sparano i fuochi! Prendi il giubbotto antiproiettile!
23) Domani vedi al telegiornale , sai quanti feriti!
24) Buon annnnnnoooooo!!!!!
25) E pure quest'anno, se lo semo levati dai cojoni!
26)Chiama lo zio!
27)Stanno tutti i telefoni bloccati!
28) Non prendono o hai finito il credito?
29) Ua ' devo mandà un messaggio a tutti, che poi mi scordo!
30) HA E' II OO U! IPPESILON!
31) Anno nuovo vita nuova!
32) Alla fine cambia solo la data, è tutto uguale
33) I cani si spaventano!Non sparate!
34) Già stanno sparando? E' mezzanotte... ?? NO, QUESTA NON E' PUZZA DI ZOLFO!
35) Tanti auguri a tutti, soprattutto a chi ha capito la 34!!!!

Auguri cari, DOMANI VI FACCIO I DISCORSO PER IL NUOVO ANNO , se lo fanno Napolitano e Grillo non vedo perchè non possa farlo anche io.



)

No, niente , è che avevo lasciato una parentesi aperta, sopra, dovevo pur chiuderla.










sabato 28 dicembre 2013

Il mitico giaccone del Corvo


Correva l'anno 2000equalcosa , il giovine Gegge era un postadolescente come tanti, con le sue insicurezze ed i suoi gusti dimmerda , ma mai dimmerda quanto i gusti dei giovani di oggi.
Già allora aveva la passione per i film horror , e provò quindi ovvia attrazione verso il cappotto nero lungo del personaggio del film "Il Corvo" , interpretato da Brandon Lee.
All'epoca non erano poi così diffusi , anzi era piuttoto audace , l'Italia era ancora lontana da queste cose un po' strane, figuriamoci la classicissima Napoli , dove se cammini con le scarpe viola rischi la vita ancora oggi , o come minimo ti sfottono fino a che non ti stanchi e le getti.

Oggi la società è cambiata, la gente si veste come vuole, ma allora uscire con un giaccone lungo di pelle nera (che poi era pelle? Boh che ne so io lo comprai ma non so nemmeno di cosa è fatto) era insolito. Per fortuna che sono alto, così almeno non somigliavo completamente ad un bustone di indifferenziata.
Per il resto , qualche anno dopo, l'uscita di Matrix sdoganò questo tipo di abbigliamento , che anzi divenne di moda. Fu il momento in cui lo abbandonai.
Chiariamoci, non era il mio abbigliamento di tutti i giorni, di solito sono molto più tradizionalista.
Diciamo che lo indossavo ogni tanto , giusto per giustificare la spesa.
Mi sentivo figo?
Mah, un po'.
Lo ero?
Mah, non credo.
Mi è servito ad acchiappare?
Decisamente no.
Ho fatto bene a comprarlo?
Massi,dai.

Son tornato a casa per le feste, mia madre mi dice:
"senti Gè, ma quel giaccone lungo nero...che ci facciamo?"
(ndr ma sta 'cosa che alle mamme dà fastidio lo spazio occupato in un armadio? Manco lo avesse di continuo in mezzo ai piedi)

E così rimembrai.
E riprovai.
L'effetto è quello che vedete nella foto, per proteggere la privacy del giaccone ve lo mostro solo di spalle.Come vedete non è che sia attillato o stretto, quindi non rende merito alle mie forme.
Anzi, mi fà decisamente quadrato. Sicuramente è uno dei motivi per cui ho deciso di darlo in beneficenza a qualcuno. Magari vediamo prima se qualche cugino o zio lo vuole.
Il Cagnaccio mi ha suggerito di portarlo su a Milano e di indossarlo ogni Halloween, ma anche no.
Magari lo metto su ebay a 3000 euro trattabilissimi.

Comunque grazie, caro cappotto nero del Corvo, vivrai per sempre nei miei ricordi, ora ti ho pure fissato nel mio blog.

martedì 24 dicembre 2013

La nuova pubblicità dell' iphone 5s , la mia morale finale e gli auguri !

Domani è Natale. Me ne sono accorto quando ho visto su italiaunooooooooooooooo la pubblicità di "Una poltrona per due". Stasera supercena con tre femmine. Una è la mia , le altre due son sue amiche.
Parleranno tutto il tempo si shopping, maglioni cuciti ad uncinetto, detergenti e male di qualche altra tizia assente.
Non ho trovato nessun amico da invitare, visto che tutti son terronazzi come me e son scesi nelle loro terre natìe , cosa che farò anche io tra qualche giorno.

Comunque, parlando di pubblicità che appaiono in questi giorni (mammamia che collegamento wow, nemmeno nell'edizione serale di Studio Aperto tra il servizio del serial killer e quello successivo sulla festa allo zoo di Wathang per la nascita del cucciolo di gnu ne trovate di così) , ha catturato la mia attenzione quella della melatradottaininglese , giusto per non citare un marchio e fargli pubblicità , visto il considerevole bacino di utenza che ha questo blog, utenti che corrispondono perfettamente al target del suddetto spot in questione.
Recensiamolo , va, che altrimenti vi devo recensire "l'ombra del vento" , però non l'ho ancora finito.
(Quest'ultima cosa l'ho inserita nel post giusto per darmi un minimo tocco di intellettuale, ovviamente.)

Per chi non l'avesse visto, il video, preso da un link su Youtube , è questo:



Allora, lo spot non è datato storicamente, ma presumo sia ambientato ai nostri giorni, visto che i protagonisti si muovono su automobili , indossano abiti tipici della società attuale , festeggiano il Natale (quindi possiamo escludere millenni avanti Cristo) e soprattutto il protagonista sta tutto il tempo in mano con un telefonino di ultima generazione. Sotto c'è come colonna sonora una musica tipo pianoforte, ma ormai non si puo' nemmeno dire con esattezza visto che potrebbe essere un telefonino che fà finta di essere un pianoforte , guarda caso prodotto proprio dalla melatradottaininglese. c'è pure una voce che si lamenta, struggente , lamento intervallato solo da un "merry crhistmans" ogni tanto.
Siamo in auto, un ragazzetto è seduto sul sedile posteriore e nonostante ciò indossa lo stesso la cintura di sicurezza, il che ci permette di escludere che lo spot sia ambientato in Italia.
Il ragazzetto sta leggendo sul telefonino. Non si è dato sapere cosa, ma suppongo non il mio blog.
dall'espressione inespressiva che ha forse è semplicemente su facebook.
Poi la macchina arriva a destinazione, fa freddo c'è neve. Nonostante ciò i parenti al completo sono tutti fuori dalla casa, ad aspettarli da chissà quanto. Iniziano ad abbracciarsi tutti, c'è calore, ma probabilmente ce ne sarebbe di più all'interno della casa, credo che pensi questo ragazzetto, che giustamente vorrebbe entrare.
Nelle scene successive si vedono le femmine di casa che si danno da fare per pulire casa, preparare la cena , tagliare gli omini dei biscotti, fare i festoni, ed il ragazzetto giustamente, visto che in casa dello zio non ci sono playstation e fuori si gela, sta sul telefonino a vedere forse qualche video su youzozz oppure semplicemente a giocare a farmville.
Le cose non vanno meglio fuori, gli altri rischiano di farsi male giocando sugli slittini e lui resta sulla panchina a leggere sul sole24Ore on line a quanto è arrivato lo spread.
I parenti cominciano un po' ad infastidirsi, ad invogliarlo ad amalgamarsi , e che cacchio ci vediamo solo a Natale e tu che fai? eh? E poi che figura, almeno fai finta di non essere un nerd di merda per due giorni, poi torniamo a casa e twitti tutto quello che vuoi , metti tutti i record a Ruzzle, ma mo' basta! Chiaro!
alla fine i parenti decidono di lasciar stare, "magari la sua webragazza lo ha weblasciato!" pensano.

ed ecco invece il sorpresone finale. Mentre tutti sono in salotto a scambiare il megarito consumistico dello scambio e dell'apertura dei regali, unico vero motivo per cui si sono incontrati tutti , arriva il ragazzo , ancora in pigiama , ed accende il televisore.
"starà iniziando la puntata 2x3 del Trono di Spade?"
pensano tutti.
"ma no, sarà Fantaghirò 2 , quando Romualdo viene trasformato in rospo o quello che era!"

ed invece tadaaaaaaaaaaaaaaaaaaa'

Natale in casa harris!
Il nuovo cinepanettone , low cost , autoprodotto.

tutte le immagini montate del weekend, con le riprese fatte dal telefonino del ragazzetto. che riprendono i momenti di vita che egli non ha vissuto appieno, per la necessità di doverli immortalare. Anzi per la voglia di farlo.

Ed a questo punto i parenti, invece di dirgli "ehy Franky ma tu le cose le devi vivere, godertele, gli attimi vanno vissuti e non cristallizzati immortalati poi che cacchio te ne fai che non li vedi mai, al massimo restano in una cartella del disco fisso?" , una volta vistisi in televisione, entrano anche loro nel giro mefistofelico delle nuove tecnologie ed il loro ego plaude alla scelta del ragazzetto!
addirittura è commozione, applausi , sembra una puntata qualsiasi di C'è posta per te.

Il padre, che credeva che il figlio si fosse scassato di rasponi guardando video moralmente discutibili , felice lo abbraccia , prima di regalargli - si presume - il modello successivo del telefonino , mentre la voce della colonna sonora continua a lamentarsi.

Lo spot sembra si chiami Misunderstood , che significa tipo "fraintendimento".
A me sembra ci si sia capiti benissimo , invece.
Cazzarola, ragazzi, viveteli gli attimi , abbracciate i vostri cari , parlateci a quattro occhi , live , organizzate per vedervi con gli amici anche solo per mezz'ora , telefonate a chi non vedete mai , almeno oggi, invece di limitarvi a scrivergli su facebook. E soprattuto, per carità, non fissatevi con sto telefonino in mano a fotografare- filmare - riprendere che poi lo mettiamo su fb e vi taggo tutti.

Non siate i registi ma gli attori, davvero.

E buon Natale a tutti voi!!

Gegge ;)


sabato 21 dicembre 2013

La compagna vuole l'anello - episodio uno della trilogYa

Titolo tolkeniano per una vicenda che assume più i contorni del dramma che del fantasy , anzi è più una commedia di quelle romantiche con il protagonista belloccio (sarebbe muà) che deve accontentare la sua donna , perchè lei deve atteggiarsi con le sue amiche e mostrare quel cacchio di dito (non il medio, l'anulare) con una pietra sopra , così loro sono invidiose e vissero tutti felici e contenti.

 " Ok, ma non le hai già chiesto di sposarti? "
Direte voi.

Si, anche se non l'ho proprio chiesto. Cioè, lei lo sa che lo dobbiamo fare , non è che è un mio incubo.
E' tutto reale , come il principe Carlo.
Però è stato tutto istintivo, siamo andati in questo paese medievale, abbiamo visto questa chiesa wow, poi siamo andati al ristorante del posto, abbiamo mangiato wow , e lei subito ha approfittato del mio stomaco pieno e felice per riportarmi in chiesa wow a chiedere informazioni, una volta che la lieta coincidenza ha voluto che chiesa e ristorante fossero disponibili lo stesso giorno ci siamo guardati in faccia e ci siam detti -con il prete con ancora l'agenda in mano aperta , che ci fissava come per dire "che devo fare, scrivo?" - che facciamo, ci sposiamo?

Ovviamente se ne era parlato, era nell'aria come i gas di scarico delle auto, però non era programmato.
Quindi niente anello. Non avevo avuto tempo.
Cioè, non ne ho avuto IL tempo, sorry.
Ed ora? Ha senso farlo dopo?
E soprattutto, porca zozza quanto mi costerà???

Siamo andati a Siena di recente, eravamo in piazza del Campo, erano circa le ventuno e c'era una splendida luna piena ad illuminare il campanile. C'era un po' di gente, seduta come solo li ti ci puoi sedere , ma non tanta da dar fastidio. Ad un certo punto la guardo , sottolineo la specialità del momento, mi metto una mano in tasca , mi piego un po'.... accenno un mezzo sorriso.
Lei si ferma.
E' in silenzio (incredibile!)
Estraggo lentamente la mano dalla tasca.
Mi rialzo.





