lunedì 6 agosto 2012

A cena con la serpe

Ieri sera eravamo stati invitati a cena da una parente di lei , per una pizza.
Arriviamo e c'era anche un'altra coppia, sulla quarantina, che non conoscevo.
Ci presentiamo piacere mio piacere tuo dai sediamoci che si fanno fredde ed iniziamo a mangiare e chiacchierare. Ad un certo punto quest'uomo mi fa' : "E tu Gegge di che ti occupi?"
Ed io gli dico che lavoro faccio. (scusate se non lo scrivo qui, su questo vorrei mantenere la privacy)

Lui resta un secondo in silenzio poi mi fa' : "Eh , con questo caldo deve essere dura"
(dato che è un lavoro per il quale alcuni giorni capita di dover star molto tempo per strada, al sole ecc)
Ed io mi limito ad annuire e dire "eh, in effetti fa' caldo sti giorni..."
Ero caduto nella sua trappola, senza saperlo.

Lui resta qualche secondo in silenzio , poi mi fa' : "Eh ma quante ore al giorno fai, sei?"
Ed io "mmm no, veramente di più!"
E lui : "eh , ma gli operai ne fanno otto!"

Non mi ero ancora reso conto di cosa stesse succedendo, rispondevo tranquillamente alle sue domande, anche se sul suo viso notavo una espressione strana, la definirei quasi di biasimo verso di me o verso la mia categoria professionale, dato che non credo fosse una cosa personale.

Prendo atto del fatto che gli operai  facciano otto ore - come se non avessi amici o parenti che appartengano a tale categoria di lavoratori, come se non avessi fatto anche io lavori del genere per pagarmi gli studi -  quasi come fosse una accusa contro di me che adesso ho la fortuna di farne qualcuna in meno ,come se fosse una colpa quella di essere riuscito a trovare un lavoro tutelato da maggiori diritti e garanzie, e riprendo a mangiare.
Il discorso sembra morire lì, poi improvvisamente il questionario riprende:
"eh ma poi quando hai i riposi? Tu il sabato e la domenica non lavori?"

Comincio leggermente a sentirmi in imbarazzo, non per le domande , quanto per il fatto che sembrava un interrogatorio . Gli dico che no, di solito non lavoro di sabato e domenica.

"Ma mai?"
"Eh, se qualche volta sono di turno di sabato o domenica poi lo recupero la settimana dopo, nel senso che la settimana dopo non lavoro il venerdì..."
"Si, ma sempre sommato al sabato alla domenica!" ci tiene a precisare lui.

Mi guardo un po' intorno, vedo gli altri un po' in imbarazzo, dato che avevano capito la situazione prima di me, che ancora avevo il dubbio si trattasse di semplice curiosità.

Poi inizia l'opera di moralizzazione:
"Ma dai, non ti lamentare - il lamentarsi suppongo fosse riferito al fatto che avevo detto che sti giorni faceva caldo a lavorare per strada - che sicuramente guadagni pure più di noi, che stai bene!"

D'istinto riesco a replicare " Ma chi si sta' lamentando?"
(avrei dovuto aggiungere qualcosa tipo "stai facendo tutto te..." )

Gli altri commensali provano a cambiare argomento, o ad sviare il discorso su temi paralleli.
C'è un po' di imbarazzo, e meno male che il Cagnaccio si era temporaneamente allontanata dal tavolo, altrimenti sarebbe pure partita la feroce difesa d'ufficio.

Ora, partendo dal fatto che non amo fare i conti in tasca alla gente, che non provo nessun tipo di invidia verso chi guadagna più di me, dato che mi basta il mio , che pur non essendo tantissimo , di questi tempi è oro, soprattutto per uno che viene da una città come la mia, dove la disoccupazione è altissima, e che quindi ha dovuto lasciare la casa la famiglia gli amici per aspirare ad un lavoro decente con il riconoscimento di diritti e tutele, che magari ha dovuto anche sudarselo un pochino sto lavoro studiando (poi come tutte le cose ci vuole anche una buona dose di componente fortuna) io non capisco se sta cosa sia normale... fare un discorso del genere ad una persona che non conosci nemmeno, in casa d'altri ed in una situazione in cui motivi di opportunità (ed anche di educazione) non mi permettevano nemmeno di imbastire una discussione completa , a parte il fatto che probabilmente non avrebbe sortito effetti - alcune persone restano ferme nelle loro convinzioni qualunque cosa tu gli dica - sarebbe probabilmente finita male, come minimo "accendendosi" molto.
Non ho voluto nemmeno chiedergli che lavoro facesse, dato che sinceramente non sono interessato a fare confronti, anche se poi dopo mi sono informato per curiosità, ed a quanto pare non faceva l'operaio , ma il libero professionista. Non gli ho chiesto quante ore lavorasse a settimana e nemmeno quale fosse il suo stipendio, dato che la cosa non mi interessa. Gli auguro di fare soldi a palate,davvero.

