venerdì 31 gennaio 2014

grandi passioni che poi vanno a meretrici (ed io pago ) # n : La pittura

No, non volevo fare l'imbianchino dei muri di casa,ma proprio il pittore pittore, quello che fa i quadri tipo quelli delle tartarughe ninja. Ovviamente non a livello professionale, ma assolutamente dilettantistico.
altrettanto ovviamente esprimendomi ad un altissimo livello, da genio incompreso quale mi ritengo di essere.
Anzi, compreso da pochi, va'. Che a mia mamma piacciono tutte le cose che faccio.
E qualche altro folle lo trovo, del resto de gustibus.

Ed è così che qualche mese fa mi viene l'ingrippo, pardon scoppia in me il sacro fuoco della passione per il dipingere. Ovviamente mai avuto le basi, ma del resto chissenefrega di questi dettagli.

Allora, la prima cosa da fare quando in te nasce una passione del genere è farsela passare.
Se non succede, perchè devi per forza almeno provarci, ecco le fasi:

FASE UNO , L'ESALTAZIONE DELLA SCOPERTA

Veh, come prima cosa occorre procurarsi il materiale. girando un po' per le varie librerie, si trovano usati un sacco di manuali. E così ho scoperto che esistono 3 tecniche classiche, in base ai materiali usati. Dovevo decidere se pitturare con l'olio, con l'acrilico o con l'acquerello.
L'acquerello sembrava troppo difficile e poi non puoi cancellare se sbagli, l'olio la mia ragazza mi ammazzava se sporcavo il parquet , andata per l'acrilico.Avrò preso in un paio di settimane almeno 5 manuali.
C'è un negozio vicino casa dove vendono, tra le altre cose, materiale per le belle arti. Mi piazzo un po' davanti al reparto, con l'aria di chi ne capisce, ed osservo il tutto, dovendo scegliere cosa prendere, come quando ero bambino e dovevo comprarmi i cavalieri dello zodiaco e dovevo scegliere a quale toccasse quella volta. Mi si avvicina un commesso gentile e disponibile, al quale confesso candidamente la mia totale ignoranza, e questo, che si dilettava anche lui, mi consiglia un set base di colori e dei pennelli.
boh, per me un pennello vale l'altro, quindi alla fine prendo tutto quello che mi consiglia per iniziare e qualche tela , di quelle piccole. E ci rimango pure male, perchè volevo partire subito da un quadro mediogrande, di quelli tipo mezzobusto 40x40 , che lo metti in salotto, gli amici vengono a trovarti, trovano il ritratto della tua ragazza, o almeno una che gli somiglia, e tu che dici bullandoti "eh, l'ho fatto io, e loro che per pura cortesia dicono "uaaaa , ma sei bravissimo! non sapevo di questa tua capacità! Me lo faresti anche a me?" mentre in realtà pensavano che era il disegno del cuginetto delle medie.
tutto questo per dirvi che mi metto con i miei colori, la mia tela e le mie matite, ed ecco il primo quadro che esce, di cui vi parlai già in un altro post:



Ve lo ricordate? Si intitola "Svergognate sulla spiaggia". In realtà è in orizzontale, però mi ha caricato male l'immagine.

Lo mostro trionfante alla mia donna, che tollera, mi dice che non è male, ma in realtà sta pensando che dovrei studiare per il prossimo esame. Però mi lascia fare, sà che tra poco mollo.
Oggi rivedendo quell'immagine noto come abbia commesso un errore madornale, non mettendo il riflesso del sole al tramonto (quello tra le montagne è un sole, spero si capisca) (quelle sono montagne, spero si capisca) sull'acqua. Vabe', dettagli.
Comunque inizia la fase due:

L'ESALTAZIONE CHE SFIORA LA MANIA:

