martedì 30 aprile 2013

E' primavera, svegliatevi gambine

Come ogni primavera , le gambe delle donne escono dal lungo letargo invernale, e son pronte per essere mostrate al grande pubblico in vista della caccia e del relativo accoppiamento.
Se una donna è già  provvista di uomo, normalmente decenza vuole che provveda alla manutenzione ordinaria ogni tre settimane circa (fonte: Cagnaccio) anche se questo periodo varia molto in base alla durata del rapporto, diciamo che dopo qualche mese si ha un sensibile allungamento dei tempi.

Il problema sorge se invece l'esemplare femminile durante l'inverno non ha ritenuto opportuno accoppiarsi, oppure non ha trovato nel suo ambiente un maschio all'altezza , e quindi non è stata sufficientemente stimolata a porre in essere quella tortura inaudita che chiamasi ceretta.
Roba che io dopo che mi faccio le analisi del sangue poi mi terrei per giorni e giorni quel nastro sul braccio, fino a che non si biodegradi o stacchi da sè, pur di non provare quel dolore.
Ed invece loro straaaaaaaaaap.
E tutto questo per te, che tocchi, senti che è liscio, e poi glielo devi dire, che cacchio mi sembra il minimo dar loro un po' di soddisfazione.

Dice un detto napoletano: "Chi bella vo' pare' nu poc adda pate'!"
Ovvero, "chi bella vuol sembrare, un po' deve patire" .
E molte donne patiscono in silenzio, utilizzando ceretta , lametta, rasoio elettrico, strappo , pinzetta (oddio mi è venuto da pensare allo strapppp in zona inguinale, ma questo sono pazze, io non lo farei mai!!)
e tutto questo semplicemente perchè non sanno organizzarsi tra di loro ed essere coese.

Perchè se un giorno tutte le donne del mondo facessero una assemblea, e decidessero di comune accordo che nessuna donna si depila più, tempo un paio di anni e l'uomo non ci farebbe più nemmeno caso a quei peletti. Davvero.
Siete voi che pensate solo ai vostri individualismi.

Comunque , vabbè, meglio così.
Ed allora vai con le minigonne, gli shorts , le gonne, e tutte quelle cose lì che permettono di far vedere questo enorme strumento di seduzione, che ogni tanto fa sì che l'uomo distolga il suo sguardo persino dalle due collinette. Perchè le gambe sono democratiche ,possono essere vantate anche da chi non è molto equipaggiata davanti, difficilmente sono volgari, anzi .

Il bello delle gambe è pure il fatto che per mesi e mesi non le vedi nemmeno, per strada. Solo qualcuna osa , e viene pure vista male dalle altre donne, che più che altro si incazzano perchè si ricordano che dovrebbero radersi. Dovrebbe esistere una specie di barbiere per le gambe delle donne.
O forse esiste, è una cosa tipo estetista.
Il gambiere.

Secondo me sarebbe un gran bel lavoro, pensate : la donna di oggi arriva dal gambiere, dice:
"ciao Giovanni , scusa ho poco tempo , oggi fammi solo una sfoltitina poi passo la settimana prossima e le facciamo bene!"
"certo , cara! quanti centimetri le vuoi?"
"Mah, fai te, tanto è solo un primo appuntamento, poi casomai vediamo!"


ps sta battuta sul primo appuntamento ho avuto un po' di difficolta a scriverla, nel senso che ormai spesso per concludere non si va oltre il primo appuntamento.... chi era Bridget Jones che non si radeva così era sicura di non concedersi? O forse lei portava solo i mutandoni , a tal scopo?



domenica 28 aprile 2013

Come conquistare una donna a Milano

Ecco qua.
Cioè , premetto che è solo una mia teoria, però potrebbe funzionare.
Non la metto in pratica fino in fondo perchè altrimenti poi quando torno a casa la mia donna mi taglia le gonadi. Però voi che potete provatela pure, e fatemi sapere.

Insomma, ho notato, anche parlando con diverse donzelle, che qui gli uomini - generalizzo, eh - non sono molto galanti. Insomma, sono abituate piuttosto male (o bene, dipende come la vedi)
Gli uomini non le richiamano dopo aver fatto zompazompa , non le riaccompagnano a casa la sera e nemmeno le vanno a prendere .
Manca proprio l' a-b-c del perfetto corteggiatore "di giù".
Vi assicuro che conosco ragazze che sotto al Po' avrebbero la fila dietro , che invece qui si stupiscono per un piccolo, singolo gesto.

Ecco, questo è il gesto che potrebbe aprirvi le gamb porte del loro cuore:
Aprite loro la porta.

Ovunque, dove entrate entrate.
Ed anche dove uscite.


Rimangono piacevolmente stupite.
Mi è successo già tante volte. Che ne so, entrando in un ufficio pubblico, alla posta, in panetteria. Persino se le fai passare avanti nelle scale mobili della metropolitana.

Vi ripeto che non sono abituate.
Non vi dico se le aprite la portiera dell'auto, aumenta l'umidità in maniera automatica!
(questa non è tanto immediata da capire)

E se volete far rosicare le amiche della vostra donna, così giusto per , mettetele a posto la sedia prima che si accomodi al ristorante, il gesto verrà notato da tutte le presenti, generando somma invidia.

comunque avete capito il piano?

Apri la porta, resti fermo per farla passare e lei aspetta.
Dopo un paio di secondi realizza che forse quello che ha solo visto in qualche film succede anche nella realtà: qualcuno le sta aprendo la porta.
Fanno un sorrisino , ringraziano , abbassano un po' il capo, e passano.
Con un po' di timore, che magari hanno capito male e temono che te gli sbatti la porta in faccia,
Una volta una signora sui cinquanta, giuro, mi fa' " wow " , come per dire "che galantuomo".
Assurdo. E davvero non avevo fatto nulla di che.
Però funziona anche con le under 50 , eh.

Vabbè , io vi ho indicato la via, poi vedete voi se volete seguirla.




sabato 27 aprile 2013

Forza lettrici , un po' di solidarietà femminile al Cagnaccio !

E' arrivata mia madre.
Da qualche giorno , ormai.

Un po' per soddisfare la curiosità relativa al come mi trovassi in questa nuova città , un po' perchè è da diversi mesi che non sono riuscito a trovare dei giorni per scendere giù a casa .
Arriva quindi, sotto forma di corriere di specialità gastronomiche e prodotti tipici del sud , ed inizia questa breve convivenza. Devo notare con grande piacere che le cose stanno andando bene, non ci sono motivi di frizione o altro, insomma niente Eva contro Eva.
Però hai sempre la suocera in casa.

Mi trovo quindi in una situazione per la quale se sporco:

-se se ne accorge prima la mia donna mi cazzea o perquote e mi ordina il ripristino dello stato dei luoghi
-se se ne accorge prima mia madre in massimo tre secondi provvede a pulire l'area interessata
-se la mia donna si accorge che mia madre stà pulendo inizia la cazziatona per lo sfruttamento

Prima a tavola ho cercato di fare in modo che mia madre tenesse un corso di parmigiana di melanzane alla mia donna, proprio l'abc di chi deve prendersi cura di me, ma hanno un po' glissato, mi sà che devo insistere un po' di più per realizzare questa cosa. O al limite far trovare loro gli ingredienti già pronti sul tavolo.

comunque questa cosa ha dei vantaggi anche per me...tipo oggi pomeriggio ero davvero stanco, mentre loro volevano uscire a fare shopping o vedere delle vetrine e le ho mandate in pace a fare quello che volevano, così da poter riposare come Dio comanda senza sentirmi in colpa.

Però tocca stare ben attenti a non farle fraternizzare troppo, che poi si alleano contro il nemico comune ed iniziano a diventare rompiballe insieme.
Cioè come la natura vuole si son date il testimone in quest'arte, dato che nessun uomo puo' essere rotto le balle da due donne contemporaneamente (tranne che quelli che volontariamente prestano consenso a ciò facendosi una relazione stabile con l'amante) e quindi poi son fatti miei.

Divide et impera, dicevano i romani.
Ogni tanto mi fischiano le orecchie, dite che staranno parlando male di me?
In fondo gli argomenti non le mancano certo , mi immagino qualcosa del tipo:

"ue' , ma tu cerca di farlo studiare, quello si deve laureare , sono anni che paga le tasse all'università e poi fa' pochissimi esami..."
"eh signora, sapesse quante volte glielo dico...forse devo essere più incisiva..."
" e poi digli di rimettersi a dieta, che quello è così bello con quei dieci chili in meno..."
(dopo che mi ha portato un chilo di mozzarella ed un tortaniello ndr)
"eeeh, ma io lo cazzeo di continuo, lui poi va a mangiare le cose fuori!"
"eh, quanti ricordi, anche io lo beccavo sempre, si lascia scoprire, c'è sempre qualche traccia sui vestiti, o macchia di salsa nel pizzetto..."
"eh si , anche io lo sgamo spesso.... è talmente scemo che si mangia la pizza con la cipolla pensando che io non me ne accorga..."
"ehehehhehe"
"ahahahah"


See, vabbè.
CSI fa' loro un baffo.


Aggiornamento: Mi hanno mandato una foto in cui sono all' IKEA e si stanno magnando l' hot dog....

Inizio ad aver paura.

L'ultimo post di gegge: Addio miei cari lettori, addio mia cara!

LEGGETE QUI PRIMA DI ANDARE AVANTI, O NON CI CAPIRETE NULLA ;)



Questo, cari lettori di pensieri e cassate, e soprattutto cara morosa di gegge (che da questa mattina da quando ti sei alzata lo stai cercando senza capire dove sia finito), è l'ultimo post del proprietario di questo blog. A lui in realtà non fregava nulla di scrivere queste poche righe ma, in quanto suo stimato collega nonché compare di fortune e ricchezze accumulate in queste ultime settimane, mi sento quasi in colpa io per lui e perciò uno straccio di spiegazione ve lo lascio...