Scherzettooooooooo!!!!



...e niente , l'ha presa bene , non mi ha ammazzato. Ho ripetuto la simpatica gag in almeno altre tre occasioni, durante il viaggio, anche sulla terrazza dello splendido duomo.
sono ancora vivo per raccontarlo.

Ma adesso deve iniziare la ricerca.
Anzi, è iniziata oggi, ma ve ne parlo alla prossima, che tra poco c'è la partita del Napoli.







mercoledì 18 dicembre 2013

Le cene sotto Natale

Quando un blogger non scrive per diversi giorni, dopo aver abituato il suo "pubblico" ( i suoi lettori, va, che è meno pretestuoso. Anzi, a pensarci bene lo è ugualmente) a pubblicazioni quasi quotidiane, una volta che ricomincia a scrivere si sente quasi in dovere di giustificare il perchè di questa lunga assenza, manco fosse un amico che non si fa sentire oppure qualcuno a cui hai prestato soldi.
Il motivo della mia assenza è semplice: Avevo finito i minuti di connessione sul pc. Potevo scrivere anche dal telefonino, anzi no perchè non ci riesco e poi è stressante: io ho le ditone.

Ok, da oggi si ricomincia di buona lena. Ovviamente ciò che scrivo sarà influenzato dal periodo natalizio, quindi l'argomento principe che immagino stiate leggendo un po' in ogni dove.

Mi sto scofanando. Altro che dieta. In questo periodo qui tutti si riconrdano di avere una vita sociale, ed improvvisamente, dopo che non trovano il tempo di incontrarsi per tutto l'anno, arriva il momento di
"eh, ma la dobbiamo fare una cena di Natale!"
"TUTTI QUANTI!"
"Dai, vieni anche tu!"

Ed è così che l'agenda (oddio da quando sto qui ho anche io una agenda , prima pensavo fosse una cosa da tizi ridicoli che devono organizzarsi ecc) questa settimana porta un po' di impegni di socialità ai quali proprio non sono riuscito a sottrarmi. Stasera ho una cena tra colleghi, ci vanno quasi tutti. Dovrebbe essere una cosa simpatica, forse c'è pure il Karaoke. Sono tre giorni che penso a quale canzone cantare, perchè figurati se non ti buttano in mezzo almeno per una. Non si puo' fare il vago o fingere un abbassamento di voce.
Le canzoni che piacciono a me sono tutte mosce, almeno a detta del Cagnaccio.
devo pensarci un po', anche se mi sà che la figuraccia sarà inevitabile.

Poi c'è un'altra cena,con una coppia conosciuta al corso prematrimoniale. diciamo che la mia lei ha fatto un po' amicizia con la lei di altra coppia, quindi con la difficoltà di fare amicizie a Milano uno deve tenersela stretta o comunque provarci.

Ed io magno.

Poi ci sarà la cena di Natale, restiamo qui a Milano che lavoro. Al massimo scendiamo per fine anno.
In ogni caso, ho scelto il periodo sbagliato per mettermi a dieta.

(questa è anche una citazione , ieri ho visto L'aereo più pazzo del mondo, che non lo vedevo da una vita)


State bene.
(mi piace salutare così la gente, ultimamente è diventato il mio saluto tipico.
"Stia bene!" )












lunedì 2 dicembre 2013

Momenti di (vecchia) gloria bloggheresca



C'è stato un tempo in cui questo blog era florido, pieno di presenze , di idee divertenti , di post che facevano veramente ridere. Un tempo , più o meno un anno fa , in cui il numero di lettori (ovvero l'unità di misura con cui la maggior parte dei blogger valutano il proprio blog ) aumentava quotidianamente , senza nemmeno "andarseli a cercare" . Venivano qui, chissà come , chissà da dove.
Addirittura facevo rapidi calcoli in proporzione, immaginando costante la crescita, pensando a quanti mesi mi ci sarebbero voluti per arrivare a mille.
Sognando almeno una cinquantina di commenti ad ogni post, senza però contare i miei di risposta che non vale. Oppure di far parte di una di quelle classifiche che non ho mai capito come funzionano o chi davvero si mette a votare per ste cose , che è più inutile delle primarie del pd.

Agli aperitivi la gente non parlava d'altro che di quanto fosse scemo Geggè , i grandi comici venivan qui a rubare le battute per i loro spettacoli , venivo contattato quotidianamente dalla redazione di grandi giornali per rilasciare un mio pensiero in merito ai fatti di attualità del paese.
E qualche volta pure dalla stampa nazionale.

Ho le prove di tutto ciò: L'immagine che vi ho postato sopra.
Visto che ignoranza? Nemmeno a conoscenza del fatto di poter fotografare direttamente la porzione di schermo, feci una foto dal telefonino.
A parte questo, ed a parte gli scherzi , il contatore con dieci lettori in contemporanea non l'ho più visto.
Tra l'altro sarebbero 9 , siccome uno sarei io.
Però dieci persone che in uno stesso momento stanno leggendo la stessa cosa, e quella cosa l'hai scritta te , che ti piace scrivere, son piccole soddisfazioni, sapete?

Poi c'è stato lo scazzamento, il temporaneo abbandono , la voglia di scrivere altro , le cavallette , la menopausa , insomma ho molltato un po' , e tanti lettori se ne sono andati, chissà dove.
Abituati a leggere qualcosina giorno dopo giorno, quando poi sparisci tornano un po' a controllare ogni tanto ma poi li perdi.
E poi ci sono quelli che invece ci sono ancora (quanto odio questo fatto che la gente scrive i periodi iniziando da "e poi" , soprattutto se ci fate caso sono quelli che poi rompono gli zebedei facendo gli accademici della crusca per altre cose di cui frega niente a nessuno) affezionati , se così vogliamo dire , che vengon qui con piacere, senza chiedermi in cambio di andare a leggere nel loro blog , che così magari se mi va ci vado con piacere e non come se fosse una cosa che devo fare "sennò fà brutto".

Tutto questo per dirvi che oggi ho trovato quella vecchia foto sul telefonino , e ne è uscito questo post che potrà sembrarvi malinconico , ma in realtà non lo è affatto ;)








sabato 30 novembre 2013

La libertà che devi concedere alla tua donna. Ma prima novità sugli APPUNTONI MAGICI!

Allora:

1) Il collega che doveva portarmi gli appunti salva-vita (leggi post precedente) (ovviamente se non l'hai già letto) (altrettanto ovviamente se ti va ) (vabbe non aspettarti chissà cosa) (hai fatto? Sei di nuovo qui? ) (ah, l'avevi già letto?) (possiamo continuare,si? ) insomma avevamo appuntamento ieri, passava a lavoro e mi consegnava sti cosi.
Non ci siamo beccati perchè son uscito, mi arriva una chiamata :
"Gè scusami tanto non ti preoccupare ( tranquillo, ndr) come uno stupido li ho dimenticati a casa, mi dispiace tanto..."
"vabè dai non fa niente! "    Anzi, sono quasi sollevato.
"ma no , ma no , te li DEVO dare! Senti domani tu che fai pomeriggio? Sei a casa?"
"no, veramente domani è di riposo... quindi , si , sto a casa"
"Alle 11 e 30! Passo da te alle 11 e 30 , prima di andare a lavoro!"
"ma,non devi per forza...non voglio che fai tardi...aspettiamo di incontrarci..."
"No , no , perchè?tranquillo, non mi costa nulla... dai allora passo domani, ti squillo e scendi!"
"ok..."


2)..... Son le 19 e 18. Sto ancora studiando con unica fonte i miei libri di testo. Nonostante non disponga ancora degli utilissimi fondamentali appunti non va malissimo, se non fosse che all'esame mancano 20 giorni.
Il Cagnaccio è andata alla fiera dell'artigianato, una cosa che fanno in questo periodo a Milano, ci vanno tutti tranne me che mi scoccio di andare in mezzo al marasma generale, ma è per questo che esistono le amiche della tua ragazza, per portarla in giro quando te non hai voglia.
 Io non li capisco i ragazzi gelosi, che non fanno uscire la propria donna da sola.
Va beh che con lei ho avuto una storia a distanza di anni (pochi, ma sempre anni) però il fatto di lasciarla andare in giro da sola con le amiche non mi ha mai creato problemi. Sarà che mi fido, sarà che non c'era alternativa , sarà che le amiche non sono di quelle che vanno in giro in cerca di fave , sarà che qui a Milano una donna che viene fermata da un uomo è un evento più unico che raro, ma alla fine riesco a stare da solo a casa sereno.( Un attimo che mi gratto i coglioni , giusto perchè non sono geloso, ma scaramantico si.)

Le donne devi lasciarle uscire un po' da sole, si devono un po' sentire libere , certo devono pure meritarsela questa fiducia, ma se non ce l'hai allora come fai a starci insieme?
E' questo che non ho mai capito di alcune coppie, con lui che sta tutto pronto con il collare, ma non per fare cose sadomaso che ognuno tra consenzienti puo' fare quello che vuole, bensì per evitare che lei esca sola con le amiche. E' vero che poi se escono puo' essere che qualche gruppo di ragazzotti arrapati si avvicini loro per fare acchiappanza (tranne che a Milano, ripeto qui non sono proprio così marpioni come giù, che invece magari non acchiappano ma ci provano eccome) però una di cui ti fidi semplicemente non dà confidenza, o ne dà il minimo giusto per fare due chiacchiere e poi ciao baby son già impegnata.
Ovviamente se parliamo della fiera dell'artigianato o quello che è poi uno si sente ancora più tranquillo, diciamo che mi riesce difficile pensare ad una scenetta del genere:

Cagnaccio: "Buonasera , signore sulla cinquantina piccolo imprenditore artigiano!"
Signore: "Piccolo imprenditore o imprenditore artigiano?"
Cagnaccio: "Eh, non lo so, l'autore del post, il mio ragazzo, sta studiando diritto commerciale e non ha ancora capito bene la differenza tra le due categorie. Ma tra un po' avrà degli appunti magici e tutto sarà più chiaro, potrà quindi qualificarla senza problemi e saprà a che disciplina lei soggiace."
Imprenditore: "Ah, ok. Ti serve qualcosa, baby?"
Cagnaccio: "Ma... come... io volevo solo sapere il prezzo di quella sedia..."
Imprenditore: "Solo quello? Verrebbe 45 euro...ma se ti va, posso venire a cena da te e ti faccio la consegna gratis..."

 insomma non è che vanno a farsi un fine settimana da sole ad Ibiza , verso ferragosto.
Ecco, forse quello potrebbe mettermi un po' in crisi.
Forse.

Ecco, nel prossimo post vi parlerò meglio della gelosia in generale.
Ora vi lascio, devo farmi uno shampoo che mi prude la testa.



(la capiranno questa? boh...ma certo che si, non sottovalutiamo i lettori di questo blog)






martedì 26 novembre 2013

La dispensa indispensabile

Sto preparando un esame. Robba difficile, commerciale.
Non è nemmeno difficilissimo, ma è luuuungo, proprio tanto. E' il rocco di tutti gli esami di diritto.
In realtà non sono manco tantissimissime pagine, 600, ma devi saperle tutte, non puoi sezionare nulla.
O almeno questo pensavo.
Un collega ha saputo che dovevo fare questa prova, ed allora , avendola lui già affrontata l'anno scorso, mi dice:
"ehy , ma io ho una dispensa che ho usato l'anno scorso!"
Mmm.
Non è che sono contro le dispense, però i riassunti mi piace farmeli da me, così imparo anche.
"Ok, grazie...però sto facendo i riassunti da solo..."
"Ma no, Ge', devi assolutamente usarla! Sono riassunti fatti bene! Io li ho usati! Ho fatto l'esame in meno di un mese, fidati, tranquillo!"

Ora, c'è sempre gente che riesce a compiere queste imprese. Io non sono uno di questi.
E poi non capisco come si possa condensare un programma del genere in questo modo.

"E...quante pagine sarebbero?"
"Solo 150!"

Ehm.
Ma saranno scritte in arial 4 ?


