domenica 15 giugno 2014

Read me, follow me... ma non critic me!

A me fa ridere quando chi ama talmente tanto scrivere da farlo su di un blog si incazza visto che i commentatori, per una volta , sono contro il pensiero esposto.
Ovviamente si dice solo il peccato e non il peccatore, e altrettanto ovviamente visto che è un discorso in generale non rileva l'identità del battitore\battitrice di tasti sulla tastiera in questione.
E premetto che non è una cosa personale, visto che non si è trattato di una risposta verso mouì.

Prendiamo ad esempio un blog a caso abbastanza frequentato (abbastanza intendo abbastanza, non proprio di quelli che ti chiama Studio Aperto per sapere cosa ne pensi di chi si alza subito dal tavolo dopo mangiato e si butta sul divano) ma comunque non certo paragonabile ad un blog medio, con i tuoi venti gatti che ti seguono affettuosamente. Questo blog è scritto pure in maniera brillante , tanto che poi con il tempo si è formata una bella base di lettori occasionali e fissi.

di solito i commenti sono osannanti , o comunque i classici di compiacimento, in mezzo ai soliti "ehehehehhe grande! passa sul mio blog!" e il\la padrone\a di casa trova il tempo (cosa che obiettivamente dovrei fare anche io) di rispondere quasi a tutti.

tutto ok, fino a che non arriva il momento delle critiche.
Di una voce contraria dal coro.
di uno che dice che hai detto una cazzata , fondamentalmente, o che come minimo ti sei espresso male.
Apriti cielo.
Svegliati leone.
Arrivami mestruo.
Esplodi vulcano.

Arriva una risposta piccata, incazzata.

Sono il primo a non gradire tanto le critiche, so che è una cosa infantile. Però se me ne fanno, ok, nessun problema. Ci sta, è il gioco delle parti. Le devi mettere in conto, altrimenti ti compri un diario e gli scrivi le tue cose e nessuno potrà mai avere nulla da ridire.
Anche senza dire cassate del tipo "aiutano a crescere, stimolano" che sotto sotto poi non ci crede nessuno.

Troppo facile accrescersi l'ego solo con i sorrisi e le approvazioni a quello che hai scritto.
Devi pure accettare le critiche di chi non la pensa come te.
stacce.

tutto qui.
Perchè non siamo padroni del blog in cui scriviamo, sono stand in affitto di una immensa fiera in cui chi vuol venire perchè ha piacere di leggere il tuo prodotto lo fa, e lascia una striscia sul tuo guestbook.

E con questa immagine poetica, vi auguro buona domenica!








mercoledì 11 giugno 2014

Anche i blogger fanno la spesa

Siccome non si vive di sola cultura e gelati al pistacchio e nocciola, oggi tanto durante le giornate di studio matto e disperato (cit Giacomo798) una volta aperto il frigo e resosi conto che non c'è nulla a parte qualche scatoletta di tonno in cui l'olio si sarà ormai ghiacciato e un paio di frutti ammuffiti che potresti presentare a qualche esperimento di biologia, tocca andare a fare la spesa.

Mi son armato quindi di busta della ssssssssssssssss  (poi ditemi se l'avete capita) e sono andato al supermercato sotto casa, che con questo caldo difficilmente sarei riuscito a superare altri due incroci.
Per strada, noto orde di zombie boccheggianti e monoparolai ( "caaaaaldo" oppure la variante "ufffffff....caaaaldo") . Arrivo al punto di salvezza, in cui c'è un bel po' di gente , che cerca riparo nell'aria condizionata , giustificando la presenza con l'acquisto del classico duplo preso vicino alla cassa, prima di uscire. quando entro nel supermercato quasi mai ho le idee chiare su cosa acquistare, anzi. Magari le prime 3 cose sì, giusto quelle per il pasto successivo.
Comunque stavolta sono andato presso il banco della salumeria, il mio angolo preferito, e ho notato dolente l'assenza di offerte. Ho chiesto lumi, ma ovviamente vendono insaccati, mica lampadine.
In ogni caso sembra che se ne parli da domani.
"Ma io devo mangiare oggi!" penso tra me e me.
Guardo (sul wall street journal ) la quotazione odierna della bresaola.
Mmm.
Massì, ogni tanto qualche piccolo lusso devi concedertelo.
Vai, signora, almeno 150 gr , ma non esagerare che ho il limite giornaliero sulla carta!