Dunque, si era arrivati al punto in cui il caro gegge, che voi tutti conoscete giacché ipoteticamente, credo, siamo nel suo blog in questo momento, s'era messo in affari con me (piacere, CervelloBacato) e svuotava cantine e solai a prezzi modici. Sia chiaro, il basso costo non implicava affatto poca serietà, poiché egli (e pure me medesimo) offriva lavori d'efficacia ed efficienza tali che se dovessimo misurarli con una scala da pisellino findus a mazza (da golf, eh!) di Rocco, di certo avrebbe prevalso quest'ultima valutazione. La mazza, esattamente la mazza, sì!


Ora vi chiederete:

1) Chi è realmente sto tizio che scrive e checcavolo sta dicendo?!
2)Ma cosa diamine centrano pisellini findus e la mazza (da golf, eh!) di questo talentuoso atleta di nome Rocco, con le cantine e i solai da svuotare?!


Presto detto miei cari! Il reale fattaccio è proprio legato a questa cosa dei solai e delle cantine da svuotare. L'annuncio d'impiego magistralmente realizzato dal mio collega gegge infatti, che c'ha permesso di imbarcarci in quest'avventura lavorativa grandiosa, recitava in questo modo:

"Cervelluzzo - Geggiuzzo :


Svuotiamo cantine e solai , prezzi modici e massima puntualità!

Da aprile disponibili - su prenotazione - anche per cambi di stagione per il vostro armadio!

Contattateci numerosi, ai primi 30 in omaggio un simpatico foulard! "

ps NON telefonare ore pasti, che dobbiamo vedere i Simpson in pace.

Ecco... Cantine e solai si diceva, certo, come no! Cari lettori e soprattutto carissima morosa di gegge, io sono un bravo ragazzo, te lo devo dire. Ed essendo un bravo ragazzo non ce la facevo proprio a tenermi dentro questo segreto. Senza ulteriori giri di parole insomma, ecco... Io e gegge lavoriamo nel mondo del porno, e come intuirai dai tipi di risultati di cui sopra parlavo (l'attrezzo da sport di Rocco per intenderci) siamo pure parecchio talentuosi.


L'annuncio di lavoro comunque, essendo sia io timido che lui in dovere di nascondere questa sua intenzione a te, in quanto sua compagna, è stato scritto in codice. Soltanto menti porche e davvero vogliose avrebbero potuto decriptarlo, e tra un dubbio e un ripensamento, poco convinti che tale cosa avvenisse, ci siamo dovuti ricredere, ritrovandoci con una schiera di clienti che le nostre doti voleva effettivamente testarle.

Ma andiamo ad analizzarlo tale messaggio. Se guardate attentamente le parti che ho evidenziato in rosso, erano originariamente state scritte dal nostro caro gegge con un carattere diverso. Ora, mettendo assieme quelle lettere, cosa che risulterà più semplice grazie alla mia evidenziazione (sta parola non riesco a digitarla giusta e mi sa che non esiste, damn it!), ne uscirà fuori un annuncio di questo tipo:

Vantiamo massima erezione armati con numeri 30, e godrete in pace!

Esatto, giriamo armati con fucili attorno ai 30 centimetri, e giusto per la cronaca, il guinnes dei primati equivale ad appena 4 centimetri in più. Ma come ben è risaputo, non è la lunghezza che conta ma il come si impiegano tali strumenti. Ecco, abbiamo fatto un bordello di soldi col nostro lavoro, a dimostrazione del fatto che lo sappiamo usare. Ed ecco quindi, cara la mia fidanzata di gegge, che è spiegato il motivo per cui tu oggi stai leggendo queste righe e non riesci a trovare il tuo dolce armato amato. Siamo fuggiti col malloppo e non torneremo mai più, vaghiamo verso nuovi continenti in cui il mondo del porno e i porno attori sono trattati al pari delle divinità greche. Purtroppo, mi piacerebbe volesse di dirti il tuo lui, la nostra carriera chiama, il nostro sogno di porno attori non può essere fermato, e quindi ti faremo sapere ben presto quale sarà la nostra (speriamo sempre piacevole) sorte!


Saluti, CervelloBacato.

P.s Lui probabilmente voleva scriverti, giuro, o almeno è questo che piace pensare a me (perché infondo sono un romanticone), è che va parecchio forte col lavoro e... Ehm ehm... Non ha trovato il tempo. E' davvero duro come mestiere anche se non sembra!

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Qualcuno di voi leggendo il titolo si sarà illuso che avessi appeso la tastiera al muro , ed invece ecco per voi il post del socio Cervello Bacato , con il quale ho iniziato una collaborazione postifera finalizzata a non sappiamo ancora bene cosa e che sta seguendo una traccia che non sappiamo ancora dove ci porterà, ma chi vuole ci segua pure , da qualche parte finiremo.


"dici che hanno capito quello che stiamo facendo? No, perchè magari ce lo spiegano..."


Gegge


ps cervelluzzo lo trovate qui: www.cervellobacato.blogspot.com 



venerdì 26 aprile 2013

Il cliente saccente buongustaio rompente

Ieri siamo stati a cena in una trattoria nei pressi di Aosta, di quelle che per arrivarci devi salire su di una montagna percorrendo chilometri e chilometri di curve. Era uno di quei posti che scovi grazie alle recensioni degli esperti sui siti specializzati , mettendo come tag "porzioni abbondanti " "prezzi economici " e soprattutto "porzioni abbondanti".
Arriviamo in questo posto decisamente promettente,arriva la cameriera ed inizia ad illustrare tutto il menù per filo e per segno. Parla per un bel po' , descrive i vari tipi di formaggi , consiglia dei piatti tipici, roba così.

Ordiniamo , arriva la roba e , soddisfatti , iniziamo a strafogare.
Dopo i primi minuti di "wow prova questo!"
"assaggia un po' di quest'altro!" "Ge' non mangiarti tutto, lasciaci qualcosa!" ecc ecc , si crea il silenzio di chi sta mangiando con piacere , e quindi è possibile origliare ascoltare quello che dicono gli altri avventori.
Ad un certo punto , circa due tavoli avanti, sentiamo un uomo che sta parlando con la cameriera.
E' un ragazzo sulla trentacinquina, classica barbetta leggera da intellettuale , maglioncino e vabbè non mi dilungo avete capito il tipo. E' a tavola con un altro uomo, che osserva il dialogo tra i due senza intervenire.

Il tizio aveva la tipica espressione di chi rompe sapendo di rompere , ed inizia a confrontarsi con la cameriera , parlando con voce calma ma leggermente indisponente:
"Sà, io non capisco questo tipo di accostamento, o meglio si sapore....mmm.... non saprei dire, c'è qualcosa che mi lascia....mmm.....perplesso, ecco, insomma.
Forse , si, forse è la sequenza...insomma, diciamo che io lo avrei servito ad un altro momento del pasto,ecco!"

La cameriera prova a rispondere qualcosa, che non capisco. Forse suggeriva un altro accostamento, o una variante. Una nuova combinazione di sapori, ecco.
Ed il tizio sembra soddisfatto, infatti dice qualcosa tipo:
"ecco, questa mi stuzzica!"

diciamo che è la persona più vicina che io abbia mai visto ad incarnare il personaggio di Furio, quello dei film di Verdone. Però diciamo anche che c'è gente che ha la passione del cibo in modo diverso dal mio, nel senso che ci tiene a queste cose scisci di esaltazione del gusto, dei sapori, degli accostamenti.
si ironizza tanto sugli amanti del vino e i loro improbabili paragoni o sentori, ma da quando è diventato di moda il cibo ricercato o comunque non banale , magari con programmi tipo Master Chef, ecco che iniziano ad arrivare i primi danni in società.

Mi sono immaginato la stessa scena da Annarella , ipotetico ristorante\trattoria napoletano.

"Sà, io non capisco questo tipo di accostamento, o meglio si sapore....mmm.... non saprei dire, c'è qualcosa che mi lascia....mmm.....perplesso, ecco, insomma."
"non ti piace?"
"Ma no, è che...forse avrei gradito il tutto ad un altro momento del pasto..."
"volevate prima il dolce e poi il secondo?"
"No, è che...ecco...non sò spiegare...gli accostamenti...."
"sentite, capo, io sto in piedi da stamattina alle sette , se non vi piace lasciatelo nel piatto. Poi  vi faccio fare lo sconto, va bene? O volete che vi porto una margherita?"

Bah.           ;)

ps sto pensando che invitare un tipo così a cena a casa propria deve essere un dramma....









giovedì 25 aprile 2013

Skyppando con Gegge #01 NonSense

pensieri cassate: ok allora ti avviso

pensieri cassate: tutto quello che scriverai

pensieri cassate: potra' essere usato contro di te

pensieri cassate: ok?

pensieri cassate: da adesso si pubblica.....meno 5.....

pensieri cassate: 4....

Nonsense: hahahahh ne sono consapevole e firmo anche in calce :P

pensieri cassate: 3.....

pensieri cassate: 2....

pensieri cassate: 1...

pensieri cassate: salve

Nonsense: ciao

pensieri cassate: il tuo blog si chiama....

Nonsense: Passerà (con l'accento perdinci :P sennò vado a finire sui siti porno) e se non passa la faremo passare

pensieri cassate: si, appunto, che rispondi alle accuse di chi dice che si tratta di un incitamento al consumo di droghe leggere , in gruppo, senza essere egoisti?

Nonsense: hahaha non l'avevo mai visto con quest'ottica, ma chettedevodì, chi non smezza è un infame (tranne che nel sesso, eh!)

pensieri cassate: lorena bobbit smezzava...

pensieri cassate: brrrrr

Nonsense: lorena, lorenuccia, prega per noi.

poverina, dai

Nonsense: è stata assurta alla gloria celeste, anzi rosa

pensieri cassate: Su, cerchiamo di portare la conversazione ad un livello piu' alto

pensieri cassate: aspetta che esco sul pianerottolo e vado sul tetto

Nonsense: sono brava a zavorrarla eh :P

Nonsense: d'ho!!

pensieri cassate: Cosa ne pensi della situazione della tribu' dei Waaakiki nello Zambia orientale?