Prendo tempo.
"ok...va bene allora poi quando ci vediamo, tra una ventina di giorni, me li dai..."
"eh ma tra una ventina di giorni è tardi, come fai che hai l esame...dai che te li porto io..."
"ehm..veramente..."
"ma no, non ti preoccupare, davvero...devi usarli!"
"ok..."

Insomma, ci credete che se non li uso questo mi si offende?
Adesso mi tocca prenderli...per forza...
speriamo che non mi interroghi.

lunedì 25 novembre 2013

Faccio spesa da "Bulgari"

Da quando ci siamo trasferiti nel nuovo quartiere posso tranquillamente dire che la qualità della vita è migliorata, avere la metro vicinissima è una svolta , per strada non ci sono le sputazzate degli stra  incivili , se hai voglia di uscire e fare due passi in cinque minuti sei in una via piena di negozi. E c'è pure il parcheggio per residenti. E che vuoi di più?
....
ok, però quando vai a fare la spesa sono mazzate sulle palle.
Una cosa assurda, almeno se vuoi rivolgerti agli esercizi in zona.
Se vai presso i market, i prezzi son pure altini , ma leggermente sopra la media. Il problema è la qualità: frutta e verdura (ne consumiamo molta) lasciano un po' a desiderare. Del pane non ne parliamo proprio, anche se forse è perchè son io ad essere abituato a giù, dove era proprio tutta un'altra cosa.
Allora, avendo un mercato rionale abbastanza vicino, uno pensa "e vabbè , vai al mercato, così prendi la roba buona e risparmi!"
seee, illusi.

Sto mercato va contro ogni legge dell'economia io abbia mai studiato. (e ne ho studiate poche, e non me le ricordo nemmeno, se proprio devo essere sincero.)
Una di quelle diceva qualcosa sulla concorrenza , tipo che se ci sono più che offrono il prezzo scende perchè il consumatore dice:
  "tu hai la fesa di tacchino a 2,50? TIE'! Me ne vado da quello poco più avanti che ce l'ha a ...ehm...2,60?.........ok, due etti. Giusti eh, mi raccomando, che è per la dieta! ( più che altro, se sgarri anche solo di 40 gr sossoldi!"

Altro che cartello. Qui fanno a gara a chi spara il prezzo più alto.
Tocca girare tutto il mercato, prendere una cosa da uno, una da un altro, altrimenti prendi che ne so il pollo ad un prezzo, fai per uscire e vedi che l'altro polliere lo fà al 20% in meno.
E' tutto un confrontare prezzi.

Alla fine , quando esci, hai quella brutta sensazione addosso di essere stato svuotato.
Che poi non puoi nemmeno dire nulla, visto che i prezzi sono esposti e l'altra legge che conoscevo è : Il prezzo di un bene lo fa il consumatore. Se gli sta bene, in regime di concorrenza, compra. Altrimenti va altrove. Ecco, la rovina di questo quartiere allora sono le signore ricche: Per colpa loro io devo comprare la fesa a 2,50 al Kg.
non ho mai capito perchè le cose per la dieta costino di meno.
Prendete la mortadella, te la buttano in faccia, eppure è grassissima.
Se invece vuoi la Bresaola, devi consultarne il valore odierno sul Sole24ore.


Ormai abbiamo capito che tocca organizzarsi: Una volta a settimana spesona in qualche posto magari anche un po' lontano, ma con prezzi normali.


venerdì 22 novembre 2013

Quando non trovi quello che cerchi, al supermercato sotto casa

L'altra sera mi è venuto il mal di testa per colpa del cous cous .
Ero tutto contento perchè avevo preso il necessaire senza problemi, non mancava nulla, tutto era al suo posto, ed ecco che mi arriva la telefonata di controllo del Cagnaccio.
"Hai preso tutto quello che serve per fare il cous cous?"
"Oyesse."
"Zucchine?"
"Si"
"Peperoni?"
"Siii, pure le mele, la cipolla e il latte per domani!"
"Ottimo. Ed il cous cous?"
"...."
" ?"
"....ehm , si certo ! Arrivo!"
"ok, ok, a dopo!"


Beh, in effetti è l'ingrediente principale, ha ragione.
E giriamo un po' tra i reparti va. Ho pure tutte le cose in braccio, che come al solito ho dimenticato di prendere il carrello verde, prima dei tornelli.
Andiamo nel reparto della pasta. Se io avessi un supermercato e dovessi vendere il cous cous lo metterei lì.
Niente, non c'è.
allora facciamo qualche passo più in la, magari stà vicino al riso.
Niente.
Inizia a venirmi un po' di mal di testa, davvero. Faccio il giro degli scaffali di pasta e riso almeno due volte, per essere sicuro. C'è una ragazza , intenta a scegliere tra pennette e rigatoni , che si accorge di questo mio moto circolare. Chissà, magari pensa che io sia interessato a lei e voglia abbordarla con una semplice scusa, tipo, che ne so, dove è il cous cous , quando in questo supermercato, anzi nel quartiere lo sanno tutti che il cous cous è introvabile.
Nel dubbio prende il primo pacco di corallini che trova e scappa verso le casse , al sicuro.
Stasera preparerà una cena un po' strana.

Ed intanto resto solo con il mio vuoto, oltre al fatto che ho già detto per telefono di averlo trovato, non posso tornare a casa senza. Tra l'altro è anche l'unico supermercato aperto a quest'ora, non saprei a chi altro chiedere. Forse al kebabbaro? Lui lo vende?
cerco nel reparto cose straniere, che pensi di riuscire a farle uguali ma in realtà faranno schifo.
C'è la Paella in bustina liofilizzata , il sushi solubile ed altri orrori gastronomici, ma non ciò che agogno.

Finalmente decido di mettere da parte il mio orgoglio e di chiedere a qualcuno.
Solo che non c'è nessuno, almeno tra gli addetti.
Le clienti son in generale signore che hanno fretta,indifferenti alla mia personalissima tragedia. Nel loro egoismo prendono quello che vogliono, che le serve, e iniziano a correre verso la cassa per accorciare i tempi della fila, che i cassieri sono lenti.
Ecco, i cassieri! Potrei andare da loro! In effetti loro mi risponderebbero sicuramente "E certo!Io sto alla cassa, secondo te che cacchio ne so dove stà sto coso che cerchi?" creando solo disappunto da parte della gente in fila, che deve correre a casa a vedere Striscia la notizia.
Che in questa città tutti vanno di fretta, non è che puoi disturbarli con queste sciocchezzuole.
A Napoli avrebbero fatto una riunione, tutti quelli in fila, si sarebbero precipitati a darmi una mano, rivoltando l'intero supermercato fino a che sto benedetto c.c. non fosse uscito.
A Napoli avrei preso due pizze, risolvendo il problema. Ma qui no, non si puo'.
Non è lo stesso.

Ormai vago da almeno 10 minuti per i corridoi del market, girando addirittura nel reparto detersivi.Niente di niente. Mi resta da chiedere al bancone salumeria. Magari le dico "scusi mi serve del c.c."
e lei mi risponde "Certo, quanto ne faccio? duecento va bene? ho messo un po' di più, tengo?"
mi avvicino quindi speranzoso, mentre lei stà pulendo un po' gli attrezzi del lavoro , e le chiedo " scusi, dove cazzo avete nascosto il cous couss?eh ? se non volete venderlo basta che lo dite!"  sta il cous cous?"

Lei mi risponde sibillina , cambiando voce e con le pupille alzate al cielo, quasi fosse posseduta  (o forse son le mie allucinazioni da stanchezza)


"colui che è il prescelto a cercare l'arcano
attraverso il quarto corridoio passerà
oltre il reparto surgelati a levante girerà
ed infine in basso l'agognata preda troverà!"

"Eh?"
"oh, in fondo a destra, poi a sinistra! Su, che stiamo per chiudere!"
"Si, certo..."

Arrivo finalmente nel punto contrassegnato dalla X. Il mio tesoro è lì, in bella vista. Dinnanzi ai surgelati, appena prima dei biscotti per fare colazione. Un po' nascosto, davvero , tra altre cose che boh nessuno prende mai.Tanto anonime che non ricordo manco cosa fossero.
Lo afferro, trionfante. E' mio.
Non me ne frega nulla della marca, del prezzo, ormai l'ho preso. Percorro i metri che mi separano dalla cassa, sollevato, leggero. Durante la fila tengo stretto il mio trofeo, lo lascio solo per mostrarlo al cassiere, che mi sorride ammirato . Quasi nessuno riesce a fare il cous cous in questo quartiere, proprio perchè non si riesce a reperire la materia prima.
Per strada la gente mi vede con il pacco in mano, e vorrebbe fermarmi , chiedermi dove l'ho trovato.
Mi spiace, non si rivelano certi segreti.






giovedì 21 novembre 2013

Il Piccolo Principe nella realtà


Se tu devi venire, per esempio , tutti i pomeriggi alle 4 , io alle 4 e mezza ti starò ancora aspettando.

"perchè bevi?" Chiese il Piccolo Principe.
"Buuuuuuuurp! ....fatti i cazzi tuoi!" , rispose l'ubriacone.


L'essenziale è una canzone di Marco Mengoni.

mercoledì 12 giugno 2013

Postus interruptus ma soprattutto sui bagni in comune vi interrogo.

Ci son periodi in cui proprio non sai cosa scrivere nel tuo blog.
Forse perchè non hai voglia di scrivere.
Poi ci son periodi in cui scriviscriviscrivi pure cose sceme che poi rileggi e pensi "perchè hoscrittoscrittoscritto?"

In questo periodo ho tante idee ok per nuovi post, robbbba che secondo me vale, son cose che vorrei raccontarvi o dirvi, però  boh la sera torno a casa stanco e non mi va nemmeno di accendere il computer.
Ora era già acceso.

Comunque chissà se avete notato sta cosa che non sto scrivendo.
Pure voi , però, che se pubblico prima di mezzanotte poi i post non se li fila nessuno e andiamo a massimo due commenti.
E incentivatemi, iamme ia.

Vabè chiudo queste riflessioni con una richiesta, siete mai stati a Firenze?
Io ed il Cagnaccio volevamo andarci un venerdi sera e rimanerci il sabato, però ho visto gli hotel su booking e sembra quando prenoti a Londra: tutti con il bagno in comune!
Insomma, come sono le vostre esperienze di bagni in comune?
La gggente lascia la tavoletta del wc alzata?
Le donne urlano adirate quando se ne accorgono?
restano le goccioline di pipì sul bordo?
E lasciano i peli della barba nel lavandino?
E non aprono la finestra dopo e tutto puzza?

No, perchè se è così non ci vado, altrimenti tanto vale che resto a casa ed uso il mio.

Comunque, seriamente, avete consigli su qualche hotel decente a prezzo massimo intorno ai 60\70 ?
E altrettanto seriamente, come vi siete trovati se avete già usato il bagno in comune?

Soprattutto, chi ha lo stuppolo pronto pronto, "a punta di coltello" , come diciamo a Napoli, acquisisce il diritto di precedenza la mattina per andare ad evaquare?

ditemi, ditemi.


domenica 9 giugno 2013

La sete placata in malo modo .

Siete mai stati in giro per Roma?
ci sono tante chiese, auto, monumenti e soprattutto fontanelle.
Ovunque, son proprio tante. Se hai sete prendi , attraversi al massimo due stradine ed ecco che trovi una sorgente artificiale di acqua tutta per te.
Ed è pure buona , infatti "l'acqua del sindaco" è famosa.

Tutto questo per dirvi che quanto stavo "giù" e faceva caldo bastava guardarsi un po' attorno e poi gluglu.

Milano non è così.
C'è qualche chiesa, ci sono macchine anche se tutto sommato non è caotica, due o tre monumenti son presenti, ma di fontanine pubbliche quasi nulla.
Almeno relativamente, se si paragona a Roma.

Ok, ora vi starete chiedendo il perchè di questa comparazione idrica.