Ora, non sono molto abituato a litigare con la gente (discutere si, litigare difficilmente mi capita) e questo un po' mi ha frenato , ammetto di essermi sentito poi uno stupido, per non aver risposto in maniera più incisiva e se vogliamo anche dura , però un po' il fatto di essere ospite a tavola di altri, un po' la consapevolezza che non sarei riuscito a tenere un tono tranquillo se le provocazioni fossero continuate, ho preferito glissare.
Certo, uno puo' dire "ti sei comportato da signore, bravo" oppure "non hai reagito alla provocazione"...

Però non sempre ste cose son di consolazione, se poi ti rode.

Il problema è che poi se ti tieni dentro la rabbia poi la devi comunque sfogare.

Cari lettori, quindi, scusate se oggi niente post demenziale, la prossima volta mi limiterò a metterci una pomata, per lo sfogo ;)

14 commenti:

Debora ha detto...

Purtroppo l'intelligenza è una bella cosa per chi la possiede, e quella non la si acquista , la si ha innata, e tu stesso te ne sarai reso conto che il fatto di essere libero professionista non è sintomo di essere intelligente.
Io credo che anche se non ti farà passare la rosica, ti può sicuramente inorgoglire, il fatto che tu ti sia comportato bne, educatamente, ma soprattutto quello che è più importante, che tu ti sia dimostrato una persona intelligente.
Di sti tempi, qualunque lavoro uno faccia, deve tenerselo caro e stretto stretto, e te lo dice una persona che sarebbe libero professionista, ma non può esercitare, perché i clienti non si trovano sugli alberi, e dopo 4 anni di lavoro sottoposto, si trova a fare la casalinga perché il proprio titolare è un cretino al pari se non di più della persona che ti ha messo in "difficoltà"..
Credo che tu debba essere fiero di te stesso, e basta. I discorsi della gente li porta via il vento, ciò che sei invece resta, e direi che è un bel restare.

gegge ha detto...

@Deb , io lo sono... son felice di quello che ho, che ripeto è moltissimo più di quello che purtroppo hanno tanti altri, che mi permette di essere sereno ecc... il fatto è che non mi era mai capitato fino ad ora di essere "attaccato" per il fatto di avere dei diritti a lavoro, che evidentemente vengono visti come privilegi. Anche perchè, avendo sviluppato una certa sensibilità per chi è meno fortunato , a causa dell'esser cresciuto dove sono cresciuto, praticamente mai mi vanto di quello che ho. Per il resto, credimi, non generalizzo mai, mi capita di giudicare (come a tutti) ma giudico la persona e non la categoria professionale e cui appartiene...
Pero' tutto serve e fa' esperienza nella vita, pure un mini-scontro dialettico del genere...

Ata ha detto...

|Allora sei fortunato.
Che sia la prima volta ad essere attaccato così, intendo.
Questo modo malato di rivolgersi alle persone io l'ho scoperto parecchio tempo fa.
Dai, non ci pensare.

gegge ha detto...

@ata , ovviamente è già passata ;)
il fatto è che certe situazioni sono inevitabili relazionandosi con gente nuova , prima o poi ti capita di incontrarne di tutti i tipi...

Blackswan ha detto...

ti capisco perfettamente..a me è capitato in vacanza con una coppia di sconosciuti...si parla del più e del meno...gli dico il lavoro che faccio ( visto che me lo avevano chiesto!) e da lì mi fanno una filippica che non ti dico sull'intera categoria...non la finivano più!! sono rimasta di sasso per la maleducazione...anche perchè, come hai fatto anche tu, cercavo di rispondere, ma col tono di uno che vuole chiudere l'argomento...invece quelli intignavano!! che rabbia!!!