Nonsense: qualunque cosa stiano passando, rendiamoci conto che anche noi abbiamo Brunetta e il Trota. Cicero pro domo sua...

pensieri cassate: Mi piace questo ottimisto relativo

Nonsense: è spalamerdismo in realtà...

pensieri cassate: Comunque sono semplicemente incazzati perchè anche li è arrivato il digitale terrestre

pensieri cassate: Nulla che un colpo di stato non possa risolvere

Nonsense: anche lì il call center SKY sta mitragliandogli le palle a tutte le ore quindi?

pensieri cassate: Vabè ritorniamo un po' terra-terra, che pure i nostri lettori non è che siano poi così acculturati

pensieri cassate: Quale è il tuo album preferito?

Nonsense: album musicale?

pensieri cassate: no intendevo di figurine

Nonsense: uhm... domanda cazzona, sorry

pensieri cassate: a me piaceva quello della bella e la bestia

Nonsense: hahahahha

pensieri cassate: no, davvero

pensieri cassate: intendevo davvero quello delle figurine

pensieri cassate: giuro!

Nonsense: di figurine, i calciatori di serie A del '90, ho sbavato sul giovane maldini pur essendo Juventina

pensieri cassate: lo finimmo quasi, io e mia sorella, ci mancava solo una di quelle a metà, tipo con la caraffa.

pensieri cassate: o era una teiera.

pensieri cassate: Bene, hai altri difetti?

Nonsense: ne ho a bizzeffe, ma la contraddizione è un marchio di fabbrica

pensieri cassate: Senti, come è che ti è venuta l'idea di aprire un blog?

pensieri cassate: sentivi caldo?

Nonsense: hmmm hahahahahaha

pensieri cassate: una volta un tizio aprì un blog perchè non trovava i calzini

pensieri cassate: credo sia così che son nati i fashion blogger....

Nonsense: avevo voglia di raccontare i miei macelli a qualcuno, ma il cartaceo non era così affidabilmente segreto quanto un blog. altra versione è che la me stessa dissociatasi dal comportamento amorale della me ufficiale abbia deciso di spifferare tutto per rovinare la reputazione (all'altra)

Nonsense: percarità.

Nonsense: fashion blogger io?!

Nonsense: certe volte lo specchio mi rifiuta

pensieri cassate: Il mio specchio riflette più di me, sai?

Nonsense: ci metto la mano sul fuoco, guarda.

pensieri cassate: Ma sei scema? Ti scotti!

Nonsense: "un bambino scottato adora il fuoco" diceva Wilde.

pensieri cassate: Come mio zio Scevola!

pensieri cassate: Perchè lo conoscevi?

pensieri cassate: beata te...

Nonsense: porto bene i miei anni, caro.

pensieri cassate: però devi concedermelo, Wilde diceva pure un sacco di cazzate...

Nonsense: c'è diventato famoso così

pensieri cassate: e poi sto fatto che ogni sua frase qualcuno la prendeva a citava

pensieri cassate: ma che camminava con un biografo accanto?


pensieri cassate: se avesse avuto un blog avrebbe spaccato tutto

Nonsense: ma no... Oscaruccio girava col taccuino


pensieri cassate: Vabè , comunque torniamo a noi

Nonsense: ok

pensieri cassate: c'è qualche lettore a cui ti sei affezionata?

pensieri cassate: tipo come ad un cane?

Nonsense: parliamo della sola esperienza su blogger o dell'avventura del blog in toto?

pensieri cassate: mmm fai te

pensieri cassate: stupiscimi

Nonsense: beh, da quando sono su blogger adoro QuellastronzadellaBrooke e anche Misantrophia ed Emme, le sento molto simili. sulla precedente piattaforma ho stretto amicizia con la Sbullonata e mi sto portando dietro anche Kirsabaer e GdN...

Nonsense: poi eh, non ricordo ogni nick a memoria

Nonsense: so' vecchia io

pensieri cassate: eddai, non ci credo

pensieri cassate: e poi si dice matura

Nonsense: ok, so' matura. quasi spappolata!

pensieri cassate: Cosa ti piace leggere?

Nonsense: tutto, dai bugiardini alle ricette sul retro delle scatole della barilla.

pensieri cassate: Ma i bugiardini, se sai che mentono, perchè li leggi uguale?

pensieri cassate: Piccole, ma son sempre bugie....

Nonsense: per sfamare la mia ipocondria

Nonsense: ma come letteratura sensu strictu, adoro i romanzi storici e qualcosa di moderno in lingua originale (woolf, joyce, roba così)

pensieri cassate: No, non parlare sardo che non sapisco

pensieri cassate: Capisco

Nonsense: hahahahahah

Nonsense: avessi detto malloreddus :P

pensieri cassate: Che è un anagramma?

Nonsense: no, è P A P P A!

pensieri cassate: Ruzzle lo accetta?

pensieri cassate: deve dare tanti punti....

Nonsense: NON C'HO MAI PROVATO

Nonsense: CHISSà QUANTI PUNTI FA

Nonsense: ops, scusa i caps

pensieri cassate: Ma quindi sei sarda!!!

pensieri cassate: oppure mangi con le sarde

Nonsense: nessuna delle due...

pensieri cassate: sono carine?

pensieri cassate: Io quando penso alle sarde penso sempre alle veline

pensieri cassate: e poi le sarde hanno la casa in Sardegna

pensieri cassate: che d'estate è fantastica

pensieri cassate: insomma, dovevo cercarmi una sarda....

Nonsense: boh, la Canalis è un po' cavallona ma de gustibus!

Nonsense: conosco solo lei

pensieri cassate: Eh no, si vede che non prendi i calendari

pensieri cassate: ma quali avevi, quelli di frate indovino?

pensieri cassate: Come facevi a sapere che giorno era?

Nonsense: l'unico calendario di nudo è stato Raoul Bova...

Nonsense: mi affido ai bellissimo planner delle assicurazioni.

pensieri cassate: Senti un po', c'è un post tra quelli che hai scritto

pensieri cassate: che proprio ti piace

pensieri cassate: roba che dici

pensieri cassate: "se un lettore capitasse da me per caso

pensieri cassate: vorrei proprio che come primo post leggesse questo?"

pensieri cassate: credo che tutti noi blogger ne abbiamo uno così.

Nonsense: hmmm no

pensieri cassate: Vabè ma fai finta di averlo

pensieri cassate: dinne uno , mettiamo il link

Nonsense: credo che pescare a caso sia un diritto inalienabile di ogni lettore

pensieri cassate: e chi legge ci va

pensieri cassate: ma va hai pure lettori alieni?

pensieri cassate: dove li hai pescati?

Nonsense: sì, con un solo occhio.

pensieri cassate: No, aspe questa era orrenda (la mia)

Nonsense: spè che scelgo...

pensieri cassate: mi autocensuro

pensieri cassate: scegli scegli

pensieri cassate: che tanto i lettori di questo blog sono menti semplici

pensieri cassate: si accontentano di poco

pensieri cassate: se ci sono due righe sulla cacca è pure meglio

pensieri cassate: si divertono tanto :D

Nonsense: http://nonsensespot.blogspot.it/2013/03/lungomare-soundtrack-of-my-life-12.html

Nonsense: cacca no, ma ci sono parole che ti fanno arrivare un sacco di lettori

Nonsense: ma giuro che prima o poi un pezzo sullo scopettino o sul wc lo scrivo.

Nonsense: e te lo dedico

pensieri cassate: benebene, un giorno lo leggerò

pensieri cassate: prima devo finire il bugiardino dell'aulin però

Nonsense: è una pietra miliare, leggilo con attenzione.

pensieri cassate: Nel senso che è pesante?

pensieri cassate: E poi non conosco nessuno che si chiami attenzione ....

pensieri cassate: posso leggerlo da solo?

Nonsense: sì, ma solo chiudendoti in bagno.

pensieri cassate: Eh questo mi ricorda tante cose...

pensieri cassate: altri tempi, altre letture.

Nonsense: sapevo di risvegliare ricordi!!

pensieri cassate: Ormai sopiti

pensieri cassate: e vabbe

pensieri cassate: senti

pensieri cassate: di' la verità, a che domanda

pensieri cassate: ti sei pentita di aver accettato questa intervista?

Nonsense: no, alle domande no

Nonsense: alle battute seguenti un po' sì

Nonsense: hehehe :P

pensieri cassate: eh immagino

pensieri cassate: comunque direi di chiudere, altrimenti i lettori calano di attenzione

pensieri cassate: che ne dici?

Nonsense: poveri lettori, veniamogli incontro!

Nonsense: hahahahah

pensieri cassate: Allora, ci vorrebbe il domandone finale

Nonsense: hai scritto e poi hai cancellato, l'ho vista la matitina!!

Nonsense: che stavi scrivendo?

pensieri cassate: e sì, confesso che avevo scritto una battuta troppo stupida persino per me

pensieri cassate: non ho osato premere invio.

Nonsense: mi sa che l'abbiamo pensata assieme...

pensieri cassate: come siamo maliziosi...

Nonsense: ho sto viziaccio di farmi le batture da sola nella testa

pensieri cassate: figurati, ce l 'ho anche io, solo che poi inizio a ridere

pensieri cassate: apprezzo molto il mio umorismo

Nonsense: o a craniare sulla tastiera

Nonsense: dicendo "ma che cazzo, perchè le servo sempre così bene le battutacce?"

Nonsense: dai, essere fan di se stessi è una gran figata. vuoi mettere?

pensieri cassate: si, in effetti è una bella sensazione.

Nonsense: edonismo!

pensieri cassate: A proposito, rileggi mai quello che scrivi?

Nonsense: lo imparo a memoria

pensieri cassate: credi che saresti una tua lettrice?

Nonsense: hmmm non so, mi manderei troppo in paranoia. e mi commenterei insultandomi.

pensieri cassate: uh come la canzone degli skunk anansie

pensieri cassate: magari con l'anonimo eheheheh

Nonsense: quella canzone finirà nella mia tracklist nel blog, tra l'altro.