Perchè qualche giorno fà faceva un cacchio di caldo, quel caldo improvviso che tutti quelli che fino a due ore prima si lamentavano che non era mai estate, adesso si lamentavano che l'estate era arrivata improvvisa.
Io giravo per il centro, dopo aver finito di lavorare, visto che avevo approfittato del pomeriggio libero per far degli acquisti. Ad un certo punto , immerso nei miei pensieri come sempre ,avverto la sete.
Vedo una fontanella, attaccata ad una fontana più grande.
Mi avvicino per bere, mi accorgo di dovermi piegare troppo, che non è certo comoda , alla fine ci riesco.
Mando giù un sorso appena, prima di fermarmi , tornare sul pianeta terra e pensare "bleeeeeearg!"
Con orrore mi rendo conto che non si trattava di fontana pubblica atta a dissetare, ma che era una fontana normalissima con sotto un'altra fontana più piccola. Insomma l'acqua non era potabile.
A parte il fatto di aver pensato qualcosa tipo "oddio, sembro uno di quei turisti orientali che bevono dalla fontana diTrevi " , istintivamente penso qualcosa del tipo:
Ed ora?
che mi succederà?
Mi spunta un terzo occhio o un tentacolo ?
Mi viene una diarrea galoppante?
faccio un ruttino?

Chiamo il Cagnaccio, che lo deve sapere quanto sono scemo, se davvero poi un giorno mi deve sposare.
E soprattutto lo deve sapere che ho combinato, se mi viene qualcosa e deve dirlo all'ambulanza.
Guardo un secondo l'acqua della vasca superiore, che non è che sia proprio cristallina.

Ora, il Cagnaccio ha dei medici in famiglia. Le chiedo di esporre l'avvenuto al caro suocero, giusto per fargli capire in che mani sta lasciando la figlia.
"Ma mi vergogno a dirgli quanto sei scemo"!
Obietta lei, giustamente.
"figurati quanto mi vergogno io , allora! Ma DEVO SAPERE!"
"E vabbè"

Passano dei lunghissimi minuti di attesa, nei quali la mia ipocondria espone al mio cervello almeno un milione di eventi negativi che potrebbero scaturire da questo piccolo sorso.
Mi serve un antidoto.
Ah, no, non esiste per queste cose.
Allora devo espellere l'acqua , subito.
anche sudando o piangendo.

Poi mi chiama. ha un tono ilare.
comincia a prendermi per il cul , prospettandomi chissà qual fine nefasta.
tutto bene, al massimo un po' di sciorda. (sarebbe la diarrea)

boh, dopo tre giorni ancora nulla.
A parte queste branchie all'altezza del collo, s'intende.




















sabato 8 giugno 2013

Un laconico incontro in tram

Qualche giorno fa' finisco di lavorare, vado a mangiare nel posto convenzionato vicino, finisco e me ne vo' a prendere il tram. Salgo dalla carrozza anteriore , come faccio di solito, e nonostante ci fossero tanti ma tanti posti liberi, visto che è il capolinea, continuo a camminare fino al fondo.
Forse perchè non c'è nessuna bella ragazza da guardare , che ti allieta alzare ogni tanto gli occhi dal telefono o da qualunque cosa stai leggendo, ma senza insistere troppo, che se si alzano preoccupate e cambiano vagone vuol dire che stai esagerando.
E comunque qui no, qui no, no qua sto controsenso e tutti dicono che poi vomiti, qui da questo lato c'è il sole , qui c'è questo lo conosco è un collega, qui oh cazzarola ora se non mi fermo accanto a lui fà brutto.
E non ho nemmeno tanta confidenza , giusto ci si scambia il saluto ad inizio e fine turno o se ci si incontra per i corridoi. E già. Vabbè , ormai è fatta, lui è solo, io solo , due chiacchiere.

Mi siedo accanto a lui.
Eh già.

....

"oh ciao!"
"ehy , ciao!"
(io sono più figo, dico "ehy")

Adesso che succede, conversazione , qualcosa, eh?
No, niente.
Non dice una parola. In effetti sembra un tipo di poche parole. O forse è straniero e sa dire solo "buongiorno" o "buonasera". In effetti non gli ho mai sentito dire altro.
O forse gli sto sulle palle.
Boh, intanto il mezzo parte , e c'è un silenzio che nemmeno dopo che una ragazza a 16 anni su di una panchina mi disse gentilmente che era ancora innamorata di un tizio che aveva conosciuto in vacanza e che viveva a 500 km da lei ed aveva 5 anni in più di lei e cambiava continuamente ragazza ma nonostante tutto ciò per qualche oscuro motivo lei lo considerava comunque migliore di me , che nonostante tutto ero però un bravo ragazzo e peccato vabbè.
E visto che ero davvero un bravo ragazzo mica la mandai affanculo, quindi si generò un silenzio imbarazzante , che però non era nulla rispetto a questo contemporaneo.

Di solito amo il silenzio, non sempre , ma in alcuni casi. Non sento la necessità impellente di coprirlo con voci o chiacchiere sciocche. Tipo quando sono dal barbiere, ora ne ho trovato uno che taglia e zitto, non mi chiede di sport o altro , se capisce che non voglio parlare.
Però qui era diverso, cacchio era un collega!
Abozzo un discorso originalissimo sul clima:
"oh, ma hai visto questo caldo improvviso?Oggi si muore?!"
"Oh, buongiorno!"
No, scherzo, ha replicato qualcosa tipo "eeeeh già!"

Potremmo parlare di patata.
O fare un rutto. Cose virili , da uomini, per rompere il ghiaccio.

...
......
Stava pure guardando fuori dal finestrino.
Forse gli stavo sulle palle.
Mi balena questo pensiero.
Istintivamente prendo il telefonino e mi metto un po' a leggere sciocchezzuole sulle prime pagine che trovo.
Ad un certo punto sento dei rumori, boh non saprei onomatopeizzarli bene, però sulle prime mi sembravano qualcosa tipo "sniff sniff ".
Boh, ho pensato, ma mi sarò fatto la doccia? Si, certo che me la sono fatta stamattina.
Però in effetti oggi ha fatto un botto di caldo, non è che ora emano un cattivo odore?

Cominciano a venirmi i complessi.
Mi stacco di una decina di centimetri tattici.
Penso quasi di spostarmi , ma non riesco a trovare una scusa decente. Magari posso simulare una telefonata e dire che ho bisogno di discrezione.
Intanto continuo a sentire strani rumori, "oooh" "uh" "snif"
????

Affronto la mia paura di voltarmi, decido di accettare la verità.
Mi volto e....

Stava dormendo.
Però non faceva "ronf". Faceva tutti sti rumori strani "oooh" "uh" "sni".

Bah.

Vabbè poi dopo tre fermate so' saliti dei ragazzacci moderni giovini d'oggi che hanno fatto rumore e si è svegliato. Doveva essere proprio stanco.
E' arrivata la mia fermata. Mi è tornata l'autostima.
Lo saluto.

"Ehy a domani!"
"oh, a domani!"










venerdì 31 maggio 2013

Vuoi offrire tu?? Ma come ti permetti??

Aneddoto di una uscita risalente a circa cinque\sei anni fa'.
Era un secondo appuntamento , di quelli in cui la prima volta te non ci hai provato perchè non è che avessi tutta sta voglia , e lei non aveva fatto nulla per portarti a provarci, forse perchè troppo impegnata dal parlare del suo ex , di quanto sia stata male ecc ecc eccoglioni.

comunque una seconda uscita non si nega a nessuno, soprattutto se non hai altri impegni e poi lei tutto sommato non è malaccio.
A quei tempi io ero ancora a Roma e lei si trovava da parenti in un paesino limitrofo, di quelli sul litorale.
Prendo il treno e vado a fare questa scampagnata. Dopo circa un'ora e venti minuti di ritardo arrivo lì e la trovo fuori alla stazione. Era quasi un mesetto che non la vedevo.

Il tempo era decisamente inclemente, giornate tipo queste, con nuvoloni e forte vento.
Cosa che però ben si presta con il romanticismo, nel senso che è propizio al camminare abbracciati e poi da cosa nasce cosa ecc ecc.
Si , ma ora suppongo vi starete chiedendo cosa abbia di particolare sta storia, perchè valga (forse) la pena raccontarla. Ebbene un singolare accadimento si verificò, mi appresto testè a rivelarlo.

Camminiamo per il lungomare di sto posto, lei racconta un po' , stavolta fa' solo brevi accenni al suo ex, si stà autoconvincendo di averlo dimenticato. Va beh , vediamo se posso darle una mano a dimenticarlo.
O a ravvivarne il ricordo, è lo stesso. Dimende quanto mi ci impegno.
comunque c'è tempo, adesso andiamo a mangiare qualcosa.

"Ti va' di andare in quel ristorante? Ci sono stata un paio di volte, si mangia bene...."
"Ok " , le rispondo.
"Però offro io!" Aggiungo in uno slancio di generosità galantica , che all'epoca ero un po' rozzo e meno raffinato con le donne, comunque vabbè niente di male, direte voi.
Ed invece no.

"Coosa? No , perchè non posso fare io?"
"Ma no, dai...perchè... fai fare a me, no?"
Rispondo ancora, volendo far il galante.

"E perchè?Cosa credi forse, che io non possa permettermelo? Eh?"

.....

Come si risponde ad una cosa del genere?
con la verità : "Ma no, guarda , volevo solo fare una cosa galante, se esco con una donna...mi fa' piacere offrire..tutto qui...."

"Eh , ma io posso permetterlo, chetticredi?"

"si, ho capito, davvero....scusami... hai capito che volevo dire...??"
"mmm Si....vabbè..."

poi siamo andati a mangiare.
Poi non ci siamo più visti, ma credo per altri motivi.
Insomma, da allora quando ho offerto l'ho sempre fatto con la massima discrezione, ma soprattutto con un po' di timore.
Son cose che ti condizionano.







giovedì 30 maggio 2013

Come Il Topolino 3000 divenne peggio di un tartufo raro

Mi rode un po' il cul .
Direte voi "perchè?".
(ditelo, su , o almeno pensatelo , sennò non posso andare avanti.)

Una decina di giorni fa' leggevo che stava per uscire il Topolino 3000.
Casso, il tremila me lo prendo! Che tanti anni fa, circa 1000 numeri diviso 52 settimane , ero un ragazzino che anche se era appena passato a letture da adulti (non nel senso che pensate voi, almeno non ancora, intendo che avevo iniziato con i Dylan Dog) presi il numero 2000, un malloppone pieno pieno di storie , che adesso non chiedetemi dove si trova altrimenti vado dai miei e li torturo fino a che non ricordano.
Che ogni tanto papà se ne usciva con slanci di generosità del tipo "Gè, prendiamo i tuoi fumetti che non leggi più e li diamo al figlio di ...."
E quel figlio di poi non restituiva mai nulla.
E probabilmente non li leggeva nemmeno.

Vabbè insomma la settimana scorsa stava per uscire il 3000.
Ho pensato di prenderlo.
Un po' per leggerlo, un po' per collezionarlo.

Del resto è stato il primo fumetto che ho letto.
Ottima idea, che hanno avuto in tanti. Troppi.

Me ne son pure ricordato due giorni dopo l'uscita. Che ho letto le prime recensioni su internet. Gente entusiasta, che si bullava pure di essere riuscita a trovarlo in edicola.
Ed io che mi avviavo verso l'edicolante di fiducia , speranzoso, tranquillo di trovarlo.

"eh, ma è andato esaurito in due ore! Tu mo' vieni?"
Ehm. Ed io dovevo stare alle sette del mattino lì per prenderlo?
Beh io in realtà ero lì a quell'ora, solo che avevo il tram.
E comunque mi ero dimenticato.
Allora vado anche dagli altri, provo nei supermercati, alla stazione, in farmacia, niente.

Più esaurito di un uomo sposato da venti anni.

E su internet continuavano a bullarsi "Oh, io ne ho presi tre, uno per mio cugino, uno per sfogliarlo, uno per la collezione!" .
Nerd di merda.
"io ne ho trovato solo due, uno lo impacchetto!"
Bravo, se viene un'alluvione almeno si salva.

Ma insomma, signor Disney, non ho capito bene se lei è ibernato o roba del genere, però se puo' sentirmi mi spiega perchè non avete aumentato la tiratura? Insomma almeno il 20% in più, così magari ne trovavo uno anche io e mi leggevo le storie che hanno detto che era bello.
Magari lo trovo su ebay , vuoi vedere? Andiamo a vedere , va'.

