mercoledì 5 febbraio 2014

Mezz'ora di esaurimento alla Rinascente

Ogni tanto se abiti a Milano anche se non vuoi finisci in queste classiche vie dello shopping, dove c'è gente che nonostante la crisi compra spende e spande. Del resto è convinzione comune che la gente venga a fare turismo a Milano per spendere, che dopo aver visto il duomo, il castello e le zanzare e gli insetti dei navigli e parco Sempione hai visto tutto.
E così ogni tanto se la tua donna deve andare "un attimo" alla Rinascente ti tocca accompagnarla.
Due minuti due.
Appena entri vedi questo clima un po' così (mammamia che capacità descrittive che ho) in cui sembra di stare in uno di quei posti nelle altre grandi capitali, come quando vai a Londra e visto che piove sempre ti ripari un po' nei grandi centri. Il piano terra è dedicato ai cosmetici e trucchi vari.
Potenzialmente è un paradiso della patata, non tanto per le clienti ma per le commesse, che sono presenti in gran numero e non sono niente male.
Peccato che, per il loro lavoro, siano costrette a truccarsi. Alcune lo fanno in maniera anche un po' pesante, de gustibus ovviamente, e te le immagini nud  acqua e sapone e pensi che starebbero meglio. Al massimo un filo di trucco addosso, e nulla più. Ed invece hanno un rossetto rossissimo, che se lo vedevi ad una vrenzola di Napoli non stonava. Son pure vestite in maniera impeccabile, di solito in nero. E devo ammettere che nessuna di esse ha la forfora.
Ma il pericolo più grande è un altro: Le vaporizzazioni.
Sono peggio dei gaiser (ma come si scrive? Ho un momento di empasse) pronuncia : Gheiser.
Ti fissano, pronti a sparare. tu cerchi di passare veloce, ma non puoi evitarli.
"vuole provare questa nuova fragranza?"
"ehm....veramente..."
"ffzzzzzzz"
"coff coff"

Eh già, c'è sempre un misto di profumi che diventa puzza, per me insopportabile, che mi fa venire mal di testa. Il povero personale mi chiedo come farà a lavorare lì.
comunque quando la mia lei gironzola io me ne scappo al piano di sotto, dove c'è un po' di roba mista. E c'è pure il negozio della necaffè (io non faccio pubblicità occulta, sappiatelo)
dovevo prendere delle cialde sempre per lei. Mi metto in fila ed osservo l'ambiente, con tutti sti tizi in impeccabile giacca e stile. Nemmeno loro hanno la forfora.
viene il mio turno, per fortuna non c'è tanta gente.
Ora , ci sono ormai tanti di quei gusti che non sai nemmeno tu quale prendere. Per fortuna mi ricordavo quale è quello che voleva la mia lei, e mi viene chiesto gentilmente se ho almeno 5 diversi tipi di tessere fedeltà o sconto. Alla fine ripeto 5 volte no, rapidamente, e pago.
A quel punto scatta la coattata fashion.
"se vuole degustare un caffè, si accomodi pure!"

Voglio degustare un caffè?
Boh
Ah, è tipo berlo.

Ok, non sono un amante del caffè (ma cooooooomeeee? Sei napoletano e non bevi caffèèèèèèè??? Me lo chiedono sempre , non riesco mai a suonare il mandolino in santa pace) però vabè facciamo sta degustatio.
(è latino, non ho scritto ggiovane)

Mi mettono davanti ad una scelta, e vado in panico. Il tizio mi elenca almeno 3 o 4 gusti di cui non sò nulla, quasi dovessi scegliere tra un chianti ed uno chateaux de qualcous , ed alla fine prendo tipo l'arpeggio, perchè il nome mi faceva ridere.
un caffè che si chiama "arpeggio" ehehehe.
Scusate, è una cosa soggettiva, Magari per voi è carino. Se tra i miei lettori c'è il tizio del marketing della azienda gli chiedo scusa.
Comunque mi dà sto caffè in una tazzina di PLASTICA (cacchio si beve nel vetro!lo sò perfino io)
ma no , non plastica di quelli bianchi usa e getta, però era plastica.

Lo bevo, anzi lo degusto, e dopo penso che non ho sentito la differenza con quello normale.
Ci metto un paio di secondi in tutto, ed accanto a me non c'è nessuno . Forse c'era George out, e sono usciti di corsa a travolgerlo. che poi chissà cosa gli fanno quando lo prendono, tutte quelle donne.
Che poi quella tizia è proprio odiosa, dico quella della pubblicità. Vuoi stare da sola e vivi a nuova York, ma vattene a vivere a Pistoia, che è tranquilla.

Comunque me ne torno su, preparando il mio naso alla nuova invasione di odori.
La mia lei sta parlando con una commessa, la scorgo subito da lontano, tra la quarta coppa c seno destro della commessa in piedi del marchio X e il fondoschiena avvolto in un vestitino attillato ma non volgare di quella del marchio Y. E' proprio lei, ora che guardo bene.
Mi avvicino, sta parlando con questa ragazza che le sta vendendo quella cosa che aveva chiesto.
La guardo bene, gran bel paio di cosmetici.
Poi non la guardo piu' , che non è il caso, se il Cagnaccio sgama poi tutto il viaggio di ritorno diventa poco piacevole. Veramente una bella trousse, comunque.
Mentre parlano delle loro cose, di ombretti pennellini e colori, guardo fuori, la pioggia.
Piazza duomo è comunque piena, con i passanti che a passo veloce alzano lo sguardo per vedere la Madonnina.
E poi dò nuovamente una veloce occhiata ai cofanetti.
E fuori si alza il vento, qualcuno entra chiudendo l'ombrello bagnato.
finalmente la transazione è finita, possiamo uscire e lasciare questo luogo di perdizione eccessivamente profumato.

Ma prima della porta, l'ultimo ostacolo.

"signore , vuole provare questa nuova fragranza?"

quanto vorrei rispondere, con faccia offesa:

"Ma perchè, lei trova che io puzzi?"

2 commenti:

kermitilrospo ha detto...

Pistoia è caotica nelle ore di punta!

(ar peggio non c'è mai fine!)

Ele ha detto...

ehehehehe io non trovo mai un commesso carino..uffi.. :-( Però una volta, alla rinascente qui a Roma, mi hanno spruzzato,così,tanto per gradire, dahlia noir di ginvenchy (come si scrive?) e da allora me ne son innamorata. Del tizio che me l'ha spruzzato e del profumo..ehehehehe...Con me, ahiloro,le commesse vanno in fallimento: non compro mai nulla che è ben pubblicizzato con sorrisi,rossetti rossi e capelli troppo perfetti. Mi fa sentire una schifezza..