Nonsense: no no, che anonimo? mi piace firmare le mie bastardate.

pensieri cassate: e se poi ti autoquereli?

pensieri cassate: spendi un casino di avvocati...

Nonsense: magari ci ripenserei e mi porgerei delle formalissime e pompose scuse.

pensieri cassate: E se poi non te le accetti?

Nonsense: mi apposterei sotto casa per vedermi uscire e supplicarmi in ginocchio

Nonsense: cosa scomoda... in ginocchio da me (stessa)

pensieri cassate: tutto ciò è molto profondo.

pensieri cassate: Come direbbe il partner di Cicciolina.

Nonsense: eggià, mi fa venire dolore al menisco solo a pensiero

Nonsense: hahahahha!!

pensieri cassate: Senti speriamo che il copia e incolla funzioni

pensieri cassate: che tremo al pensiero di non riuscire a ricopiare tutto.

pensieri cassate: Comunque ti lascio l'ultima parola per un saluto ai lettori di questo blog

pensieri cassate: traccia libera:

Nonsense: prova a farlo su un foglio blocconote, al max devi semplicemente formattarlo

pensieri cassate: (vai)

Nonsense: traccia libera? oggesù ma sono una pippa nella traccia libera

Nonsense: mi sento molto a scuola.

Nonsense: cmq...

Nonsense: leggetemi, criticatemi, parlate con me... non scrivo per essere adulata (lo faccio molto da sola) ma scrivo per cianciare ad un bancone da bar virtuale... magari all'aperto così si può anche fumare.

Nonsense: dici che va bene o sempre una campagna elettorale?

pensieri cassate: - no, scusa l'interruzione, io sono contro il fumo -

pensieri cassate: (continua :P )

Nonsense: ho detto che si può... non che si deve :P

pensieri cassate: Va bene , va bene , in fondo devo essere più tollerante ;)

Nonsense: cioè io non fumo in casa, ma se qualcuno viene a casa mia un balcone glielo offro per fumare... :P

pensieri cassate: Mi ha fatto piacere fare queste due chiacchiere, (davvero) ora però la finiamo qui che domani mattina mi devo alzare presto che altrimenti il Cagnaccio finisce tutto il latte per la colazione :(

Nonsense: hahahahha ma povera donna.

Nonsense: anche a me ha fatto piacere

pensieri cassate: ...e se non passa la faremo passare, vero ? ;P

Nonsense: beh, in qualche modo ci s'arrangia sempre!
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martedì 23 aprile 2013

Le scemiste barbariche

Vorrei aprire anche io una nuova rubrica, cosa che fà tanto blog-serio , in cui pongo delle domande a delle persone. Tipo interviste, però le domande sono sceme , l'intervistatore pure , e se possibile l'intervistato ci fa fare scopa.  Però son pure domande profonde, mica roba così.
Sò che è stato già fatto in taaaanti blog , però vabbè voglio farlo anche io.


Avrei già in mente delle persone , perlopiù cari lettori a cui rivolgere i miei quesiti, ma non voglio essere invadente che magati uno non vuole essere scocciato con queste sciocchezzuole.
Quindi chiedo a chi è disponibile di contattarmi in privato all'indirizzo mail del blog, lo trovate a destra sopra Scoopy . Vi manderò poi la lista di domande a cui dovrete rispondere , ed esse riguarderanno voi ed il vostro blog, così, nel mio piccolo, in cambio vi faccio anche un po' di pubblicità.
Sarebbe molto più carino farlo tipo in chat, che così non avete il tempo di prepararvi risposte brillanti, ma in fondo mi scoccio di prendere appuntamento , scaricare programma , ecc ecc.
Quindi accontentiamoci.

Ripeto, non aspettatevi domande convenzionali.
Io non mi aspetterò risposte convenzionali.

Ok, ho buttato l'amo.
Non siate timidi, fate conoscere voi ed i vostri blog!

lunedì 22 aprile 2013

Il mancato abbordaggio alla fiera del fumetto - parte seconda

" Ma perchè ci mettiamo qui in fila? Che te ne fai di quel poster autografato?"
mi chiede mio cugino, non capendo al volo le mie intenzioni.
"eh no, dai, solo cinque minuti..."
Replico, non so bene perchè senza eplicitare il vero motivo della nostra presenza lì, forse perchè credevo fosse facilmente intuibile , ma forse lui non si era accorto di nulla.
O forse semplicemente andava di fretta.

Comunque riesco a tenere duro, e mi infilo. Nel vero senso della parola, dato che salto alcune persone, per trovarmi casualmente dietro di lei.
"anche te in fila eh?"
"eh già!"
Cacchio mi ha sorriso.
Non era quel sorriso finto che fanno le ragazze (allora non ero tanto in grado di distinguerlo, ma ora posso dirlo) quando devono fare il sorriso anche se stanno pensando "ma questo qui stà di nuovo qui?"
L'amica si discosta un po' , vuole lasciarci parlare. Mio cugino boh , in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri. Però devo ammettere che , sebbene passivamente, mi stava reggendo il gioco.

"....."
"........."
Si, dovrei dire qualcosa.
Ri-buttiamola sulla nerdaggine, poi magari il resto vien da sè.
"Oh, ma lì accanto a Claudio - Ehy , Ciao Claudio! mmm , ma mica ha fatto finta di non vedermi? - dicevo, lì accanto c'è Tizio , il disegnatore!"
"eh , beato lui che disegna fumetti..."  aggiunge lei.
"beato Claudio che li scrive!" Replico io.
Ottima mossa, sia perchè non devi mai essere totalmente d'accordo con quello che dicono le donne, durante la fase di corteggiamento in particolare, ma anche perchè così ho evidenziato la mia passione per la scrittura.
"...."
"...."
Dio, che frana che ero ai tempi.
"......."
"...."

Alla fine mio cugino , visto che comunque non si quagliava, mi ricorda che deve andare.
"Eh? Certo, hai ragione!"
Dissimulo il mio rammarico per non esser riuscito ad intavolare una conversazione interessante, o un minimo personale. Avrei potuto chiederle a che scuola andava, "dove se la faceva " , che a Napoli significa "che zona frequenti " , qualunque cosa. Qualunque cosa che poi mi avesse permesso di ritrovarla.
Ed invece:
"allora...ciao!"
ed ovviamente : "E' stato un piacere conoscerti!"
(e lo dovevo specificare , ora tutto a posto)
"Piacere mio... "
"Allora...ci vediamo..."
"Si....ciao!"

E ce ne andiamo.

Direte voi lettori più giovani : ma brutto imbranato fesso , ma perchè non le hai chiesto facebook? O almeno il cellulare, come fanno i vecchi?

E bravi.
Era il '99, i cellulari non si erano ancora diffusi. E quanto a facebook , non era nemmeno nella testa del suo autore. Non era come oggi, che voi avete il cocco "ammunat e buon" , come diciamo sempre giù.
Insomma, che non dovete faticare.
All'epoca, al massimo, potevi chiedere il telefono di casa.
Che poi chiamavi da una cabina pubblica, che da casa tua sorella alzava il telefono per sentire e ti vergognavi, e chiamavi a casa delle ragazze e rispondeva o il padre oppure il fratello scemo che ti sentivi ancora di più in imbarazzo. 
Ah, ma che ne sapete voi?
Comunque diciamo che era solo un po' difficile ottenerlo, ma in generale le ragazze se gli interessavi te lo davano.

In ogni caso, nulla.
da allora ho cercato di non farmene sfuggire più una, nel senso che se mi è capitato di incontrare una ragazza che mi interessava, la prima preoccupazione era quella di procurarmi un suo contatto, senza lasciar fare al destino , a cui non è che freghi poi tanto di farti fare acchiappanza.
Poi a volte è andata bene, altre male, ma almeno non ho pensato "che stupido, e mo' come la ritrovi?"

Già , come l'avrei ritrovata.
A quell'età hai una visione un po' romantica dell'amore, vedi dei film in cui i protagonisti fanno cose idiota per conquistare la ragazza che vogliono e alla fine ci riescono pure, quindi pensi che sia normale.

Dovevo trovarla. Le uniche cose che sapevo erano: Nome di battesimo e negozio dove andava a comprare i fumetti.
Ora, con un po' di imbarazzo, vi dico cosa feci: Passai ben due pomeriggi fuori a questo negozio, con la speranza di incontrarla. Avrò buttato almeno 8 ore della mia vita.
Che poi il secondo giorno pensai qualcosa tipo : "Ma se viene siamo sicuri che la riconosco? " , in fondo l'avevo vista solo pochi minuti.
Magari mi riconosceva lei.
Intanto passavo il tempo pensando a cosa le avrei detto se l'avessi rivista.
qualcosa tipo "ehy che coincidenza!Come stai?"
oppure
"..."


Bah.
Che cazzata.
Almeno il tempo era buono e non ho preso il raffreddore, al massimo il negoziante si sarà un po' stranito nel vedere sto tizio fuori dal negozio. Ricordo che non comprai nemmeno qualche fumetto per ingannare l'attesa, chè se poi mi fossi distratto poi avevo fatto tutto per niente.

Ovviamente non la vidi mai più, vabè.
Nemmeno mi venne in mente di andare all'edizione successiva della mostra, dopo 12 mesi.
Per fortuna non ci avevo pensato così tanto. Però avrei potuto provarci, col senno di poi.
Nel 2000 il cellulare me l'ero fatto.

;-p


































sabato 20 aprile 2013

C'è un po' di fashion blogger in ciascuno di noi!


Ma niente, per una volta sperimento e faccio il classico post da fashion- blogger , con tutte le cose che mi sono comprato al centro commerciale.

 1) Il trancio di pizza, ma in questo momento si starà trasformando in energia, magari la fotografo domani mattina , se ci tenete.

2) Due t-shirt dei Peanuts, insomma son troppo carine  - wow - le metto boh quando vado in giro questa estate , insomma ci faccio un figurone che è quella roba nerd che è socialmente accettata.
Se vedete in giro per Milano un tipo con ste cose forse sono io.