Sonon appena andato, giuro.
I prezzi vanno dai 20 ai 25 e c'è pure un tizio che lo vende a 60.
Costava 2 euro e 40 , eh. La settimana scorsa.


se non ci credete ecco il link


Mah.
Vabè.
Che mondo.

Se lo comprate così siete degli idioti e vi meritate di pagarlo il triplo.
Comunque spero che almeno i veri fans, quelli che lo leggono ogni settimana , siano riusciti ad accaparrarselo.




domenica 26 maggio 2013

La ggggente sono cattivi

viviamo in un mondo di squali , e noi siamo il pesciolino Nemo.
Il problema è che nella pancia di uno squalo di pesciolini Nemo ce ne entrano a bizzeffe , quindi il fatto di dire che il mondo puo' cambiare tutti possiamo cambiare vale al massimo per le mutande ogni giorno.

Non è pessimismo acuto leopardiano, al massimo un po' maculato, è semplice analisi dei fatti in relazione alle esperienze di vita , vissuta ed altrui.
Che qualunque cosa vuoi fare, di qualunque cosa hai bisogno, tutti vogliono fregarti.
E devi stare attento, sempre sul  chi-va-là , soprattutto quando hai bisogno di qualcosa.
Che appena hai bisogno di un servizio , non è che vai dal primo che trovi dici "buongiorno mi serve un servizio" e quello ti fa' il servizio. O meglio te lo fa' pure, ma non nel senso che intendevi te.
Devi sempre star attento a come eseguono le tue direttive , alla qualità della prestazione che ti danno .
E' tutto un frega-frega generale , in cui le anime dei sempliciotti dopo un paio di mazzate muoiono e vengono sostituite da persone arcigne sospettose ed attente a tutto.

Non è che sto scrivendo queste cose dopo aver preso un pacco, però diciamo che le scrivo dopo aver rischiato di prendere alcuni pacchi , che son riuscito ad evitare.
Ed allora penso alla gente un po' più ignorante di me, che non ha avuto la fortuna di poter studiare, o a quella semplicemente credulona. Oppure agli anziani , che non sono sempre in grado di capire quello che gli altri gli stanno facendo e come lo stanno facendo.
Gente che viene fregata continuamente, più o meno consapevolmente.
ti si rompe la macchina? Tocca pregare di non trovare un riparatore con troppa fantasia, altrimenti devi aprirti un mutuo. Che poi dopo tre mesi esce l'amico che ne capisce, che selodiceviprimatiportavaluidauno , e avresti risparmiato. Ti si guasta qualche tubo? qualche elettrodomestico?
Tasso fisso o variabile, come lo vuoi il mutuo?
E vuoi aprire un mutuo? Quale banca ti offre gli interessi migliori? Per te, intendo.
E tutte le spese di apertura , chiusura, intramezzo, relative, accise, pop corn ecc.

Ed allora devi riflettere su ogni cosa, per non farti fregare.
C'è sempre la consolazione di pensare che la ggggente buona è comunque la maggioranza, che non sono tutti così, che non devi generalizzare.
La verità è che la mediocrità è ovunque.
Lessi questa frase un paio di mesi fa e da allora mi torna in mente di continuo.

Chiedi un secondo parere, ti informi, leggi, cerchi di capire se quel preventivo che ti hanno proposto è equo, se non ti hanno chiesto troppo , se i materiali son quelli giusti , se non fanno le cose troppo di fretta.

Scusate, eh, che sto un po' così, dato che tra un po' cambiamo finalmente casa e tocca stare attento a tutto, che appena hai due (veramente due) soldi da spendere perchè devi mettere cucina, camera, piccoli lavori ecc  gli squali sono ovunque...

Da pesciolino Nemo tocca diventare almeno un tonno, e che cacchio.






sabato 25 maggio 2013

Le categorie di postatori su facebook

Sto pensando di togliermi da facebook.
Ciò nonostante il fatto che mi serva oggettivamente per mantenere i contatti con le persone che conosco sia a Napoli che a Roma.

Il fatto è che mi hanno un po' rotto , forse sono i miei "amici" che inseriscono solo contenuti pallosi o poco interessanti, anche se credo si possa dire la stessa cosa un po' di tutti.
Comunque inserisco qui le categorie di postatori che tediano la mia bacheca , vediamo se ci sono anche nelle vostre, così almeno mi faccio mezzo gaudio.


Quelli che religiano: E' un continuo di immagini di Padre Pio, la Madonna , Gesù , con frasi profonde , un po' prese dalla bibbia un po' dai cioccolattini. All'inizio venivano spesso create immagini con su scritta roba del tipo : "Metti Padre Pio sulla tua bacheca , ti proteggerà!"
Ehm.
'ndiamo avanti, và...

Quelli che mangiano: Sono le sei? Ti mettono la foto dell'aperitivo (ndr amici romani ma voi uno spritz e dei salatini lo chiamate aperitivo? Ma venite a Milano , và...)
Sono le otto del mattino? E ci vuole la foto del latte macchiato caldo con il cornetto surgelato e poi riscaldato , con sopra quella glassa schifosa che non ho mai capito perchè continuano a metterla.
Ma dico io, il barista che vede questi tizi che fotografano il bancone , cosa penserà mai?
E' finalmente ora di cena? Per sbaglio si trovano in un ristorante? Evvai con instagram o come si chiama!
Tua moglie ha cucinato la pasta al forno che fa' un po' schifo , però a vederla sembra niente male? E facciamo schiattare un po' gli amici che stanno a dieta! Intanto però lei si fa fredda, ma vabbe.
Poi ci son quelli che vanno direttamente di menù:
"Insalata al pepe verde, mezzanelli al pistacchio ricoperto di acciughe , omelette alla caprese e per finire (sempre ) un bicchiere di Rosato charnè del 92"
Cazzarola, chissà perchè quando vado a mangiare da loro mi fanno sempre e solo due spaghetti aglio e olio (sempre siano lodati) e la carne con peperoni o friarielli.
Ma vabbè.
E ci son pure quelli che poi si lamentano che hanno digerito male.
"sto pienissimo"

E fai un bel rutto, no?


Quelli che quanto fa schifo il mondo : Gli appartenenti a questa categoria sono quelli che sopporto di meno. Si lamentano sempre del fatto che "le persone sono false e ti deludono" , " la gente prima ti dice una cosa e poi ne pensa un'altra" , "le vere amicizie non finiscono mai, se finiscono allora non erano tali" e tante altre di quelle frasi che ti fanno scendere le palle nei calzini , come diciamo a Napoli.
Gente che dispensa virtù e lealtà ovunque, che biasima , che stigmatizza.
Che non giudica.
Perchè è sbagliato giudicare.

Ma fatevi una bella dose di umanità ed accettate i difetti altrui, o almeno non lamentatevene se anche voi ne avete, quante travi nel posteriore avete, mentre guardate le pagliuzze altrui?
(era proprio così la citazione evangelica?Non credo)
Ecchecojoni , un lamento continuo. Ma non esiste altro modo di sfogarsi? Ai tempi miei chiamavo qualche amico, lo costringevo ad uscire, e gli rompevo le palle tutte la serata con i mille dubbi ed insicurezze che avevo, chiedevo consigli, mi sfogavo.
Non condividevo questa cosa con tutti , pure con i conoscenti e i compagni delle medie.
Tipica è poi la risposta:
"Tesò, che hai?Cosa ti è successo?"

...ma perchè non la chiami se davvero ti interessa vedere come sta?

no, perchè poi lei risponde:
"...no, niente,lasciamo stare...."
"tvb"
"anche io TVB"

Quelli che si scrivono le cose che si sono appena detti a voce, dal vivo:
"Hai visto?Come ti dicevo, eccoti questa cosa qui che abbiamo già visto insieme"
"ahahahahahahaehehehehheeh"
"lol"

Quelle che sono donne forti:
Donne forti,senza paura. Senza timore.
Ma pure al tempo stesso fraggggili. Ma forti, che conoscono gli uomini.
Che hanno sofferto. Oh quanto hanno sofferto.
Ma adesso conoscono gli uomini.
E adesso conducono loro il gioco , baby.
Immagini con una tizia dalla faccia truce, preferibilmente con almeno tre tatuaggi ed una sigaretta in bocca, lo sguardo perso chissà dove , ed aforismi del tipo "Sono dolcemente stronza con chi lo merita."
.....

Quelli che condividono immagini  e battute (tristi):
Questi mi fanno un po' incazzare. Perchè nella rete ci son tanti posti in cui leggere delle cose veramente brillanti, intelligenti (e giuro non sto parlando di questo blog, davvero, ne conosco tanti dove ci si diverte, si riflette e ci hanno spunti ecc ecc e devono essere felici per 50 visualizzazioni) e questi in migliaia si divertono con le foto di un tizio che dice qualche frase volgarotta , possibilmente in dialetto. E tutti a condividere.
Addirittura ci sono delle pagine che si copiano le battute, se uno mette una battuta che un minimo fa sorridere tutti a farci una immagine diversa, con un font diverso, e spacciarla per propria.
Di quella che girava un mese fa con le olive amare ne ho contate almeno 4 versioni diverse in una settimana.

Quelli che sono catastrofisti:
Arriva un tizio che lancia una notizia, una bufala , arricchendola di qualche elemento che possa renderla plausibile agli occhi di chi non riflette, ed ecco che si diffonde.
"ATTENZIONE! DEI TIZI STANNO FACENDO GIRARE DEI VIRUS CHE INFETTANO IL TUO COMPUTER E GLI FANNO VENIRE LA FEBBRE AD ALMENO 39! CIO' , SECONDO GLI ESPERTI DELLA NASA, POTREBBE PORTARE AD UNA LESIONE DELLA SCHEDA HARDWARE E PRENDONO TUTTI I TUOI DATI!
I TUOI DATI!
COPIA QUESTO POST E DICHIARA CHE I TUOI DATI CHE METTI SU FACEBOOK SONO SOLO TUOI E NESSUNO LI DEVE VEDERE!!!"

Per non parlare di allarmi riferiti a fatti di cronaca o altro. La gente non ragiona più.
Una volta si diceva "E' vero l'ho visto in tv o letto sui giornali."
Spesso non era vero lo stesso, ma almeno era meglio di "Oh , lo sai ho letto su facebook che adesso fanno la truffa del salame milanese, che sembra sia di Bergamo bassa!"

Quelli che si sono divertiti:

Un po' per far vedere di avere una vita sociale, un po' perchè è di moda farlo, un po' per esibizionismo, un po' perchè boh, persone che sono uscite insieme la sera prima , al mattino si fanno i complimentoni per la serata, in cui magari son rimasti tutto il tempo a parlare al tavolino. A parlar male degli assenti o a guardare come sono vestite le altre persone.
Però wow.
Che serata.
E dobbiamo rifarla, eh?








Vabè.




giovedì 23 maggio 2013

Storia di emancipazione di un Cavallo

C'era una volta un cavallo.
Ma non un cavallo bianco o un cavallo tipo quelli di Napoleone, era un cavallo dei pantaloni.
Questo cavallo dei pantaloni era un po' triste perchè nessuno aveva mai scritto una spettacolare avventura dedicata a loro, nemmeno la disney aveva accettato di farci un cartone di Natale , insomma non se la passava tanto bene. Questo cavallo dei pantaloni , che per giunta nemmeno io so bene quale parte sia, suppongo quella che si strappa sempre se il pantalone fa schifo e tu ti siedi di colpo o hai le tasche piene di roba , era davvero insoddisfatto della sua vita,  che potremmo definire pallosa, a causa della vicinanza diciamo geograficoanatomica e quindi un bel giorno decide di andarsene.
Fu così che decide di andarsene , in cerca di mirabolanti avventure che qualcuno avrebbe poi narrato, tipo i poemi antichi. In fondo cinque minuti di celebrità oggi non si negano a nessuno.
"Dove stai andando?" chiesero le Palle.
"Eh, niente, mi son rotto il ca...."
"Si?"
"No, non dicevo a te. Ho bisogno di andare, girare il mondo, vedere gente . Capire il senso della vita."
"Eh , ma ci lasci soli?"
"E vabbè , ma ormai l'inverno è finito , vi faccio prendere un po' di aria!"