Poi prendo del crudo, che non so vedere mai quale è quello salato quello di montagna quello di mare quello stagionato quello ma che ne so io vorrei solo mangiarmelo, non fare una degustazione.
Dei piccoli panini, uno a pasto, e passo al reparto verdura.
Ho superato la mia allergia alle verdure, che prima mi portava a tirare sempre dritto.
Ho preso delle carote, da mangiare tipo fuori pasto, anche se c'è chi dice che contengono zuccheri, ed allora cacchio tanto vale prendere dei Grisby.
Del resto non credo che le carote facciano bene allo studio, insomma avete mai visto un coniglio laureato?

(sta cagata l'ho messa anche su twitter, ne ero orgoglioso)

comunque ho preso pure dell'insalata del supermercato, che hanno messo a poco prezzo perchè c'è crisi, vediamo se è buona.
Eh, non sono più il vecchio porco di una volta, che solo in casa per due giorni avrebbe comprato roba molto più allettante. Vabbè.
Il succo è che non mi debbo abboffare altrimenti con la panza piena mi viene sonnolenza e non studio bene, visto che fa anche caldo.

Comunque ho speso più o meno dodici euro. vi voglio comunque regalare un'altra delle mie perle per rimorchiare: Stavolta per la categoria delle cassiere.
Ovviamente se siete dei veri uomini quando andate al supermercato l'unico vero criterio per scegliere la cassa non è quello delle persone in fila o del contenuto dei carrelli delle persone in fila, bensì il grado di carineria della commessa.

Premesso questo, per voi uomini liberi senza anello nuziale  ecco cosa dovete fare:

Andate in questo supermercato che non sia l' esselunga portandovi da casa la busta dell'esselunga , che è gialla e si riconosce subito, mentre poi mettete le cose dentro , sorridete e fate una battuta del tipo "mi scusi se ho portato la borsa della concorrenza!"
Ecco, lei vi fa un sorriso e da lì in poi dovete vedervela da soli, con la vostra intraprendenza e prontezza di spirito.

E mica posso dirvi tutto io.

forza ragazzi scapoli e singles , conquistatele tutte!




martedì 3 giugno 2014

poesia - Lei

Ci sono parole nella vita che ricorderai sempre.
Dialoghi durati nella realtà pochi minuti, ma nei tuoi pensieri ore e ore.
Dialoghi che ti eri preparato prima , decidendo di non improvvisare. Cercando di prevedere domande, trovando delle giuste risposte, che possano soddisfare chi ti ascolta e portare, se possibile, il discorso dove vuoi tu.
Momenti di silenzio, imbarazzanti, in cui non sai cosa rispondere.
Sei lì, davanti a lei , e sai che forse è troppo presto. Che non sei pronto.
Vedi i suoi occhi un po' delusi, un po' perplessi, e abbassi un il tuo sguardo, perchè non legga nei tuoi occhi ciò che sai di non sapere.
Quelli che conosci, che erano gia' stati con lei, ti avevano detto che era esigente.

"sono un po' confuso" , provi a giustificarti.

Lei ti guarda , ti dice che si aspettava di più da te, che sente che puoi fare di più.
Che tutti gli altri con cui lei è stata prima, anche considerando solo gli ultimi giorni, erano di un livello superiore.
Che vuole rivederti, ma non subito.
"Magari ci rivediamo tra un mese, che dici?"
E tu allora perdi la dignità , una volta conscio del fatto che non sei disposto ad aspettare.
La guardi, con sguardo supplichevole, e le dici che saresti disposto anche ad accontentarti.
Che ti va bene tutto, tranne che un rifiuto.
Poi alla fine lei ti guarda, sà di averti in pugno. Che pendi dalle sue labbra.
Che ti batte il cuore, ed una sua parola puo' darti la gioia o la perdizione.
E tu sai già che stà pensando al prossimo.
Che lei ha già deciso, e non le farai cambiare idea.







E alla fine ti mette diciotto.





Titolo : L'assistente.

Scusate, stress da studio.

Mancano due settimane ma sembra che il tempo voli.