Tutto qui.
Adesso sbizzarritevi con i classici commenti ai post dei fashion blogger, del tipo
"wow ma sono  ca-ri-nis-si-me!!"
"le voglio anche io!!"
"io ne una uguale, sono che è verde e sopra c'è un koala!"
"belle, se ti va vieni da me , il mio blog è :  fashiolinafashiolosa.blogspot.com "



E buona domenica, domani vi posto la seconda parte della storia del tentativo di abbordaggio alla mostra.

venerdì 19 aprile 2013

La mia cotta post-adolescenziale alla fiera del fumetto - p1

Premetto che questo post uscirà fuori un po' lunghetto, è uno di quelli in cui racconto quanto ero stupido da bambino\ragazzo (la cosa non esclude che lo sia ancora, anzi) quindi , se siete stitici vi consiglio la lettura durante il momento del bisogno , oltre al fatto che la qualità potrebbe avere effetti lassativi.
Va bene anche se dovete prendere un treno regionale , eh.

Era il lontano 1999 , il vostro blogger preferito aveva 17 anni ed i suoi ormoni erano nel pieno della loro agitazione. Tra le sue passioni di allora, due delle poche che sono rimaste invariate fino ancora ad oggi, c'erano il fumetto e la patata.
Finalmente il mondo del fumetto aveva deciso di organizzare una mostra annuale pure a Napoli, che ai tempi sentivi parlare di Lucca, Roma, Milano , ma all'ombra del Vesuvio proprio nulla.
Prima edizione del Comicon, dicevo. La location era una specie di Castello, in realtà un Eremo che si trova su di una altura dalla quale è possibile vedere tutta la città. Uno di quei posti dove la sera ci porti una ragazza con cui esci per la prima volta, o dove ci vanno quelli che vogliono farsi le canne.

Allora questa mostra non era frequentatissima, come invece oggi , che ci sono pure i Cosplayers.
Di conseguenza chi andava lì faceva parte della categoria degli appassionati veri, che finalmente poteva incontrare gli autori del suo fumetto preferito e conoscere altri nerd come lui.
E nerdesse.
Magari carine.
Confesso che per un certo periodo  il mio sogno è quello di incontrare la donna della mia vita in una fumetteria, o in treno con lei che leggeva il mio stesso fumetto, o roba del genere.
Ed almeno con la terza, ovvio.

Comunque, dicevamo, il mio fumetto preferito all'epoca era Dylan Dog. Lo sarebbe ancora adesso, nonostante io abbia ampliato i miei orizzonti a diversi generi e serie , nonostante il calo di qualità dovuto all'abbandono di alcuni autori, comunque il primo amore non si scorda mai.
Tra gli ospiti d'onore di questa prima edizione c'era anche Claudio Chiaverotti, che ne approfittava per presentare un suo nuovo personaggio, Brendon. C'era quindi uno stand apposito.

Siccome mi scocciavo di andarci da solo, mi organizzai con mio cugino - che è colui che mi ha indirizzato a queste letture , per la maledizione di mia madre - e quel giorno saltiamo la scuola e ce ne andiamo a fare i nerdazzi pionieri di mostre napoletane.

Arrivo a questo stand , qualcuno mi indica che c'era l'autore di cui sopra, mi ci avvicino , come se fossimo compagnoni, gli faccio i complimenti, gli consegno gli albi che avevo per farmeli firmare.
Iniziamo a parlare delle storie che ha scritto, insomma gli stavo rompendo i coglioni alla grande.
Con una scusa che adesso non ricordo , il gentilissimo e disponibile autore dopo una decina di minuti riesce a scappare dalla mia morsa . Ed io tutto felice dell'interrogatorio che gli avevo fatto, cazzarola Claudio!! Uno che ha scritto Dylan Dog....

Comunque adesso veniamo alla parte romantica della storia, che vi starete chiedendo quando arriva.
Dopo una mezz'ora circa era programmata una specie di conferenza di presentazione del  nuovo personaggio, con il mio amicone Claudio che si sarebbe seduto dietro ad una scrivania, insieme agli altri autori, con il pubblico sulle poltroncine a sentire e fare domande.

Entriamo presto in sala , e prendiamo due posti in prima fila.
Dopo una decina di minuti entrano delle ragazze, più o meno nostre coetanee.
Si siedono accanto a noi. Ora , secondo voi perchè si son sedute accanto a noi?
Per vedere meglio , che si stava in prima fila?
Eh, penso di si.
Però la ragazza che era seduta accanto a me era proprio carina.
Aveva gli occhi azzurri, le lentiggini come piacciono a me , i capelli con la coda.
E leggeva Dylan Dog.

Prontamente inizio a pensare a come fare per attaccare bottone.
Io non ne ho mai capito niente di sartoria, però questa non dovevo lasciarmela scappare.
Estraggo dal mio zaino seven alcuni albi che mi erano stati firmati, per accentuare il fatto che anche io avessi i suoi stessi gusti. Non ricordo come , ma iniziammo a conversare.
Discorsi innocenti, un po' nerd , sugli albi originali, diciamo chi aveva il numero più vecchio, quali fumetterie ci rifornivamo.
Ah, lei si chiama Sabrina. Me ne son ricordato scrivendo questo post , fino a pochi minuti fa mi sembrava qualcosa tipo Cristina.
Bel nome, penso.
E' proprio carina.
Chiacchieriamo per una decina di minuti, in cui tra l'altro mi vanto ormai di conoscere Claudio, come se fosse un mio amico carissimo.
"Ma davvero lo conosci?" mi fa.
"E certo, guarda, mi ha anche firmato questi albi...."

Insomma, inizia la conferenza, passano degli addetti con il microfono in mano per raccogliere eventuali domande del pubblico, preso da un delirio di onnipotenza ed esibizionismo mi prenoto e ne faccio un paio, di quelle proprio stupide che ancora arrossisco se ci penso.
Tra l'altro , se non fosse che all'epoca il reato di stalking non era ancora previsto, il caro Claudio avrebbe chiamato le forze dell'ordine per liberarsi di me.

Finisce la conferenza, ed ecco il momento della verità.
Il pesce agganciato all'amo non devi fartelo scappare, stupido Gegge.
Dai, dille qualcosa. Invitala a fare qualcosa.
Dì qualcosa di divertente, di simpatico.
Fai in modo che continuiate a parlare, magari tuo cugino inizia a parlare con le amiche di lei , e dopo è tutto più facile. Dai, dai. Dille qualcosa.

"Allora....ciao.... ci becchiamo in giro...."
"Ah, si... allora ciao...."

"E' stato un piacere, eh!"
"si..."

Coglione.
Allora non era come ora, che le donne si fanno meno problemi e prendono se serve anche un minimo di iniziativa. E vabbè.

dopo qualche minuto che giriamo, arieccola. In fila per tipo mettere la firma di un autore su di un poster.
Vado automaticamente in fila, con mio cugino costretto a seguirmi.


Vabbè , voi suppongo la vostra evaquazione rettale l'abbiate fatta, persino il regionale sarà arrivato a destinazione. Il succo è che è venuto troppo lungo , lo divido in due.
Devo dirvi cosa è successo dopo e la stronzata che ho fatto in seguito nella speranza di rivederla.
Sempre se mi fate sapere che vi interessa, eh ....
;)







































mercoledì 17 aprile 2013

Dai , forza che voglio arrivare a 200 lettori!!!

Dai, che ne manca solo uno (ormai da un paio di settimane!)

...e lo sapete perchè ci tengo tanto?

Vana Gloria?

Ricevimento della tessera  top\medio blogger , che dà diritto alle spese odontoiatriche e alla segnalazione a Studio Aperto per qualche servizio quando non ci sono animali di nessun zoo che hanno fatto la cacca a forma di Duomo?

Esaltazione dell'EGO?

Perchè fà figo dire " Sai , ho un blog di medio successo , duecento lettori " , mentre invece dire "Sai, ho un blog di normale seguito, centonovantanove lettori..."


NOOOOO!!!!

Il motivo è un altro!








A duecento lettori non ti possono più consegnare i premi per i blog con meno di 200 lettori!!
Lo dice la matematica , che mi tutela!

Mi salvo, finalmente... non devo più ringraziare per il pensiero, ma dire che non rispondo, non replico ecc ecc ecc.... basta co' sti premi esclusivi , nel senso che ormai è esclusivo restarne fuori...


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ps comunque questo post è anche per ringraziare chi me ne ha conferito recentemente, che magari ho letto pure ma non ho ringraziato o replicato , ;)

domenica 14 aprile 2013

Piccoli grandi impedimenti al matrimonio per due giovini d'oggi

Se siete tra quei folli che stanno pensando di rovinarsi la vita legandosi con la firma su di un pezzo di carta al vostro partner (vedo delle pericolose similitudini con il mutuo ) in nome dell'amore , la forza più potente dell'universo dopo quella di gravità , quella di Star Wars , Forza Italia , e Forza 4 , allora non potete non aver almeno preso in considerazione tutti i problemi che la cosa potrebbe generare , prevalentemente di natura economica. Ci son anche altri tipi di problemi, del tipo  mai più impollinamento di altri fiori (vabe non tutti si fanno sto problema , a quanto posso notare, sia tra le api , sia tra i fiorellini ) ma in questo post tratterò solo di quelli economici.

L'italiano medio , quando sua figlia si sposa, decide che deve squaquaraquare (che bella parola, se la metto a Scarabeo vinco la partita in un attimo)  i risparmi di tutta una vita , e tutto per quel singolo giorno in cui deve essere tutto perfetto, altrimenti la sposa ha una crisi nervosa , inizia a piangere , a comportarsi come se avesse le mestruazioni da due settimane consecutive , e lo sposo magari ci ripensa e fa retromarcia dall'altare, proprio quando era fatta, proprio quando aveva trovato qualcuno che se la pigliava ufficialmente.