L'uomo che indossava quei pantaloni, che in quel momento era seduto in pausa pranzo al tavolino del solito bar, finì il suo pasto e si alzò , non accorgendosi di quello che era accaduto.
Nel percorso dal bar all'ufficio, incontrò diversi sguardi della gente che incrociava, che o sorrideva o lo guardava come un pazzo. Fu quando arrivò il classico tizio che non ha nulla da fare e gli piace fare le foto col cellulare e poi mettere su internet , che capì.

"Scusa, Tiziochenonhainulladafareetipiacefarelefotochepoimettisuinternet , perchè mi fotografi?"
"Eh, non vedi?Hai il pantalone strappato!Anzi, no, non è proprio strappato..."

E l'uomo , guardando le sue mutandine elasticizzate bianche , che contrastavano con il completo nero preso appena la settimana scorsa (informazione irrilevante ai fini della narrazione, ma qualcosa dovevo pur dire per descrivere un po') istintivamente si portò le mani all'altezza delle pudenda. E scappò via in lacrime.
(ma sì, un po' di sentimento ci vuole in un racconto)

Intanto il cavallo dei pantaloni aveva già iniziato a fare proseliti, solo nel bar altri tre cavalli dei pantaloni avevano deciso di seguirlo , allettati dalle esperienze che egli prospettava.
In pochi minuti tutti i frequentatori di quel bar si ritrovarono ad esporre in bella vista intimo più o meno secchèsi , la gente iniziò a scappare da tutte le parti.
Ovunque si stava diffondendo la perdita del cavallo dei pantaloni, e considerato che non siamo tutti come Beckam la cosa non era piacevole. Quando un ragazzo usciva con una tizia, dopo un minuto di abbraccio già partiva il primo schiaffo. Tutto era rivelato, un mondo senza più bugie.
c'era pure chi era contento, fare la pupù non era mai stato cisì semplice.
Ma era una minoranza.
In tutto il mondo, in sole due settimane, non era più possibile trovare un pantalone con il cavallo.
Sembra che fossero tutti partiti verso Mikonos , dopo aver visto un video su youtube, in verità un po' ingannevole. Ma si sa che a volte il passaparola tende un po' ad esagerare.

Intanto bisognava risolvere il problema, dato che la questione era diventata di ordine pubblico.
Vetrine sfasciate, auto in rovina, la gente barricata in casa. Mancava solo Ken il guerriero che combatteva le gang per strada, dato che a nessuno andava di girare senza Cavallo dei pantaloni.
Alla fine, dopo una riunione di tre giorni, alle nazioni unite fu trovata una soluzione, proposta dagli scozzesi.
Il kilt, pratico indumento simile al plaid .
I centri di cerette aumentarono il loro fatturato in pochissimo tempo, diventando una delle principali lobby del pianeta. Gli uomini tornarono a vivere in pace, pur chiedendosi ogni volta se la persona con cui stanno parlando indossasse o meno le mutandine.

Ed i cavalli dei pantaloni? Forse voi vorrete sapere che fine hanno fatto?
Mah, niente di che, alla fine hanno preso un paio di sbronze, frequentato un po' di feste di quelle giuste, qualcuno si è perso dietro cattive compagnie, ma tutto sommato non si sono pentiti.
E Cavallo dei pantaloni alfa, quello da cui tutto è partito,ha appena finito di scrivere il libro a cui sarà ispirata la sceneggiatura del prossimo cartone di Natale, e sarà doppiato da Leonardo di Caprio. Ha vissuto un po' di avventure, preso qualche delusione amorosa, ma oggi vive felice in una villetta a pochi metri dalla spiaggia, dove la sera va spesso a vedere le stelle.
Meglio di due gonadi, di sicuro.

_________________________________________________________________

Niente, volevo scrivere una storia sul cavallo dei pantaloni, così , di getto.
E vedere se qualcuno sarebbe mai stato disponibile a leggerla ;p


domenica 19 maggio 2013

Piccoli uomini crescono (ci provano)

Oggi è una ricorrenza particolare, tutta mia.
Di solito non ci sto tanto dietro a queste cose, però stavolta è un po' diverso.
Oggi son cinque anni che son andato "fuori di casa" , nel senso che mi son trasferito in un'altra città per motivi di lavoro. Io che a casa con mammà ci stavo davvero bene, mangiavo da Dio, servito , riverito , coccolato... ecchevuoidipiù dalla vita?

Un lavoro. Ed ho avuto la grande fortuna di trovarne uno. Anche cinque anni fa, nonostante la crisi fosse agli inizi , non era certo facile trovarne. Con le tutele, i diritti ecc.
Solo che toccava andar via. Come tanti prima di me, come tantissimi (penso) dopo.

Comunque , riempiti diversi trolley, borsoni ecc carico tutto sulla mia punto verde smeraldo , saluto i miei e prendo l'autostrada verso Roma. Papà stava quasi facendo una festa , perchè me ne andavo, finalmente, per la mia strada.Oggi devo ringraziarlo per questo e per tante altre cose.

Comunque avendo bisogno di un posto dove vivere, e non avendo nemmeno idea di come fosse Roma, avevo cercato casa tramite un giornale di annunci locale. I prezzi erano piu' o meno tutti simili, toccava solo scegliere se andare in posti magari più vicini al centro però dividere la casa con altre persone oppure prendermi un monolocale , però un po' decentrato.
Finalmente trovo l'annuncio che fa' per me, qualcosa tipo "Grazioso monolocale a soli 20 minuti da Roma ecc ecc"  , ad un prezzo praticamente pari a quello di una stanza in città , vicino ad una qualsiasi metropolitana.

Ora , è vero che tutto va interpretato , ma "a venti minuti da Roma" io lo interpretavo come "A venti minuti dal centro", non dal confine.
Sembra quasi la storia di uno di quei film americani in cui li protagonista viene dall'Ohio e va a vivere nella grande città , solo che io non venivo certo da un paesino sperduto , anzi.
Il monolocale era un po' piccolo (ovviamente) però per una persona bastava. Solo che era situato su di una specie di collinetta, in un paesino vicino il raccordo. Per arrivarci c'era una strada tutta dissestata, e le gomme e gli ammortizzatori della mia auto non erano proprio nuovi di zecca.
Accanto c'erano altri cosi come il mio, dove abitavano altre persone, e poi c'era la casa dei proprietari.
Si era molto in campagna, tanto che la mattina c'era il gallo che rompeva. Avete mai sentito il verso del gallo? Quello vero, intendo, non il "chicchirichi" classico. Innanzitutto il gallo suona ben prima che esca il sole, chissà perchè. e poi va chi-chi-chiiii.
O almeno quello faceva così.

Comunque, visto che ero così lontano dal lavoro, la mattina mi svegliavo alle cinque. Poi prendevo la macchina e facevo una ventina di minuti di strada per arrivare alla metropolitana.
Ovviamente erano venti al mattino presto, quando non c'era traffico.
Al ritorno diventavano tre quarti d'ora.
Finì che la prima settimana tornavo a casa verso le sette di sera, uscendo alle sei.
Persi sei chili in dieci giorni (giuro) ma perchè tornavo a casa distrutto e non avevo nemmeno fame, cosa che per me era proprio grave.
Mia madre mi chiamava dalle 3 alle 5 volte al giorno, e la cosa mi faceva pure piacere.
 Se avevo il fine settimana libero subito ne approfittavo per scendere a Napoli, mentre se avevo un solo giorno lo passavo a dormire. Non mi feci molti amici, solo qualche collega, ma visto che per vederli una sera avrei dovuto scendere dal monte, fare un' ora di traffico all'andata ed una al ritorno ecc ecc ecc preferivo restare a casa. Ricordo che mi iscrissi anche in palestra, per un mese, in questo paesino. In tre settimane ci sarò andato si e no cinque volte.

Resistetti due mesi, prima di decidermi a trovare una soluzione più comoda. La trovai , non troppo distante dal centro , ben servita dai mezzi pubblici, tanto che potetti con immenso piacere lasciare la macchina ai miei, visto che praticamente non mi serviva a nulla.
Però quei due mesi sono stati l'inizio di una nuova vita, più matura, in cui potevo contare solo su di me.
E quindi stavo inguaiato!

Il primo giorno, in cui dopo aver sistemato tutti i vestiti nell'armadio (no, non è vero, era tutto sparso nelle valigie a terra) mi guardo un po' in giro  e penso qualcosa tipo "La mia prima casa!"
Non ricordo se fecei qualche foto.
Devo aver pensato pure "chissà quante femmine ci porterò!" , ma ricordo male, probabilmente era qualcosa tipo "speriamo che ci porterò almeno una femmina!"

Oggi sono passati cinque anni da allora,sono cambiate un sacco di cose. Ragazza, città , conoscenti, taglio di capelli , sette\otto telefonini , posizione in campo quando gioco a calcetto , altre due case , la punto verde smeraldo non c'è più , gli amici di allora ormai li "vedo" solo su facebook,  mammà osa chiamarmi solo dalle 1 alle 2 volte al giorno. Riesco persino a stirarmi le camicie (ma faccio finta di farlo male, così lo faccio fare al Cagnaccio, adesso) ed ho imparato il fatto di come si piegano i pantaloni. In effetti ci deve essere un motivo se la piega si chiama così. E' che uno non prende tutto alla lettera, il cavallo , allora?
Ho imparato a cucinare qualcosa di più complesso del panino con il crudo, a gestire i soldi senza finire tutto giusto l'ultimo giorno prima del nuovo stipendio , a non lasciare tutto in giro.
Ho preso delle responsabilità che non avrei nemmeno immaginato, e fatto tante esperienze che altrimenti non avrei vissuto.

E sto bene.
Sperando che duri, grattandomi le palle mentre lo scrivo,
ma sto bene.
Grazie, a Chiunque ci sia lassù.

mercoledì 15 maggio 2013

Mi hai spammato i co siddetti.

L'anno scorso, convinto da un amico e spinto dalla curiosità e dalla voglia di far fruttare la mia presunta immensa competenza calcistica, decido di farmi una di quelle schede che permettono di scommettere on-line.

Prendo la mia bella tessera, semplicemente entrando in tabaccheria e fornendo i documenti richiesti, carta che tra l'altro puo' essere usata anche come carta tipo bancomat , ci carico sopra un cinquantone e comincio ad assaporare il facile guadagno.
Era tipo di sabato, c'era la serie b.
Non resisto alla tentazione di provarla.
Tanto la mia competenza calcistica non è limitata solo alla serie a.
E poi se non la provavo subito che sfizio c'era?

Morale della favola, i 50 non sono arrivati al posticipo della domenica.
Prima gioco poco su partite rischiose, poi gioco tanto per recuperare su di una partita facile.

Forse non sono così competente.
Però non sono stupido, e per fortuna il demone del gioco non mi ha mai attratto, a differenza di quello del panino mozzarella e crudo.

Da allora non ho più giocato un euro, mai più caricato la scheda se non per usarla per fare spesa.
tutto ok, direte voi?

'nsomma.

Nel senso che , per continuare a giocare, se avessi voluto, avrei dovuto mandare via fax dei documenti ad un indirizzo loro, ecc ecc.
Entro un certo termine.

visto che non sono interessato, lascio perdere.

Passa un po' di tempo, arriviamo verso la scadenza del suddetto termine, e ricevo una chiamata al cellulare.
E' un numero anonimo.
Quando mi chiama un numero anonimo mi viene sempre un po' di ansia, immagino sempre che sia l'uomo nero. A volte non rispondo nemmeno.

Comunque è una signorina, gentile,quasi simpatica, probabile gnocca.
O magari ha solo una bella voce.

Comunque mi ricorda sto fatto che sta per scadere il tempo, io la ringrazio ma le dico la verità , e cioè che ho giocato , ho perso, e basta mica so scemo!
Io i soldi me li lavoro , va.
tolto lo sfizio, basta così,
 'azie.

Lei sorride , mi sa che capisce , mi saluta e stop.

