domenica 19 maggio 2013

Piccoli uomini crescono (ci provano)

Oggi è una ricorrenza particolare, tutta mia.
Di solito non ci sto tanto dietro a queste cose, però stavolta è un po' diverso.
Oggi son cinque anni che son andato "fuori di casa" , nel senso che mi son trasferito in un'altra città per motivi di lavoro. Io che a casa con mammà ci stavo davvero bene, mangiavo da Dio, servito , riverito , coccolato... ecchevuoidipiù dalla vita?

Un lavoro. Ed ho avuto la grande fortuna di trovarne uno. Anche cinque anni fa, nonostante la crisi fosse agli inizi , non era certo facile trovarne. Con le tutele, i diritti ecc.
Solo che toccava andar via. Come tanti prima di me, come tantissimi (penso) dopo.

Comunque , riempiti diversi trolley, borsoni ecc carico tutto sulla mia punto verde smeraldo , saluto i miei e prendo l'autostrada verso Roma. Papà stava quasi facendo una festa , perchè me ne andavo, finalmente, per la mia strada.Oggi devo ringraziarlo per questo e per tante altre cose.

Comunque avendo bisogno di un posto dove vivere, e non avendo nemmeno idea di come fosse Roma, avevo cercato casa tramite un giornale di annunci locale. I prezzi erano piu' o meno tutti simili, toccava solo scegliere se andare in posti magari più vicini al centro però dividere la casa con altre persone oppure prendermi un monolocale , però un po' decentrato.
Finalmente trovo l'annuncio che fa' per me, qualcosa tipo "Grazioso monolocale a soli 20 minuti da Roma ecc ecc"  , ad un prezzo praticamente pari a quello di una stanza in città , vicino ad una qualsiasi metropolitana.

Ora , è vero che tutto va interpretato , ma "a venti minuti da Roma" io lo interpretavo come "A venti minuti dal centro", non dal confine.
Sembra quasi la storia di uno di quei film americani in cui li protagonista viene dall'Ohio e va a vivere nella grande città , solo che io non venivo certo da un paesino sperduto , anzi.
Il monolocale era un po' piccolo (ovviamente) però per una persona bastava. Solo che era situato su di una specie di collinetta, in un paesino vicino il raccordo. Per arrivarci c'era una strada tutta dissestata, e le gomme e gli ammortizzatori della mia auto non erano proprio nuovi di zecca.
Accanto c'erano altri cosi come il mio, dove abitavano altre persone, e poi c'era la casa dei proprietari.
Si era molto in campagna, tanto che la mattina c'era il gallo che rompeva. Avete mai sentito il verso del gallo? Quello vero, intendo, non il "chicchirichi" classico. Innanzitutto il gallo suona ben prima che esca il sole, chissà perchè. e poi va chi-chi-chiiii.
O almeno quello faceva così.

Comunque, visto che ero così lontano dal lavoro, la mattina mi svegliavo alle cinque. Poi prendevo la macchina e facevo una ventina di minuti di strada per arrivare alla metropolitana.
Ovviamente erano venti al mattino presto, quando non c'era traffico.
Al ritorno diventavano tre quarti d'ora.
Finì che la prima settimana tornavo a casa verso le sette di sera, uscendo alle sei.
Persi sei chili in dieci giorni (giuro) ma perchè tornavo a casa distrutto e non avevo nemmeno fame, cosa che per me era proprio grave.
Mia madre mi chiamava dalle 3 alle 5 volte al giorno, e la cosa mi faceva pure piacere.
 Se avevo il fine settimana libero subito ne approfittavo per scendere a Napoli, mentre se avevo un solo giorno lo passavo a dormire. Non mi feci molti amici, solo qualche collega, ma visto che per vederli una sera avrei dovuto scendere dal monte, fare un' ora di traffico all'andata ed una al ritorno ecc ecc ecc preferivo restare a casa. Ricordo che mi iscrissi anche in palestra, per un mese, in questo paesino. In tre settimane ci sarò andato si e no cinque volte.

Resistetti due mesi, prima di decidermi a trovare una soluzione più comoda. La trovai , non troppo distante dal centro , ben servita dai mezzi pubblici, tanto che potetti con immenso piacere lasciare la macchina ai miei, visto che praticamente non mi serviva a nulla.
Però quei due mesi sono stati l'inizio di una nuova vita, più matura, in cui potevo contare solo su di me.
E quindi stavo inguaiato!

Il primo giorno, in cui dopo aver sistemato tutti i vestiti nell'armadio (no, non è vero, era tutto sparso nelle valigie a terra) mi guardo un po' in giro  e penso qualcosa tipo "La mia prima casa!"
Non ricordo se fecei qualche foto.
Devo aver pensato pure "chissà quante femmine ci porterò!" , ma ricordo male, probabilmente era qualcosa tipo "speriamo che ci porterò almeno una femmina!"

Oggi sono passati cinque anni da allora,sono cambiate un sacco di cose. Ragazza, città , conoscenti, taglio di capelli , sette\otto telefonini , posizione in campo quando gioco a calcetto , altre due case , la punto verde smeraldo non c'è più , gli amici di allora ormai li "vedo" solo su facebook,  mammà osa chiamarmi solo dalle 1 alle 2 volte al giorno. Riesco persino a stirarmi le camicie (ma faccio finta di farlo male, così lo faccio fare al Cagnaccio, adesso) ed ho imparato il fatto di come si piegano i pantaloni. In effetti ci deve essere un motivo se la piega si chiama così. E' che uno non prende tutto alla lettera, il cavallo , allora?
Ho imparato a cucinare qualcosa di più complesso del panino con il crudo, a gestire i soldi senza finire tutto giusto l'ultimo giorno prima del nuovo stipendio , a non lasciare tutto in giro.
Ho preso delle responsabilità che non avrei nemmeno immaginato, e fatto tante esperienze che altrimenti non avrei vissuto.

E sto bene.
Sperando che duri, grattandomi le palle mentre lo scrivo,
ma sto bene.
Grazie, a Chiunque ci sia lassù.

4 commenti:

Personne (semplicementeBi) ha detto...

Che bel ricordo! Allora come si dice? Buon indipendenzanniversario! :-)

Nonsense ha detto...

io ci sento della tenerezza orgogliosa alla fine di questo post. sì, che i tuoi saranno ben contenti della tua indipendenza "consapevole" (però col Cagnaccio è meglio)!

Tea ha detto...

bravo piccolo uomo :-)

Anonimo ha detto...

Allora tanti auguri da parte mia!!! Io mi sono tasferita a Trento direttamente dalla Puglia giusto tre mesi fa... chi ben comincia è a metà dell'opera, o almeno così dicono!
Continuer a seguire le tue avventure... :-)

Olivia - www.civediamoallesette.com