Va però detto che non tutti i suoceri possono aprire il portafoglio e contribuire, quindi soprattutto oggi tante giovani coppie devono arragiarsi da soli, se vogliono impalmarsi a vicenda , senza chiedere niente a nessuno (tranne che con il sistema delle buste, ovvio , che quello è socialmente accettato)

Quindi supponiamo una coppia X , che stia considerando il grande passo ( verso il baratro) :
Ne parlano ogni tanto, valutano .
Iniziamo con l'anello.
L'anello. siamo nel 2013 e le donne ancora vogliono un pezzo materiale da mostrare alle amiche, come prova del fatto che veramente l'uomo è impazzito e vuole tenersele in casa per sempre.
Storicamente è sempre stata quella la funzione dell'anello, non è una cosa estetica, non è un guarda quanto è grande la pietruzza, è proprio un simbolo del fatto che "ok, ragazze, guardate IL POTERE! L'ho fregato!!"

...il problema è che gli orafi, che da secoli hanno capito tutto, si fanno pagare tanto ma taaaaanto per questi cosini piccoli piccoli , su cui a volte fanno pure scrivere i nomi di prigioniero e carnefice.
E le donne , se le porti un anello tipo quello delle patatine, poi lo fanno vedere alle amiche e le aiche dicono:
"Ma secondo me con questo anello così , non è sicuro che ti sposa! SEcondo me non voleva impegnarsi , tornerà indietro..."

Non voleva impegnarsi?
ECCERTO ; NON VOLEVA IMPEGNARSI LA CASA PER COMPRARE STO COSO!

Vabè , comunque già l'anello, per me , andrebbe cancellato dalla tradizione. O almeno , che ne so, prendere un anello standard, da massimo 200 euro , proprio per legge. Che nessuna puo' averne di più costosi.
Uguaglianza sociale, mi dispiace baby ma questo è l'articolo 3 della Costituzione.

Ma passiamo ad altro: La Chiesa (per chi vuol fare le cose anche oltre il mero contratto civilistico, ma dare un senso religioso ufficiale ,  secondo le regole di una comunità di cui si fa o meno parte)
Se parlate con una donna sentite sempre la stessa frase:
"Io vorrei una chiesetta piccola, carina, sperduta su di una montagna , per una cosa intima!"

A parte che è altamente sconsigliata la cima di una montagna, con tutti gli invitati che si lamentano (ma non poteva sposarsi all'uscita della tangenziale, che parcheggiavamo fuori al centro commerciale ?)
la chiesa va PA - GA - TA.
Quanto?
Boh, non l'ho capito.
Forse c'è un fisso, forse dipende dalle cose da restaurare, dal contribuito di cui ha bisogno il parroco.
"Ci sarebbe da ristrutturare l'affresco sul soffitto..."
In alcuni casi , vista la cifra, sembra si tratti della Cappella sistina.
Sapete perchè si chiama cappella? Perchè stai facendo una cappellata, e se alzi gli occhi al soffitto, durante la cerimonia , prima del "si" , dovresti capirlo.
L'etimologia è sicura , fidatevi. E' tutto molto simbolico, poi non dite che non siete stati avvisati.

Poi ci sono le fedi, ma quelle se le piange il testimone, quella figura mitologica che ad ogni matrimonio paga il triplo degli altri per mangiare le stesse cose degli altri, però ha diritto ad un posto migliore , in prima fila, per lo spettacolo.

Ma usciamo dalla Chiesa:
affitto della macchina : Serve un'auto un po' tamarra , chissà perchè. Forse per fare contento il parente di lei che deve guidarla, appassionato di vetture potenti, che quel giorno è l'unico felice di scorazzare per seguire il fotografo.
Il fotografo, ovvero colui che attua un vero e proprio sequestro di persona, che a volte tu sei già al ristorante ad aspettare egli sposi non arrivano, non arrivano, comincia a serpeggiare il dubbio che siano stati rapiti, che sia successo qualcosa, che il fotografo per liberarli vogliano come riscatto le buste.

Ecco, il fotografo, detto con il massimo rispetto per chi fa questo mestiere, con professionalità ecc ecc , è proprio una spesa che mi rimane sul gozzo. Qualcuno si prende anche due-tremila euro per un album che non vedrai mai nessuno, tranne gli amici che vanno a trovare la coppia , se la sposa riesca ad incastrarli sul divano , in un momento di silenzio.
"volete vedere l'album?"
....
"e....ehm..."
"grande , lo prendo!!"

Lasciamo stare tutte quelle pose assurde , quelle meritano un post a parte, io vi dico solo che avrei in mente di comprare una buona macchina fotografica e di regalarla ad un amico in cambio di un bel servizio fotografico poco professionale ma comunque buono. Tra l'altro il fotografo lo devi pure far mangiare, che fa brutto. Un tavolo per lui , insieme a quelli del pianobar.
(a proposito, lettori fotografi e pianobaristi, qui si scherza, eh , davvero)

Ma passiamo al cibo.
Il buffet iniziale, quello che tutti aspettano con ansia, dopo che sono stati tutta la mattina in chiesa , hanno dovuto attendere il ritorno degli sposi dal reportage in qualche luogo strano della città , esaurendo ogni possibile argomento di conversazione, ed ora devono magnà.
Il catering.
Che non puoi mica far cucinare a mammà.
Oddio, forse lei lo farebbe pure se le vien chiesto.
Comunque se ne vanno altre migliaia e migliaia di euro. Ah, ho saltato il locale. Quello pure costa.
A proposito, mi son sempre chiesto cosa fanno quelli del catering del cibo che resta.
....

Comunque , in conclusione, è da queste cose che si vede che la tv ha modelli di riferimento distanti anni luce dalla vita di tutti i giorni. Prendete Beautiful, all'inizio il primo matrimonio di Brooke e Ridge, tipo negli anni 80. Tutti cotonati, in megachiesone,poi tipo il terzo su di una romantica ed economica spiaggetta, per poi alla fine arrivare circa al quinto\bis con il padre di lui che ha detto "stavolta niente ristorante, al massimo vi concedo il soggiorno di casa , che state facendo fallire la Forrester!"





















venerdì 12 aprile 2013

Traumi infantili # 2 - L'operazione

Oggi vi racconto di quando mi son fatto le Adenoidi.
Che non sono due sorelle che erano alle superiori con me, trattasi di operazioncina tanto simpatica che forse in realtà era " le tonsille " , solo che non ricordo bene , forse coincidono , forse no , in ogni caso è stato un trauma che rimossi poi riemerse per poi sparire per poi riproporsi ogni tanto.
Così, in base all'umidità.

Ero piccolo. Non ricordo quanto piccolo , diciamo cinque anni.
ricordo che per qualche giorno mi trovavo in questo posto in cui c'erano anche altri bambini (più verosimilmente la cosa sarà stata fatta in giornata, o forse serviva un giorno prima per accertamenti boh) comunque in questo posto si mangiava sempre il gelato , ed io che ero un bello puorco sin da allora ricordo con chiarezza ancora oggi sta cosa. Gelato a fragola in vaschetta.
"Mamma , che devo fare qui?"
"Le adenoidi!"
"E perchè?"
(all'epoca chiedevo sempre il perchè di tutto)

Non ricordo cosa mi rispose.
ricordo solo il momento prima dell'operazione, eravamo tutti  i bambini in questa stanza , in attesa, ognuno con il genitore a fianco. Ci dicevano di stare rilassati, di non preoccuparci.
A questo punto i ricordi si fanno un po' più vividi.
E' il mio turno, ero uno dei primi.
Entro da solo, mia madre non puo' entrare. Vabè.
"mi daranno del gelato?" penso.
Mentre la porta si chiude ricordo di aver sentito un'altra madre tranquillizzare il proprio figlio "non ti preoccupare, non è niente di particolare, stai tranquillo..."

Mi fanno stendere su di una specie di poltrona da dentista (o almeno nel mio ricordo era così, non credo fosse un lettino , considerate che sono ricordi alterati da quello che successe dopo , vecchi di quasi venticinque anni ) e c'erano sti due dottori. Nel ricordo hanno entrambi il camice e la mascherina, non si vedono i loro volti. Ma forse il mio incoscio su sta cosa è stato influenzato da tutto quell'horror che poi mi sono sparato nel cervello negli anni successivi , fino ad oggi.
Ricordo di aver pensato qualcosa tipo "ma non mi fanno l'anestesia?"
(ero piccolo, ma già sveglio)

"Apri la bocca.....A A A A A AAAA......."

Poi mi sembra di ricordare dei ferri che mi venivano infilati nella gola,e tipo c'era il classico dottore che lavorava e quell'altro che guardava, come facciamo sempre a Napoli, per qualunque professione.
A questo punto il ricordo da un lato è confuso, dall'altro mi sembra di ricordare chiaramente un rumore di qualcosa che si rompeva, tipo .... tipo quando spezzi il kit&kat.
(oddio, sto acquisendo una proprietà descrittiva nello scrivere , da paura)

Poi inizio ad urlare, non ricordo se era per lo spavento o per il dolore. Boh , non saprei dirvi, forse la prima.
I dottori devono essere rimasti spiazzati , mi sembra di ricordare i loro occhi impauriti.

Poi  c'è una specie di salto, mi sembra come di ricordare sangue che esce dalla bocca (boh?) e tutto era finito, mi portavano via in braccio (forse mi consegnavano nelle braccia di mia madre?) e chiudevo gli occhi proprio mentre tutti gli altri bambini, terrorizzati dalle urla che avevano sentito e dal fatto che ero uscito in quelle condizioni , iniziavano a piangere e disperarsi.
ehehhehehehehehehehe

Poi riapro gli occhi, ed è tutto finito.
Sono nel letto, i miei sono accanto e sorridono.
Papà ha una macchia sulla camicia, mentre mi servono del gelato mia madre mi fà:

"Hai visto a papà , ha picchiato il medico che ti ha fatto male, ha una macchia del suo sangue sulla maglietta!"
Lo dice sorridendo.
Ora non fate i Montessori pacifisti, sentire quella cosa mi aveva dato un senso di giustizia , per quello che un bambino a quell'età puo' pensare che essa sia. Un po' come quando ti dicono che hanno picchiato l'uomo nero, che mo' col cavolo che si fa' vedere più.