Cherry Time ha detto...

a volte la gente non è in grado di capire il limite...guarda ed era un estraneo..per es. quando i miei genitori si sono comprati la casa i parenti serpenti non facevano altro che farsi i conti nelle tasche dei miei, solo perchè mio papà era un operaio...cmq odio queste persone, tant'è vero che ormai non riesco a tacere quando ne incontro uno che non finisce + con le 1000domande o inizio (anche se francamente non mi importa nulla delle loro vite)a fare talmente tante domande a loro che cambiano poi discorso oppure rispondo male(non si dovrebbe fare, però..).

Ele ha detto...

la frustrazione..è una gran brutta bestia.Mah..io vengo presa a modello,nelle discussioni del genere,come quella che dovrebbe lavorare ma per qualche congiuntura astrale non lavora..è perennemente disoccupata.."povera..".E suscito discorsi che rasentano i canoni della depressione e della commiserazione..Per me hai fatto bene a star in silenzio,perchè così lui non ne ha goduto..goduto della sua enorme eloquenza..Che poi..fosse stato lui un operaio..l'avrei quasi compreso..come dire..io sgobbo otto ore in fabbrica e tu sei liberissimo..ma boh..Gegge guarda e passa..e ridi..ridigli in faccia la prossima volta.."eh sì..deve pur esserci qualcuno che non fa niente,giusto?"..digli così..Io,dal canto mio,sono infastidita da chi pur avendo un lavoro impiegatizio,non solo non lavora(cioè proprio non lavora,nada,nisba,zero di zero)quando è in orario di lavoro,non solo non sa nulla degli elementi base di quello che sarebbe il suo lavoro,ma si lamenta del "carico di lavoro" che ha..invidiando,questa è bella,chi come me,un lavoro non ce l'ha..e ha tanto tempo libero "spendibile in mille modi"..Ecco..finora ho abbozzato..la prossima..sentirete parlare di me sui giornali..:-)

gegge ha detto...

@Black eh purtroppo ormai si ragiona per categorie , ognuna ha i suoi peccati generali ed ogni appartenente sembra esserne macchiato... la pura verità è che ad alcune persone tocca rispondere a tono , o anche semplicemente dire... "ma che c++++ vuoi???"

@Cherry beh in effetti la tua strategia , del fare altre domande, puo' essere fruttuosa , però dispiace dover reagire così, anche perchè , come hai detto, a me (noi) non è che freghi tanto fare i conti in tasca agli altri... ;)

gegge ha detto...

ahhaah Ele fa' la brava ;P

comunque io capisco che sia umano giudicare, è una debolezza che quasi tutti abbiamo, quello che non capisco è il fatto di trattare gli altri con superiorità (morale) ... poi la gente parlerà sempre , qualunque cosa farai o non farai ;)

Blackswan ha detto...

io mi sa che ho capito che lavoro fai!! ;)

kermitilrospo ha detto...

io faccio l'impiegatoperaio (spesso non faccio una cippa, ma lo faccio indossando una tuta blu... e mi pagano pure), quando mi chiedono che lavoro faccio dico cose del tipo... "già, purtroppo devo lavorare anch'io, anzi... per fortuna" ... da qui il discorso devia sulla attuale crisi e nessuno mi rompe le palle sul mio lavoro :oD

Ade ha detto...

Inutile dirti come avrei reagito io al posto tuo.
So che lo immagini. ;)
Io la gente che si comporta così non la posso soffire.
Hai avuto davvero un gran self control.
Urca come sono saggia, oggi.
Insomma.
Adesso voglio sapere che lavoro fai.
Lo voglio lo voglio lo voglio.

Pierpaolo ha detto...

Tristi, ma frequenti, casi di invadenza sociale... Guarda e passa, chi se ne frega... :)

nicole ha detto...

Tipico esempio di colui che deve dare fiato alla bocca a tutti i costi senza preoccuparsi di dire cose sensate e che abbiano un minimo interesse.
Lascia perdere Ge, ce ne sono tanti ma il miglior modo per "combatterli"è ignorarli... Quando incontro qualcuno così io mi metto in modalità "stand by"

E come dice Ade... vogliamo sapere che lavoro fai :p
Baci!

Ps: a quando la nuova puntata delle avventure del prode Geggualdo??