venerdì 24 agosto 2012

Gli sportivi da spiaggia ed i racchettoni

Vabbè , buttiamo lì qualche ultimo topic "estivo" prima di ricominciare con la produzione ordinaria. Vi immagino tutti lì , col sudore che vi gronda sul viso, sia che siate in città in qualche stanza con l'aria condizionata, sia che siate in spiaggia , in nove raccolti sotto la piccola porzione di sabbia non rovente disponibile , chè i vostri amici a mare non si portano mai l'ombrellone , ed a fargli venire l'insolazione poi vi sentite in colpa.

Oggi parliamo un po' degli sportivi da spiaggia , quei tipi tutti yeah che si dilettano in pseudo sport con palle di tutti i tipi, grandezze e dimensioni. Se siete al mare e riuscite ad alzare un secondo gli occhi dal cellulare e da questa piacevolissima lettura , son certo che almeno un paio di esseri che fanno ste cose li trovate.

La gente normale va a mare per rilassarsi, per schiattarsi sull'asciugamano , leggere un bel libro, guardare le barzellette della settimana enigmistica, risolvere la pagina del gialletto, che tanto il colpevole è quello mancino , mentre gli altri tengono tutto nella mano destra, farsi il bagnetto, guardare i corpi piacenti e meno piacenti degli esponenti dell'altro sesso ecc ecc.

Gli sportivi da spiaggia no, non ce la fanno a stare fermi. Devono giocare a racchettoni, a pallone, a sette si schiaccia , a bocce , devono far correre l'aquilone.
Ok, direte voi, l'abbiamo fatto tutti prima o poi.
Ovvio , pure io.
Però ciò non significa che la cosa sia giusta.

In spiaggia, chi più chi meno , violiamo tutti le regole di una civile convivenza.
Il problema, che è a mio parere culturale, sta nel fatto che difficilmente siamo disposti ad accettare limitazioni della nostra libertà , quando invece siamo i primi ad esigere il rispetto delle regole dagli altri.
Ora, nonno Gegge vi dice che in spiaggia non si potrebbe giocare a pallone.
Ovviamente anche io ho giocato ed a volte, se le condizioni lo consentono, gioco a pallone. Il problema è che con un po' di buon senso, basterebbe individuare una porzione di spiaggia dove non rompi i cojons a nessuno .
(Poi vabbè , a volte colpire una fanciulla con un pallone è anche un classico modo per approcciarla, basta non colpire tanto forte.)

Ed invece i tipazzi da spiaggia incalliti si piazzano nel primo posto che trovano libero ed iniziano la loro esibizione. Sia che abbiano in mano una racchetta, sia che stiano calciando un (mitico) Super Santos.

Partiamo con i racchettoni. Il tipo classico da racchettoni indossa il costume a slip (non so perchè , forse quelli con il costume a pantaloncino io non li noto) di solito nero, ha il petto rasato e sognava di diventare un campione di Tennis. Quando in un gruppo sono presenti almeno due di questi esemplari, piglia le racchette che ci facciamo una partita!

Che poi partita di che? Non ho mai capito come si vince a racchettoni, cioè devi fare in modo che l'altro non prenda la palla? Però allo stesso tempo dovresti avergliela buttata nei dintorni , altrimenti non vale.
A quanto si vince? Non ho mai visto nessuno tenere il conto.

Comunque una partita a racchettoni di solito inizia in maniera blanda, piacevole, lenta.
A tè , a mè , a tè , a mè , ( mmm gli apostrofi? devo metterli o no?Boh nel dubbio abbondiamo)

Il problema è che dopo un po' gli stizi ci prendono gusto, e cominciano ad allargarsi, facendo entrambi qualche passo indietro , implicitamente estendendo il terreno su cui si disputa il singolar tenzone.
A quel punto la gente che è seduta ai limiti del "campo", inizia a guardarli.

Loro si esaltano , gli sguardi altrui catturati dalle loro evoluzioni li gasano, iniziano a colpire la palla con maggiore vigore, velocità.
In realtà la gente li guarda preoccupata , ha semplicemente paura di ricevere una pallina da tennis o racchettoni che sia in testa, addosso , sui bambini (metteteli in salvo!) , solo che nessuno vuol fare il cagacassi e far presente ai giovinastri che potrebbero andarsene a giocare altrove.

E prima o poi succede l'inevitabile.
Il tizio che si sente figo n.1 risponde con un rovescio potente, che fa prendere alla pallina una traiettoria arcigna , il tizio che si sente ancora più figo n.2 non puo' raggiungere la sfera di gioco, la quale termina la sua corsa contro la schiena della signora Cesira, che si stava godendo il quarto d'ora di pace nel quale i suoi figli si eran finalmente assopiti.

Il tizio che si sente figo a quel punto viene investito da un leggero senso di colpa, si avvicina alla signora concedendo un quasi di circostanza "Scusi" , prende la palla da terra senza guardare la povera donna negli occhi, mentre quest'ultima lo prenderebbe a sculacciate sul popò, magari proprio con il racchettone.

e la partita ricomincia, sotto lo sguardo ancora più preoccupato degli spettatori. Chi sarà il prossimo?

Tizi che vi sentite fighi con quei racchettoni, ascoltate questo appello :

ANDATE A CACCIA DI DONNE! LA SPIAGGIA NE E' PIENA!

Vedrete che è un modo migliore per impiegare le vostre energie.
O almeno andate a giocare dove non potete colpire nessuno , va bene anche così, eh!






4 commenti:

...ma la notte no! ha detto...

Noto con piacere la sensibilità per la sora Cesira nel suo quarto d'ora senza figli!

gegge ha detto...

no è bieco opportunismo . Mi serviva una figura che suscitasse pìetas nel lettore per accentuare il disvalore della condotta oggetto del topic :)

kermitilrospo ha detto...

ricordo bene il tipico giocar a racchettoni in riva al mare ma ora tutto è cambiato, almeno nella riviera romagnola: ora chi gioca a racchettoni lo fa nel campo da beach volley, con la rete alta, con racchette di legno che sembrano taglieri da polenta e pallina da tennis vera, con le regole del tennis vero, solamente che essendoci sabbia questa non può rimbalzare ma va presa sempre al volo.... e se provi a far punto lo fai subito allora la tiri vicino e si palleggia un po' di più...... preferisco la briscola!

Blackswan ha detto...

esseri odiosi !!!