Pure papà è sempre stato nu bellu puorc , chissà che cosa si era mangiato nel bar dell'ospedale, probabilmente 'na focaccia al pomodoro ;P

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ps Quest'episodio ha compromesso totalmente la mia futura carriera medica, che non ha mai potuto nascere.
pps magari sento mia madre e le chiedo una ricostruzione più fedele dell'accaduto.
pps magari mi vado a leggere su w.pedia qualcosina su sta operazione, mi schiarisco un po' le idee
ppps ciao belli!


giovedì 11 aprile 2013

Una festa universitaria da fuori corso e fuori tempo


I miei anni universitari a Napoli non li ho vissuti alla grande, nel senso che non sono andato a feste varie piene di femmine ecc ecc , e tutto ciò nonostante il fatto che la mia facoltà fosse frequentata da molta ma molta patata. Siccome che sono un ragazzo irresistibilmente irresistibile, mi fidanzai proprio dopo due mesi dall’iscrizione al primo anno, (non con una iscritta , la conobbi in altri contesti) e quindi non ebbi la necessità/voglia di fare acchiappanza, conoscenze, posteggiamenti, fittiamenti ecc ecc ecc.

Considerando poi che a Giurisprudenza non è nemmeno fondamentale frequentare, capirete come non ci andassi praticamente mai. In realtà non ricordo come impegnavo il mio tempo in quegli anni, dato che il mio libretto degli esami mostra dei periodi eccessivamente lunghi tra una prova e l’altra.

Tutto ciò per dirvi che , come un coglione , non ero mai andato ad una festa universitaria, quelle occasioni in cui leggenda vuole si possano conoscere le creature mitologiche delle ragazze fuori sede che hanno la casa libera, cioè ci sono le coinquiline ma quelle restano nella loro stanza, comunque va benissimo.

Il senso è che a volte mi era rimasto questo cruccio della festa universitaria, forse perché ci sono i film americani dove tutti distruggono la villa di quello che, per farsi invitare alla festa, la ospita e ci sono tutti che bevono birra, fanno il bagno in piscina senza cuffia e poi salgono al piano di sopra o a vomitare in bagno o a mettersi sul letto matrimoniale del genitore del padrone di casa, che non chiudeva mai a chiave la stanza, nonostante suppongo avesse visto anche lui qualche film americano in cui c’erano ‘ste feste.



Insomma, l’altra sera dei colleghi mi invitano ad uscire per un aperitivo, ottenuto il permesso del mio Cagnaccio accetto l’invito e ci vediamo in questo posto che sta a due passi da una delle università di Milano.

Ora, non sapevo che fosse una serata in cui c’era una festa , pensavo fosse un aperitivo normale, che qui a Milano si fanno pure a colazione.

Già da fuori vedo tutte queste tipe scosciate, con la faccia da 22/23enni.

Mi sembravano un tantinello giovani, anche se è chiaro che è un’età in cui sia la natura che il codice penale dicono che la donna va benissimo. Però duole ammettere che una leggera differenza di età con un trentenne c’è. Eccome.

Mi sentivo un po’ a disagio, fuori contesto, un po’ come quando vado in un locale dove ci sono miei coetanei e coetanee e vedo un cinquantenne in giacca e camicia aperta, che fa’ il figo. Nulla di male, eh, non dico che dovrebbe andare nelle balere a caccia di ottuagenarie, però intendo dire che visivamente stona. Tutto qui.

Ero insieme a tutti siciliani, quindi ogni volta che passava una tipa (vedete, già parlo tutto giovanile) era tutto un fiorire di “ Miiiiiiiiii guadda quella!!”

“Miiiiiiii bbbona!!”

…e così per un bel po’ di tempo.

Non potevo comunque non guardarmi intorno senza notare come fossi uno dei più “anziani” presenti nel locale. Le guardavo e pensavo qualcosa tipo “cacchio, ma a 22 anni anche quelle che conoscevo io erano così piccole? …a me sembravano più grandi…”

Insomma, mi sentivo come dentro uno di quei servizi che fanno a studio aperto in cui tutti ballano nei locali.

Vedo un tizio che doveva aver perso la cintura, perché aveva i pantaloni tutti scesi che quasi gli si vedeva la mutanda. Purtroppo non ne avevo un'altra fa prestargli, comunque forse si era messo a dieta e non aveva ancora cambiato guardaroba.

Ad un certo punto ero un po’ stanco però ste giovani di oggi non si sono alzate né mi hanno fatto sedere, cedendomi il posto sul divanetto . Non hanno più rispetto, è proprio vero.

Se qualcuna si fosse avvicinata , di cosa avremmo potuto parlare?

“ciao, tu hai già fatto commerciale?Da quanto lo stai studiando? Io da 4 anni….”

E comunque ovviamente ho fatto il bravo, altrimenti nonna Cagnaccio quando tornavo a casa mi prendeva a padellate. E comunque non si sarebbero avvicinate molto facilmente, dato che nel gruppo c’era il classico grezzone che si avvicinava e provava l’abbordaggio con qualche evergreen del tipo “Sei bellissima!” .

Alla fine sono riuscito a sedermi sul divanetto, e come vi ho raccontato anche in un post recente, in simile posizione di comodità il mio cervello inizia a ragionare estraniandosi da tutto ciò che accade fuori.

Mi è venuto da sorridere. Anche se non ci tornerei più manco morto , tutto sommato era un’esperienza nuova, posso cancellarla. Adesso nella lista delle cose da fare tocca al “frequentare la prima lezione di un corso di yoga e poi andarmene a metà, lasciando tutti nella posizione dello struzzo”.



Con quasi una decina di anni di ritardo, avevo avuto la mia serata universitaria .

Ed anche se nessuna fuori sede mi aveva invitato a casa sua , mi ero divertito.

Miiiiiiiii , davvero!

domenica 7 aprile 2013

Punti di vista apparenti sul divano della discoteca

Primo punto di vista da divanetto

Esausto dall'aver ballato ben 3 canzoni di fila, mi siedo sul comodo divanetto insolitamente libero.
Mi spaparanzo, prendo un po' il cellulare e controllo un po' delle cose improcrastinabili, come che ne so, se qualcuno ha cagato il blog oppure se qualcun altro su fb ha condiviso qualche aforisma profondo.
E per fortuna che ho unilateralmente deciso che twitter è una via di mezzo inutile tra le due cose.
Probabilmente anche twitter cinguetta male del mio blog, ma vabbè.

Insomma, ogni tanto alzo gli occhi e mi godo un po' di fauna femminile, ammiro un po' di forme danzanti , controllo che nessun vecchio marpione si avvicini al mio Cagnaccio. Tutto ok, sta ballando con le amiche , posso rilassarmi. Ogni tanto sorrido alle fanciulle che passano e guardano.
Stanno guardando un tipo simpatico che si è preso un momento di riposo, si sta rilassando , è un figo se vogliamo , un po' misterioso , non si confà alla massa , un po' tenebroso, insomma accanto a lui c'è pure un posto libero vicino , vorrebbero sedersi accanto con nonchalance in attesa che poi nasca la situazione per approcciare e....e......
E mi si siede accanto un altro tizio.
Anche lui si spaparanza sul divanetto, accanto a me, e prende il cellulare.
D'un tratto adesso siamo due che non sanno divertirsi, che con tutta la gnocca che c'è in quel posto preferiscono starsene seduti in disparte a leggere il cellulare.
 L'angolo della tristezza.

O forse semplicemente non sanno ballare?
NON SIA MAI UN SIMILE EQUIVOCO!
Mi alzo quasi di scatto, come se il materiale sotto le mie chiappe scottasse.


Secondo punto di vista da divanetto.

Verso fine serata , divanetto in un angolo, il mio bel drink analcolico alla frutta non gassato (o almeno spero che il barman abbia capito che volevo quello ) il Cagnaccio sfinita seduta in braccio, ecco che noto qualche metro più in là una coppia che si bacia appassionatamente. Si bacia tipo come nei vecchi film anni 50 , in piedi con le braccia che stringono le spalle, le labbra che non si staccano mai.
E' un primo bacio tra i due , non c'è dubbio.
Il contrasto tra i loro movimenti così naturali e quelli di tutto il resto della sala che ballonzolava allegramente è meraviglioso.
Ci trasformiamo un attimo in due vecchie comari.

"Hai visto quei due?" le faccio.
"Si..."
"Secondo te si sono conosciuti adesso, stasera , e hanno acchiappato?"
"Ma no, secondo me già si conoscevano, e adesso hanno quagliato..."
"dici?"
"Ma si, non vedi che è troppo intenso per due che non si conoscono..."

Le donne su queste cose hanno un senso in più.
No, non l'amore, il fatto di spettegolare ed osservare.

Comunque mi hanno fatto ricordare quando anche io ho dato questi primi baci di coppia, che non riesci a staccarti, che il tempo sembra volare.
che non sai ancora quanto lei possa divenire rompiscatole, ovvio le stai tenendo la bocca ben chiusa...

Ah , l'amoooour !




Nuova vignetta dalla pagina facebook " uomini sotto il pacchero della propria donna " , ne siete già diventati fan?









sabato 6 aprile 2013

La pretesa delle donne che l'uomo contribuisca a pulir casa

La divisione dei compiti in casa è da sempre argomento di tensione tra uomo e donna che vivono sotto le stesse mura.
Da sempre, anche quando l'uomo delle caverne tornava a grotta dalla sua donna delle caverne , e lei si incazzava perchè lui faceva strisciare a terra l'antilope o quello che era, e tutto il sangue sul pavimento proprio quando lei aveva appena finito di pulire.

Oggi le cose non vanno tanto diversamente, la donna impone poche-semplici-regole al proprio uomo, che devono essere rispettate ASSOLUTAMENTE , pena diverse sanzioni di intensità graduale e che tengono fortemente conto della recidiva.

