venerdì 13 luglio 2012

revival - Romanzo salsero

Ok, quando lo pubblicai la prima volta qui c'erano ancora quattro gatti e credo nessuno se lo sia filato, magari stavolta avrà miglior sorte...

TADAAAAAAAA'

Romanzo Salsero
Parte prima - La scoperta


Iniziò tutto una calda sera di un paio di estati fa.Ero con degli amici in un locale, uno di quei lidi che con la luna si trasformano in discoteche. Girovagando un po' tra corpi sudati e poco vestiti con in mano il mio drink analcolico che poi il barman ti mette solo quello schifo di succo di frutta ad ananas che ti fa acido allo stomaco , questi invogliano all'alcolismo - scusate - girovagando tra corpi sudati e poco vestiti arrivai in un settore dove la musica non era piu' il solito "Unz tunz uaaaa my love baby unt tunz tunz " ma era uno struggente lamento in lingua spagnola di un artista - che penso debba essere un po' l'equivalente di un nostro neomelodico - che si doleva del fatto che la sua donna non lo volesse piu' (non che io sia un madrelingua spagnolo,ma le parole eran qualcosa tipo "porchè tu no me ames" e simili) mentre trombe , chitarre e delle cose che avrei saputo in seguito chiamarsi "clave" suonavano allegramente, in totale contrasto di intenzioni con il testo. Anche coloro che ballavano sembravano essere indifferenti alle pene d'amore della voce, dato che sembravano sorridere tutti, mentre si guardavano negli occhi. La gente ballava in coppia, ogni tanto si abbracciava per poi staccarsi. Poi lui pigliava lei , le faceva compiere un paio di giri su se stessa, le prendeva le mani la tirava a se, e facendola passare sotto il suo braccio le faceva fare un ultimo giro prima di stringerla a sè di nuovo.

Distratto da quell'ambiente per me nuovo,non mi ero reso conto che mi stavo incamminando verso il centro della sala. Una ragazza, che evidentemente aveva scambiato il "ma che stanno a fa'?" sul mio viso per un "vuoi ballare con me, baby?" mi si avvicinò,sempre a ritmo di musica, tendendomi le braccia. Istintivamente la strinsi,pensando qualcosa del tipo "Ua' come sono cordiali qui" (Ammetto che sotto sotto pensai anche qualcosa del tipo "eheh chest cio'bbo'"). Eravamo stretti, dicevo , e lei sorrideva. Passarono non piu' di un paio di secondi prima che il suo sorriso si trasformasse in incertezza."ma non sai ballare?", formulo' la sua domanda, che parve ad entrambi retorica.

Ed io , che ero il classico pezzo di legno ,improvvisai dei passi che ancora oggi il mio cervello si vergogna di riportarmi alla mente (suppongo sia per una forma di autodifesa) . La ragazza, che tra l'altro era pure carina , mi sorrise con gentilezza e salutandomi si allontano' alla ricerca di un altro compagno. Tutto questo mentre il tormento d'amore del cantante era stato sostituito da un pezzo meramente strumentale. Le coppie si sfaldarono tutte, con la massima naturalezza , per poi ricomporsi con altri addendi.Mentre tornavo verso la zona commerciale mi sentii un po' ferito nell'orgoglio. qui nella parte tamarra tutti ballavano a cazzo, liberi da schemi e passi obbligati, ma devo ammettere che difficilmente sorridevano. Ormai l'ingrippo era partito. chiesi ad un amico se sapesse che cosa si stesse ballando dall'altro lato , e lui con un sorriso ed un po' di sufficienza mi rispose che si trattava di Salsa . Ovviamente ne avevo sentito parlare , ma non l'avevo mai vista dal vivo, convinto che si ballasse solo in locali appositi. Trascorsi il resto della serata con la mente che rimurginava sull'offesa subita , desiderosa di un pronto riscatto.


QUI trovate la seconda parte , sulla lezione di prova


terza parte, sul corso

Ok, manca solo l'ultima parte, quella sulla prima uscita in un locale con i conseguenti tentativi di abbordaggio ecc però non l'ho ancora scritta, dato che sembrava non avere nemmeno una platea minima...ma ora se qualcuno la richiede lo faccio con piacere!

3 commenti:

gattonero ha detto...

(Pensavo che "quattro gatti" fosse un numero generico, buttato lì a caso: ma, caspiterina, un commento in tutte le tre puntate mi fa credere che tu abbia moltiplicato a bella posta il numero dei tuoi seguaci. A questo, malignità vuole che quel commento te lo sia propinato da solo...).
Un bel romanzo, veramente, che merita il seguito promesso, il quarto capitolo.
Ha risvegliato ricordi che non racconterò mai, poiché anche i gatti hanno una dignità, e, se lo facessi, ne uscirebbe maciullata.
I "quattro gatti", nel frattempo, sono diventati quasi duecento; vedrai che potrai crogiolarti in un successo tardivo ma meritato.
Nell'attesa del seguito, abbiti un ciao.

Blackswan ha detto...

sì si...vogliamo sapere tutto...ma adesso balli? :o

Paleomichi ha detto...

si si, anche io sono curiosa di sapere come è andata a finire!!! :D