In fondo sta a far solo il suo lavoro, il problema è che magari se uno era più debole e voleva smettere poteva ricadere in tentazione, boh.

comunque ok, capitolo chiuso.

Ehm, no.

Dopo un bel po' di mesi mi arriva una mail sempre della società della carta ecc , in cui mi dà un'altra opportunità.
Mi dice che se ci casco  cambio idea e riattivo il conto mi danno in omaggio dieci euro!!
Dieci euro!
Vabbè, comunque passano altri mesi e mi richiama un altra del call center, le rispondo sempre con gentilezza, però le dico che non ero interessato, con tono perentorio ma più cortese che posso, e lei capisce al volo e non insiste.

Ok, mi avranno cancellato dal loro database, avranno messo una nota del tipo "lasciamo stare,con questo non è cosa" , o roba del genere.
Fino a pochi giorni fa, quando sul display del cellulare altra chiamata anonima.
forza, l'uomo nero devo batterlo.

"Pronto?"
"Pronto, buonasera , la sto chiamando da Romania , sono della XXXXXXX , lei ha conto fermo , la chiamo per ricordarle di mandare documenti ecc ecc "
"Signora, salve, senta già mi hanno chiamato altre volte, non sono interessato, non mi va."
"ah, ok"
"Davvero, non chiamatemi più!"
"Ok, signore."
"Ok"
"Comunque le ricordo questa cosa, così se cambia idea..."
-click-

Dunque, sono contro il gioco d'azzardo e troppo accessibile,sono contro l'insistenza verso chi non ha voglia di far qualcosa, sono contro i sistemi che sono eticamente discutibili, soprattutto perchè alcune persone si sono ammalate di queste cose, hanno rovinato le loro vite. E sono contro l'esternalizzazione all'estero di servizi telefonici e del lavoro in generale , giusto per risparmiare sul costo del lavoro.

Sono contro troppe cose per essere cortese la prossima volta, tra qualche mese.
Però sono anche troppo pigro per scrivere una mail di protesta.

Vabè,va, ci sentiamo dopo l'estate..



lunedì 13 maggio 2013

Una mamma per mamma

Ieri è stata la festa della mamma.
Qualcuno di voi forse si sarà aspettato un post sull'argomento, ma siccome io non voglio che mi consideriate scontato o banale, il post sulla mamma lo faccio il giorno dopo.

La mamma è quella cosa che quando sei piccolo è il tuo monolocale, e tu stai per nove mesi tranquillo , nella pace più totale , fino a quando ti scade l'affitto e vieni catapultato in un mondo in cui tutti ti guardano e ti fanno delle faccie strane e dicono cose strane del tipo :
"Piccolino Zi, zi , eh eh eh , come sei bello , sei bello , si?"
E tu non dici nulla. Non perchè non sai ancora parlare, ma perchè non sai cosa dire.

A quel punto , quando hai fame, tua mamma è sempre lì, devi solo piangere un po' e lei zac caccia la sua merenda al latte , più che altro per farti star zitto . Insomma ti insegna fin da piccolo che se vuoi qualcosa basta rompere le palle , per poi passare almeno i dieci anni seguenti a dirti il contrario.
Ci vorrebbe costanza , invece, Sin dall'inizio.
"Vuoi mangiare? Va bene , ma innanzitutto ti lavi le mani, poi chiedi per favore , ed infine non essere maleducato, quando dico basta è basta. Ok?"

Invece basta piangiuzzare un po', svegliare tutti  i vicini alle tre di notte, ed ecco la porzione extra.
La mamma vorrebbe dormire , ma non puo'.
Dopo circa 17 anni succede la stessa cosa, te inizi a uscire a far tardi, rientri in casa che sarà l'una , fai il passo felpato , ti togli le scarpe , attraversi il corridoio in silenzio - la porta della camera da letto è chiusa, evvai!- ti togli i pantaloni , e mentre ti stai per infilare nel letto lei apre la porta , in silenzio, con i capelli tutti alla Samara, quella di The Ring , e ti fà urlare dallo spavento.
"Ma che ore sono?"
ti fà, con tono di biasimo.
"boh"
replichi te, sforzandoti di minimizzare
"Ti ho aspettato un piedi fino a mmmmo'!"
"Ma se stavi a letto..."
"Domani parliamo!
"Vabbè, senti mi fai a pranzo gli spaghetti?"
"Alla pizzaiola?"
"Perfetto!! Mo che esci chiudi la luce!"
"'notte!"

E se ne torna a dormire , anche se dovrà svegliarti tra poco meno di 6 ore.
Cazzo , quando sei stato coccolato.
e' normale che poi la tua donna non possa reggere il confronto, in termini di servizi al consumatore.

"Amo', mi svegli domani alle sette?"
"Perchè, il cellulare non funziona?!"




venerdì 10 maggio 2013

Dunque...

Dunque ,

(il Cagnaccio dice che non si deve iniziare un post con "allora")


Uff.

Odio quando vengono posti limiti o paletti alla mia creatività.

giovedì 9 maggio 2013

dilemmi pre-estivi sull'acquisto di capi di abbigliamento

Quando sei un po' ingrassato durante l'inverno, a causa fondamentalmente del fatto che sei un puorco ingordo , una volta che si approssima l'estate e la primavera entra nel vivo , si proprio in quel periodo in cui siamo adesso , viene il momento in cui ti accorgi che devi comprare qualche capo d'abbigliamento della collezione primavera-estate 2013. Insomma, non ho mai capito che fine facciano le magliette, t-shirt o altro dell'anno prima. Spariti , puff. Eppure stavano in quel cassettone comprato dai cinesi, di quello che monti da solo con tutti quei pezzettini neri che lo chiudono.
Però non si trova.

curiosamente il triangolo dell'armadio delle Bermuda ha risparmiato le magliette più oscene, quelle che ormai ci sei affezionato e ti fa' brutto buttarle, che magari tra qualche anno diventano vintage e tornano di moda.
Però se le metti adesso per uscire poi la tua lei ti dice :

"EEEEEEEHH , COSA? ESCI CON QUELLA MAGLIETTA??? MA DAI! METTITI QUALCOSA DI PIU' CARINO! ....E INSOMMA!! "

A lei piace vestirmi, tipo bambolotto di Ken.
Tranquilli, ogni tanto la mando affanculo , il suo potere per adesso riesco a contenerlo.
Però ogni tanto qualche consiglio saggio pure me lo dà.

Il problema , dicevo, è che tocca comprare qualcosina.
E quindi ecco il dilemma:
Che faccio, l'acquisto ottimistico , leggasi una taglia in meno, che tanto che cacchio devo perdere qualche chilo in più, ce la farò nonostante la temuta stagione dei matrimoni , e quindi tra un mesetto , massimo due, sto tutto fashion e non largo, oppure faccio l'acquisto realistico, che significa stabilità, certezza , ma poi metti che perdo peso poi mi trovo con le cose larghe che sono poco estetiche e vabbè sticazzi?

(ci sarebbe pure l'acquisto pessimistico, la tuta o il pantalone comodo, ma quello è assolutamente da evitare, sarebbe l'inizio della fine)

e vogliamo parlare dei costumi?
si, ma la prossima volta, che ho capito che non vi piacciono i post lunghi, che poi dovete riflettere troppo.

Voi cosa fate, in questi casi? 
Ottimisti, realisti o pessimisti?

lunedì 6 maggio 2013

Di scarpe , donne , scarpiere e cose loro


Si, ovviamente il titolo è una specie di acchiappa-lettrici modaiole shopperose .
A parte questo siamo stati in quel famoso coso di mobili tipo lego , dove tra le altre cose c'era questa scarpiera enorme , alta credo 2 metri.
Il mio Cagnaccio è impazzita quando l'ha vista, vuole comprarla.
Vabbè che per le donne le dimensioni contano, però qui mi sembra si esageri.
E lei dice che lo fa per me, visto che io porto il 46 e non ci vanno le mie portaerei nella scarpiera normale!


Mi domando:
-Ma come arriva lì sopra?
(con la scala, però era legittima come domanda)
Ma quante scarpe devi metterci dentro?
E comunque secondo me diventerà una casa per l'uomo nero, che si scoccia di stare negli armadi.
O forse vuole metterci l'amante.

Altrimenti è troppo, su.
Diteglielo anche voi.



...che poi lo devo montare io....        :(
ps visto che bel profilo greco? (nel senso di "in rovina")

sabato 4 maggio 2013

Tutti a caccia nelle chat dei primi anni del 2000....

circa dieci anni fa non era come adesso, che conoscere un partner occasionale o duraturo via internet era socialmente accettato, i pionieri che iniziavano la caccia nelle chat, per conoscere nuove persone erano visti un po' come disperati (almeno da chi snobbava internet , non conoscendolo quasi) che , incapaci di approcciare nella cd vita reale, provavano a farlo da un computer.Invece dietro quegli schermi si nascondevano dei ragazzotti allupati, pronti ad aspettare a volte anche una ventina di secondi per aprire una pagina, visto che le connessioni erano lentissime , rispetto ad ora.
E c'era sempre il pericolo che cadesse la linea improvvisamente, cosa che succedeva spesso e volentieri, soprattutto se eri sfortunato ti capitava prima di ottenere il numero della ragazza.

C'erano anche abbastanza ragazze, ovviamente , anche se meno rispetto agli uomini.
 Appena entravi in chat (all'epoca ricordo che ce n'erano due \ tre di famose, tipo la chat di libero , una chiamata c6 , forse tiscali e irc ) c'era sulla destra una colonna di nomi con tutti i nick, e quasi tutti erano maschili. Quindi se ti trovavi , che ne so , una "bionda81" , difficilmente riuscivi a trovarla disponibile, dato che stava chattando contemporaneamente almeno con altri tre utenti.
Le chat erano divise  in stanze, di solito per città.
Ed allora entravi nella stanza della tua città, dopo che era già caduta la connessione 3 volte , ti sgranchivi le dita ed iniziavi la caccia.
Ovviamente dovevi aver già scelto , all'uopo ( visto che ho scritto "all'uopo?" dovreste farlo anche voi, è una figata e poi potete contestualizzarlo in molte frasi) un nick, qualcosa di potenzialmente originale, possibilmente spiritoso , che facesse capire qualcosina di te.
alla fine mettevi qualcosa tipo "fsihoihv" , perchè quelli che ti piacevano li avevano già presi.
C'era il Principe , che variava in base all'età, declinandosi in Principe28 , Principe84 , Principe980.
I più pseudo colti mettevano il nome di un personaggio di un libro che avevano letto, o fatto finta di leggere, tipo che ne so Siddharta , Albatros , insomma qualche cagata pseudo intellettuale che sarebbe dovuta servire da aggancio, magari come spunto di conversazione.
Altri mettevano semplicemente il nome di battesimo , oppure cose scherzose o pseudosessuali, tipo cm32.

Per le ragazze era diverso, di solito non erano poi così originali.
C'era quasi sempre qualcosa tipo Occhiverdi85 , per esempio , che magari gli occhi verdi ce li aveva pure però se ti capitava di uscirci diciamo che il contorno non era all'altezza, oppure avevi la Puffetta , la DolcementeComplicata , la Sognatrice , la Scassapalle (mmm no, quella non c'era) la Piccolastellasenzacielo, insomma tutte quelle menate delle femmine.
Il fatto di mettere l'età alla fine era comodo, cos' almeno già si poteva fare un filtro , contattando possibilmente delle coetanee , evitando milfone tardone ma che fanno sempre buon brodo oppure giovincelle. E c'era pure la Panterona o simili, ma non le ho mai contattate per paura che fosse un uomo sotto mentite spoglie, che volesse cazzeggiare.
Io , che avevo avuto la sfortuna di frequentare un liceo maschile, non avevo tante amiche che mi passassero le amiche, e quindi se capitava che ti lasciavi con una ragazza poi dovevi darti da fare per trovarne un'altra , di un giro completamente diverso, e quindi era comodo utilizzare la chat.
E poi era anche divertente, il riuscire a convincere una a farti dare il numero dopo una decina di minuti di conversazione. Ripeto, lettori giovini , non paragonate la situazione ad adesso: Era tutta un'altra storia.