Ok, sono un fenomeno, prometto bene. Occorre però approfondire il tutto. Deve esserci qualche corso, penso in un atto di umiltà. Ma quelli che vedo in giro sono già iniziati. E poi non ho tempo per queste cose.
Perchè poi ingabbiare la mia arte in stupidi tecnicismi? Van Gogh ha forse fatto un corso?
boh, penso di si.
Ma allora che faccio, devo anche io tagliarmi un orecchio? Mia mamma mi ha insegnato da piccolo che se tutti si buttano dal ponte io non è che devo buttami per forza come loro.
Ed allora avanti nella mia opera ignorante, continuiamo a documentarci.
Che poi cominci a notare anche i quadri degli altri, che prima non te ne fregava niente. E poi capita che se passi per qualche museo sei tutto contento, che apprezzi lo stile, la tecnica , quelle cose lì.
ci manca poco che ti viene la sindrome di Sthendal, quando capiti a Londra e dici "devo andare alla national gallery! Per forza!"
E vai in questa galleria, ti prendi pure l'audio guida, per cogliere al meglio tutto. Non so se ci siete mai stati, ma capita di trovare degli artisti che si mettono sulle panchine davanti ai quadri e disegnano, per riprodurli.
Puoi pure portare il cavalletto e fare tutto, nessuno ti dice niente. Pure il personale che lavora lì, mica ti viene a dire "ma lei che sta facendo, vada via!" , come penso succederebbe in Italia. Boh, Magari invece lo fanno fare pure qui, non sò.
Comunque ecco che penso tipo "mannaggia, lo dovevo fare anche io! portarmi anche io le cose!"
E vabbè. comunque visto che ci siamo , prendiamo qualche attrezzo inutile pure qui a Londra, nei negozi di portobello. Addirittura, giuro, prendiamo un cavalletto bello grande, che era in offerta e rispetto a quanto lo paghi in Italia non costa nulla.
Bene, bene. Quasi quasi ho deciso che la pittura è diventata la mia arte preferita, prima della scrittura.

FASE TRE: ACQUISIZIONE DELLA COSCIENZA DELL'AMARA REALTA'

E poi succede. Passi qualche ora a pennellare, vedi che il risultato non è proprio quello che volevi te.
Per tutela della poca dignità rimasta non vi posto le altre opere, tra cui "La tazzina rossa" e "Scogliera con mare mosso" . Non ho nemmeno deciso a che genere appartenere, se impressionista o cubista, ma già mi sembra tutto troppo difficile. Non è che l'uva è troppo lontana, è che forse non ho davvero voglia di raccoglierla. I pennelli si sfibrano o come si dice, devo lavare gli oggetti dopo che li ho usati (uffaaaaaa) e sembra che non sia possibile realizzare un'opera decente impiegando solo 25 minuti del proprio tempo.
Insomma, questo fatto della pittura è un pacco.

FASE QUATTRO: L'ODIO

Insomma poi, quest'uva altro che lontana, è pure acerba. Alla fine, se prendiamo i pittori del 1200, vediamo che è tutto un disegnare mantelli blu lapislatzu perchè era un colore raro, insieme al rosso porpora (non è che i colori andassero di moda tra i santi , i preti e la Vergine, venivano vestiti così perchè faceva figo avere un mecenate che ti pagava i colori costosi) e quindi tutti giochi di luce sul mantello, fateci caso se vedete i vari quadri nelle chiese. Insomma, dopo aver rinnegato questi secoli di arte, devo dire che quella dal 1500 in avanti era tutta un'altra cosa.
Però il fatto di non avere la stessa maestria di Caravaggio nel gioco di luci e ombre mi faceva alquanto incazzare, insomma anche io ho dieci dita come lui e gli strumenti tecnologici sono sicuramente migliori adesso, non credete?
Eppure niente.
quindi?
Arriva l'illuminazione: forse è perchè non so disegnare?
Non ho idea della prospettiva cosa sia, è scritto nei manuali però non ci ho capito nulla.
E le proporzioni? Per me il massimo delle proporzioni è una donna di un metro e settanta che ha la terza. Wow.

Insomma, messi i colori nella scatola , il cavalletto british nella custodia (a questo ci ha pensato la mia lei, senza dirmelo, così non occupava più spazio, e riposti i vari manuali a fare spessore nella libreria,
si è definitivamente spento in me il fuoco di questa arte.
Occasione persa? Per me o per l'arte?
Forse il mondo non potrà mai ammirare un Gegge, ma continuerà a girare lo stesso.
tornerò ad esprimermi con la scrittura.

ps sapete come si diventa venditori su ebay?

;P










1 commento:

kermitilrospo ha detto...

vabbè dai, con scoopy avevi dato già il meglio di te sotto il profilo artistico!!!