Prendiamo ad esempio la violazione della norma di condotta che prevede l'obbligo in capo al maschio di abbassare la tavoletta del wc dopo averla usata:
(scusate l'esempio stra-abusato , se volete che io sia più originale possiamo parlare delle strisciate lasciate sulla parete interna del wc causate dal mancato uso dello scopettino...che dite?...torniamo alla tavoletta,va!)

Prima volta: Semplice segnalazione , magari condita anche da un tono un po' dolce e comprensivo, perchè te sei un maschio e non capisci.

Seconda volta: La segnalazione viene eseguita con un tono di voce che inizia a farsi perentorio , la faccia assume già una espressione rigida e viene richiesto il pentimento e la comprensione.

Terza volta: Eh, non ci siamo.
E dire che ti avevo avvisato.
 Viene preannunciato da un urlo indecifrabile proveniente direttamente dal bagno. A quel punto il colpevole viene invitato , anzi obbligato a presentarsi direttamente sul posto, dove riceverà la punizione corporale, che potrebbe essere addirittura l'obbligo di chiudersi la mano con la tavoletta, abbassandola a mò di martello sull'incudine.



Tutto questo per dirvi che l'uomo in casa deve stare attento.
A dove mette i piedi, a dove li ha messi prima di entrare, a dove poserà le scarpe , a posare i bicchieri dopo aver bevuto, e non lasciare per troppe ore i piatti nel lavello , ecc ecc ecc.
Perchè tocca darle una mano a queste donne, che ormai siamo nel 2000 ed hanno deciso che non accettano più le disposizioni della natura , che vedono le loro delicate mani l'ideale per lavare e stirare.
Pensate che se le donne non si fossero emancipate , l 'evoluzione tra qualche centinaio di anni avrebbe fatto sviluppare sulla loro mano sinistra una retina per piatti , e sul palmo della destra una superficie spugnosa.

Ma siccome mi sono appena ricordato che le lettrici donna sono la stragrande maggioranza di chi legge le sciocchezzuole su questo blog, mi fermo qui con queste battute e torniamo alla divisione dei ruoli , che era il tema principale.
E' giusto che entrambi facciano qualcosa, partiamo da questo.
Ok, non credo sia in discussione.
Dobbiamo quindi, per ripartire i compiti, utilizzare il criterio delle attitudini?
Eh , no , le donne non ve lo fanno fare.
Altrimenti voi non sapete far niente, quindi non farete niente.
Loro ragionano così.
Dovete imparare. Anche a stirare.
Ovviamente usando come cavia i VOSTRI vestiti. Questo è importante per la vostra vita, ricordatelo.

Comunque se in cucina le cose sono abbastanza intuitive , uno cucina e l'altro lava , i problemi sorgono in altri campi. Comunque, senza farvela troppo lunga che non siete abituati a leggere post lunghi , sò che già vi sta facendo male la testa , per adesso i miei compiti sono:
1) lavaggio piatti , se non cucino io
2) Passare l'aspirapolvere (davvero)
3) Mettere a posto le cose che lascio in giro
4)Dare una mano a rifare il letto
5) stendere i panni dopo che la lavatrice ha fatto quello che doveva fare.
6) Varie ed eventuali, tipo svitare i tappi dei barattoli di legumi oppure eliminare dei temibili ragnetti.

che dite, le ho forse concesso troppo potere?





giovedì 4 aprile 2013

Pooooooolvere di diamanti!!!



Immagine presa dalla rete, o preferivate forse un primo piano del mio cuoio capelluto?


Fino a qualche tempo fa' usavo lo shampoo quello del supermercato, le solite marche.
Poi un giorno:

"ma dai , non lo sai che i veri shampoo buoni sono quelli della farmacia o dei negozi che vendono solo prodotti per la testa?
Ma non lo sai che questi che usi sono aggressivi? Che ti fanno cadere i capelli?
 Ahhhh, lascia stare quelli del supermercato, io ne uso uno super vitaminizzante scissante parapante ad effetto luce  ecc ecc!"
"ma io mi trovo bene con quello che uso!"
"MA NO! Poi ti ci porto, conosco quella che ci lavora!"

Alla fine andiamo in questo posto e prendiamo un prodotto specifico.
Questo prodotto specifico poi lo poggio sul bordo della vasca, non appena torno a casa.

Vabè comunque la sera mi faccio la doccia, e mentre canticchio qualche canzoncina di qualche festival di San Remo degli anni 90 , prendo senza guardare sto magic shampoo.
"E proviamolo" , penso.

Solo dopo averlo usato mi accorgo di aver sbagliato flacone,cassarola avevo preso quello di lei.
"Per capelli tinti" , c'è scritto.
Io non ho capelli tinti, ma sono un vero uomo, non bado a queste cose.
Ed, in fondo , ma cosa potrebbe mai succedermi?

E così lo uso.

Quanto ne avevo  messo?
Mia madre , da piccolo , mi diceva di non metterne tanto.
La mia donna, in tempi più recenti , mi ha detto tante volte di non metterne tanto.

Ma qualcuno mi ha anche detto di non ascoltare troppo le donne - non ricordo chi. Ma in ogni caso mi son fidato di lui e ne ho messo una quantità random. Ma non troppa.
Comunque vabbè non fa' nemmeno troppa schiuma.

Insomma, dopo un po' iniziava a prudermi un po' il capo.
Ed era spuntata la forfora.
Però tanta, roba che nemmeno un quindicenne che si spalma in testa il Finesse tutti i giorni.
Potevamo installare una funivia dal pavimento al solaio e affittare per la settimana bianca.
Per un po' la lavatrice dei capi scuri non è stata fatta.

Insomma, il tradizionale shampoo antiforfora ben poco potè ,poi siamo andati in farmacia e la compagnona ci ha rivelato che tal shampoo era l'assassino, che ha ucciso tipo quella specie di pellicola protettiva che ognuno di noi ha in testa , che se prendi uno shampoo troppo aggressivo o comunque non adatto la distruggi e si fà la forfora.
Quindi i capelli vanno lavati con delicatezza, senza grattare tipo parmigiano.

Comunque ho usato per un po' un prodotto salvacuiocapelluto e già dopo poco si sono visti i risultati.
La morale della favola è che ogni tanto le donne andrebbero ascoltate.
Io ho ascoltato la farmacista ed ora sto bene.
Però ascoltate con moderazione, anche perchè parlano così tanto che se le vuoi ascoltare sempre esci pazzo.














lunedì 1 aprile 2013

Pasqua è finita , tutti a dietaaaaaaaaaa

Ok , ha già iniziato il mio blog: Ho perso un lettore. Vabè sembra che a quota 200 ci arriverò non prima di Natale. Comunque , voglio fornirvi degli utili consigli per riuscire a riacquistare la forma ottimale in vista dell'estate. E' l'ultima chiamata utile per i ritardatari, che tocca muoversi se si vuol fare bella fi una figura decente sulla spiaggia.
Ah, a proposito , ho visto "quasi amici" , proprio bello,ma ve ne parlo la prossima volta.
Ora torniamo a noi.

Ecco un po' di momento nostalgia:


Ricordate sto coso?

qualche anno fa, credo una quindicina o poco meno , nelle tv regionali iniziavano a diffondersi, oltre che i neomelodici napoletani, anche gli spot di mitici attrezzi che permettevano di dimagrire in modo figo.
C'era la pubblicità del massaggiatore quello con la modella brasiliana (tu pensavi che era brasiliana perchè aveva il culo tipo brasiliana , ma magari era pugliese, per dire.) , c'era lo spot americano delle creme miracolose che te le spalmi addosso la sera e ti svegli la mattina con una biondona accanto che ti accarezza il ventre. Insomma, l'america stava invadendo le tv locali italiane, alla ricerca di italici chiattoni interessati a dimagrire all'italiana, e cioè magnando e senza sudare troppo.

ed ecco che la pubblicità si apriva con tizi chiatti che sudavano come polli allo spiedo, abozzando timide flessioni, sforzandosi di arrivare a tre piegamenti addominali, per poi assumere una eloquente espressione di sconforto del tipo "ma chi me lo fa' fare, vado a magnà un hot dog doppio e nun ce pens cchiù!"

E poi arriva il tipico simpaticone mascellone americano, doppiato da un allegro doppiatore italiano , che dice alla gente che ci deve credere, che si puo' fare, che non bisogna per forza sudare!
Ed ecco che arriva la biondona , anche lei stradoppiata, che dice qualcosa tipo:
"Masi!!! Tom , hai ragione , da oggi in poi si possono perdere tutti i chili possibili ed immaginabili!
E tutto questo con l'attrezzone di cui sopra!"

E vedevi un tizio tutto steroidato, che pure la tartaruga si dopava , che maneggiava sto attrezzo, senza sapere nemmeno lui come funzionasse.

E l'italiano lo vedeva , e pensava qualcosa tipo "deve funzionare! se quello che è americano e mangia gli hamburger ci è riuscito, posso farlo pure io!"

Un giorno io padre lo portò a casa , spinto più che altro dalla curiosità.
Devo ammettere che ignoro se fosse proprio quello originale originale della tv oppure il modello pezzottato che hanno fatto a Napoli, ispirandosi liberamente.
Lo guardai incuriosito. All'epoca avevo un po' di pancia, niente di tremendo , diciamo che ci son stati periodi in cui ne ho avuta di piu' e periodi in cui ne ho avuta meno.
Comunque quel coso mi incuriosiva.

Una volta provai pure ad usarlo, spinsi, spinsi.
Non succedeva nulla. Non mi stancai nemmeno.

La tv diceva che dovevo farne almeno un quarto d'ora al giorno.
Dopo quindici minuti di movimento inutile, lo abbandonai.
La mattina dopo mi svegliai, la panza c'era ancora, nessuna biondona era nell'altra metà del letto.
Però avevamo un soprammobile alla moda, che ogni volta che veniva qualcuno a casa lo vedeva e chiedeva se funzionasse.
(cavolo, potevano limitarsi a guardare la panza ed intuire la risposta)

Comunque ricordo che lo feci provare ad un sacco di amici e conoscenti.
Così, giusto per non sentirsi gli unici fessi ;P