Comunque , armato di pazienza e di carta e penna, iniziavi la caccia.
Potevi adottare varie strategie, ma la più efficace si basava sulla teoria dei grandi numeri.
Entravi ed attaccavi tutte quelle con un nick femminile.
L'inizio standard era:

"Ciao, da dove dgt?"   (dgt, per i piccoli lettori moderni , è Digiti)
....
(non rispondeva)

"Ci 6?"
(Dio, che linguaggio da bimbominchia...)

Se proprio volevi essere un po' educato e colpirle con i modi cortesi, iniziavi con

"Ciao, ti andrebbe di chattare?"
e poi
"Da dove dgt?"

A questo punto di solito era già caduta la linea un paio di volte, oltre al fatto che internet non è come oggi che è un fisso mensile, prima si pagava ad ore, come fosse una telefonata. Costava un po', ora non ricordo quanto. Comunque ciò bastava a non far vedere di buon occhio la cosa ai tuoi.
"Me la trovi tu la patata?" , sarebbe stata la risposta più corretta da dire , ad una simile contestazione.

tutto questo anche per colpa delle tua amiche, che avevano incredibilmente soltanto amiche fidanzate.
Ogni volta, per mesi.
Non si lasciavano mai?
boh.

Comunque , se lei ti rispondeva , passavi alla seconda domanda (stando attento a non scrivere nella finestra di conversazione di un'altra)

"quandi anni hai?"
la ponevi lo stesso, anche se si capiva benissimo dal nick.
Poi rispondevi
"io 21" , per esempio.

"bene"
"bene"

Si poteva andare avanti.
A quel punto, non so perchè , c'era qualche frase tipo :
"Che fai nella vita?"
ed uno diceva : Studio, lavoro ecc ecc

"bene"
"bene"
Insomma tutte informazioni che oggi fb ti offre subito.

Qualche informazione sull'aspetto fisico, del tipo:

"Che colore hai i capelli?"
"Quanto sei alto?"
"occhi?"
Poi era bene  precisare:

"Da dove?Che zona?"

Per sapere il quartiere. Che magari era dall'altro lato della città e ti scocciavi di uscirci , magari era una cozza. E diciamo che qualche cozza c'era eccome. Vabbè , poi son gusti. E senza offesa. Magari per loro ero un cozzo io , eh?

Poi iniziavi a fare il poeta del cazzo.
qualche frase buttata li sull'amour , lei scriveva due righe sul suo cuore infranto , le sue esperienze passate finite male, insomma si poteva passare alla fase successiva.

Prima di chiederle il numero , però, qualche complimento random:
"Sai che sei interessante?"
"grazie!Anche tu..."

Basta così, va benissimo.

"Senti..."
"Dimmi"
"Scusa se te lo chiedo"
" ?? "
"So, che non mi conosci , ma ti andrebbe di scambiarci il numero?Così per conoscerci meglio..."

Tenete presente che all'epoca non c'era nemmeno msn, che sarebbe stato il normale proseguimento , privato e comodo, diciamo. Siamo proprio alla preistoria della conoscenza su internet.

" Guarda, io di solito non lo do...."
(tranquilli, era il normale preambolo)
"però te mi sembri un bravo ragazzo..."
"ti ringrazio, anche tu..."
(così, giusto per )
"320xxxxxx"

"Ti faccio uno squillo così ti salvi il mio, ok?"
(in realtà questo squillo aveva come funzione primaria quello di verificare se questo numero esisteva)
"ti è arrivato?"
"Si!"
"Ok"

"ora devo andare, scusa"
"Si, anche io"
"A presto".

... seguiva poi scambio di sms ed eventuale incontro.
Ma per questo post fermiamoci a questo.
Se eri fortunato, e la connessione non era caduta, avevi racimolato il tuo numero.
Lo salvavi in memoria, poi ti sentivi con i tuoi amici, altri cacciatori, e confrontavate.

"Che dici, sarà bona?"
"E che ne so"
"La tua quanti anni ha?"
"eh, uno in meno di me"
"bbbuono!"
"io con una di 32 anni!"
(c'era sempre l'amico che puntava al maturo)
"eeeee!"
"Eh ma vuole vedermi "
"seee , vabbe"
"comunque ce l'ha un'amica, la tua?"
"E che ne so"
"allora usciamo a 4!"
"E mo vediamo, così se non è cosa scappiamo con una scusa!"
(ovviamente anche le ragazze a volte facevano così, un po' per motivi di sicurezza, che eri comunque un estraneo, un po' per avere meno imbarazzo, un po' per fuggir meglio)

Comunque spesso gli appuntamenti erano proprio al buio, visto che non era facile mandarsi le foto digitali.
E nemmeno farsele.
Dio, mi sembra di fare un racconto dell'ottocento.

Va be, per stavolta chiudo qui il post, della fase successiva , e degli appuntamenti che mi son toccati in sorte, forse vi narrerò un'altra volta.
Chissà se anche voi vi cimentavate in questo sport.... (??)


Poesia notturna

Ci son notti in cui proprio non ce la fai.
Ti alzi, ti siedi, ti rialzi e ti risiedi.
Cerchi qualcosa da leggere, ma è inutile.
E continui a girare per la casa , nel silenzio.
Lei che si sveglia e ti chiede cosa hai.
E tu ti limiti al "niente, dormi , dai..."

E poi ti rialzi, cammini, ti siedi.
E tutto ciò che senti è il freddo.
Ti sforzi di star bene, ci provi.
Ma è inutile , perchè non riesci a cacciar fuori quello che hai dentro , anche se non
c'è nessuno che in quel momento potrebbe ascoltarti.

Quelle notti in cui ti maledici per i tuoi errori,
che lo sapevi che non saresti dovuto tornare lì
e senti qualcosa dentro
fitte
nel silenzio
inizi a pensare che questa notte
la tua angoscia non finirà
e sudi
è buon segno

Ti siedi un'ultima volta
respiri
e alla fine fai sta cavolo di cagata
e col cavolo che ci torni più in quel ristorante.

mercoledì 1 maggio 2013

300 rose recise.

Il mio pensiero oggi , in merito alla festa del lavoro , vola un bel po' oltre confine ed arriva in Bangladesh.
Un posto lontano, del quale non sappiamo nemmeno bene come si scriva il nome. O almeno io, che son dovuto andare su google, per esser sicuro.

L'italiano medio , categoria al quale ogni tanto mi accorgo di far parte, nonostante la superbia incoscia possa portarmi a credere diversamente , di qual paese sà solo che si deve vivere proprio male.
Se non fosse così non verrebbero certo così numerosi qui a farsi sfruttare, a vivere in dieci in un appartamento, a elemosinare dietro l'apparente vendita di una rosa. Una insistente vendita di una rosa, che magari ti beccano nel momento in cui sei incazzato per i fatti tuoi, oppure stai litigando con la tua lei e loro si avvicinano lo stesso,  ma te non sei certo in quel momento il massimo della socialità e gli rispondi pure male.
O magari non ne puoi più perchè negli ultimi cinquanta metri era il quarto che ti rivolgeva la stessa offerta , ed allora a sto punto sarebbe stato meglio prenderti la prima così almeno gli altri si calmavano.
Difficile, perchè a volte vogliono venderti l'ombrello , quando piove, anche se ne hai già uno. Aperto.

Se non si vivesse male , dalle loro parti , probabilmente non sarebbero qui a farsi sfruttare dalla criminalità , ad abitare in dieci in un bilocale , a fare la vita che fanno.
Quante volte un italiano medio si fa' quella sciocca domanda, " ma se devono vivere così perchè non rimangono nel loro paese?".

Poi la settimana scorsa fermi un attimo il carrello dell'informazione, che vaavantiavantiavanti tipo il nastro del sushi e devi sbrigarti ormai a prendere quello che ti interessa, che altrimenti si passa già al prossimo dramma , e l'occhio ti cade su di un titolo:
"morti 300 operai a causa di un crollo di un palazzo in Bangladesh."

Non è che i media italiani ne abbiano parlato tanto, forse per la situazione politica e sociale italiana , o almeno a parer mio non se ne è parlato abbastanza. E dire che il Papa se ne è occupato , ha rivolto loro una preghiera. Per chi c'era e per chi ora dovrà continuare ad esserci, senza.
Dalle poche notizie che i giornali classici ti forniscono (certo, magari sul prossimo Internazionale qualcosa di più approfondito la trovo) sembra che la palazzina fosse già pericolante e che i lavoratori fossero stati costretti ad andare a lavorare ugualmente. La classica tragedia che si poteva prevenire, di cui la storia ne è piena. E sembra che lavorassero per una paga da fame, pochi centesimi di euro all'ora.

Non conosco il potere d'acquisto del centesimo di euro in quel paese, ma non credo siano una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro offerto , ma del resto non conosco nemmeno la Costituzione di quel paese e quindi non posso pretendere che alcuni alti principi contenuti sulla nostra (almeno sulla carta li abbiamo ) siano condivisi  universalmente. Così come dovrebbero essere ovunque.
Perchè i diritti legati al lavoro sono diritti naturali, per chi un minimo minimo ne capisce di giurisprudenza.
Dei diritti legati proprio all'esistenza dell'individuo, che lo Stato non puo' decidere se concedere o meno, perchè sono intrinseci all'uomo , vanno semplicemente riconosciuti ed attuati , basta.
quei soldi che gli diamo, quelli che riescono a trattenere a chi presumibilmente li sfrutta, e che vengono mandati ai loro cari, provate a pensare che valore possono avere lì.

Solo che queste persone sono nate nella parte sbagliata del mondo.
 Almeno per adesso.
Poi magari un giorno ci ritroveremo che saremo noi a dover insistere per vendere delle rose per strada , mentre veniamo mandati via. Solo che adesso le cose vanno così , e quando dici :
" oddio, ho comprato da X&X una magliettina troppo carina!E solo dieci euro!"

Non la guardiamo quasi più l'etichetta, per vedere da dove proviene.
Se costa così poco, vorrà dire che chi la produce avrà necessariamente risparmiato su dei fattori della produzione. Sulla sicurezza, sugli stipendi dei lavoratori.
E' matematica.

Vorrei dire "si parla tanto di acquisti etici" ma non è proprio vero. Non frega quasi più nulla a nessuno.
Una volta si diceva "non ti prendere le scarpe della XXXX , che le fanno i bambini!"
Poi si è passati al "si, ma così almeno mangiano!"

Il mercato del lavoro , a livello mondiale, è sporco. E' sporco perchè ci sono delle regole che però non valgono per tutti. E' sporco perchè ci sono paesi dove produrre il bene A costa 5 , ed altri in cui costa 3.
L'imprenditore, che per definizione è colui che vuole massimizzare i ricavi , cerca di spostare la produzione in altri paesi , dove si pagano meno tasse, dove gli stipendi son più bassi , dove non c'è da pagare eccessivamente per adeguati strumenti di lavoro che forniscono sicurezza ai lavoratori.
Come se fosse giusto poter scegliere.

quando feci la maturità uscì una traccia "Parla della globalizzazione" (più o meno il senso era quello, poi il Ministero ci aveva fatto su tutto un giro di parole per essere meno prosaico)
All'epoca diciamo che stava appena iniziando, in contemporanea alla diffusione di internet.
Globalizzazione , per come la intendevano - ricordo che era fatta passare come una cosa wow - significava principalmente che tutti potevano lavorare ovunque, nel mondo.
Oggi cambierei solo la parola lavorare, con un altro termine.

Per me , ora che non sono più un diciottenne con in testa solo calcio&patata , ora che ho sviluppato una certa soglia di intelligenza critica , la globalizzazione è altro.
Sinceramente non ricordo se scegli quella traccia, anche se mi sembra di si.

Vorrei rileggerlo adesso, quel tema. Anzi vorrei scriverlo adesso.

Oggi è il primo Maggio, spero mi perdoniate il post insolitamente serio ed impegnato (nel mio piccolo)
Oggi il mio pensiero va' a loro , e a tutti quelli che hanno perso la vita , l'integrità fisica , gli affetti a causa del lavoro e della mancanza di tutele.


Immagine presa dalla rete , In memoriam.