sabato 4 agosto 2012

Villa Merda - semistoria d'orrore realmente accaduta

Oggi vi racconto un'esperienza vacanziera che ho fatto l'anno scorso  in un posto che , per il ricordo affettuoso che ci ha lasciato , abbiamo ribattezzato con tal nome.

Avevo delegato l'organizzazione dei dettagli della vacanza al Cagnaccio , un po' per pigrizia un po' perchè tanto alla fine ormai lo sapete chi comanda, e quindi mi era stato deciso (sotto forma di "Oh, ho trovato un posto wow , che ne dici di..." ) questo chiamiamolo hotel , che poi in realtà è un ex monastero del '700 o roba del genere. Ovviamente da questa esperienza in poi ho imparato ad essere maggiormente coinvolto nella scelta dei posti in cui soggiornare, e non limitarmi ad un "va bene tutto, fai te".

Ricordo vagamente di essere stato avvertito, prima della prenotazione, con un :
- Amore allora è un posto incredibile, era una specie di convento ora diventato hotel, immerso nel verde , elegante , c'è una pace , guarda le foto...

Diedi una veloce occhiata alle foto , dissi subito "ok".
ah, non pensiate si trattasse di una vacanza in montagna, eravamo in una delle isole spagnole , scelta per il bel mare che ha , solo che non ci andava di stare per forza nella ressa. A quanto era scritto questo posto era un po' isolato, ma tranquillo. In fondo avevamo a disposizione la macchina, potevamo andare a mare quando volevamo ed il resto del tempo starcene in relax in camera.

Naturalmente leggemmo anche con attenzione i commenti sul sito di prenotazione , anche se molti non erano in italiano , ma da quello che si poteva capire il posto prometteva bene.

Vabbè comunque arriviamo in quest'isola, mettiamo il navigatore ed arriviamo ai piedi di una specie di monte. Inizia una stradina in salita , fatta tutta di curve. E curve di quelle massicce.
E vabbè , hai voluto la bicicletta, mo' pedala.
Sta salita non finiva mai. Non ricordo se erano 5 o 15 chilometri (molte cose la mia mente le ha rimosse) e tutti col brivido di fare un incidente, che la visuale era limitatissima. Inoltre era praticamente notte, man mano che aumentava l'altitudine si infittiva una specie di nebbia , insomma sembravamo la classica carrozza che si sta avvicinando al castello di Dracula. Ovviamente era tutto deserto e l'illuminazione pubblica mancava.

- "guarda che vista da qui! Guarda quella valle!"
- " non farmi guardar troppo, meglio che penso alla strada o la vedremo da troppo vicino..."

Alla fine riusciamo ad arrivare a sto santuario , monastero o quello che era.
Mi sentivo come Pegasus quando finalmente supera anche la casa dei Pesci.

Parcheggiamo sotto a sto maniero , in vetta al monte, proviamo ad affacciarci e ci rendiamo conto di stare dentro ad una nuvola (non sto scherzando, eravamo più in alto di alcune, ma sicuramente dentro una.)
Alzando gli occhi il cielo era pieno di stelle come mai ne avevo visto, un tappeto pazzesco.
Rincuorati da sta cosa, proviamo a bussare al portone, in attesa di qualcuno che apra.
Mi sarei aspettato Igor , invece è una signora spagnola sui cinquanta , che ci fa' accomodare e indica la stanza. Ovviamente dopo aver sbrigato le formalità con i documenti ecc.
Da notare che era una di quelle prenotazioni che paghi prima tutto , non rimborsabili. Un po' come quando compri il melone e non sai come è fino a che non lo apri.

Percorriamo cercando di fare meno rumore possibile il corridoio , che sembra avere una acustica pari alla cima del Monte Bianco, e finalmente arriviamo in camera.
E qui iniziano le dolentissime note.
Partiamo dall'igiene: Le lenzuola non è che sembrassero fresche di lavanderia, diciamo così, sopra c'erano pure alcune macchie che non erano andate via , inoltre si segnala la presenza di capelli.
Horatio Nelson di csi si sarebbe sbizarrito, il mio Cagnaccio invece era già partito verso la signora di prima per esporre le sue lamentele . Mi piace sto fatto che fa' il lavoro sporco, e poi è lei quella che parla bene spagnolo. Sa pure come si dice "cozze" , è qualcosa tipo "Mecojoni".
MEJILLÓN , ecco.

Comunque torna dopo un po' , dice che sta tizia era poco collaborativa, che non c'era possibilità di cambiar stanza (figuriamoci , questi non cambiavano manco le lenzuola) insomma per stanotte ciccia, poi domani mattina vai di reclamone alla responsabile.
Vabbè apriamo la finestra, che poi era una porta finestra, eravamo tipo a piano terra, e c'è un grandissimo terrazzo con un belvedere davvero incantevole. Vabbè, stanotte magari ci piazziamo anche fuori, con sta meraviglia, porta aperta... ehm... ma il terrazzone era comunicante per tutte le stanze del piano.
Che vuoi lascià aperto , che ti trovi Zorro che entra improvvisamente?
Ed il problema non era solo che poteva entrar lui, ma anche e soprattutto gli insetti, che lei ne ha il terrore.
Figuratevi che , mentre stava facendo la doccia, entra una innocente farfallina in bagno e lei , presa dal panico, le punta contro il coso della doccia, bagnando la lampadina sopra al lavandino, dove essa si era posata.
Abbiamo rischiato di fare la frittata di Gegge , meno male che l'ho fermata in tempo.
Quando vede gli insetti non capisce più nulla, ed io mi sento un eroe ogni volta che la libero di tali minacce.
Tutto questo per aggiungervi che non c'era l'aria condizionata , faceva un caldo tremendo e toccava dormire con la finestra aperta, almeno quella del bagno.
A terra una piccola truppa di formiche si aggirava in cerca di chissà cosa, mentre la scoperta che il frigobar non era previsto in camera fu' la goccia che fece traboccare il vaso.

Insomma, io non so' se avete letto o visto Shining , però ci sentivamo un po' come il protagonista.
Il male , la rabbia, si stava sviluppando dentro di noi. Vabè scendiamo, andiamo a fare due passi.
Ma il centro più vicino era ad almeno 15 chilometri , senza contare tutte quelle curve.

Quella notte non dormimmo molto, ma non in senso piacevole.
Riuscii comunque ad addormentarmi , verso l'alba, e quando riaprii gli occhi lei non c'era più , accanto a me.
Uscii fuori alla terrazza, il sole era ormai sorto e nella zona qualche piccolo gruppo di turisti era in gita per vedere il posto, che di per se - ripeto - non era male.
Il problema era sto cacchio di Villa Merda.
Dopo un po' , temendo che il Cagnaccio avrebbe potuto compiere qualche gesto inconsulto, mi vesto ad esco dalla stanza, assolatissima. La incrocio sul corridoio, che dice "entra , ti devo parlare."
Ok, entriamo. Le guardo le mani, sperando di non trovarci tracce di sangue.
Nulla, per fortuna, deve essersi trattenuta.

A quanto pare qui il personale era diciamo poco professionale, sostenevano che la lavanderia funzionava così così , che c'era scritto su internet che non c'era il frigobar e l'aria condizionata (cosa ovviamente non vera) e , fondamentalmente, che ormai avevamo pagato. E non si tornava indietro.

Lo shining stava per aumentare, quella che doveva essere una bella vacanza rilassante si stava per trasformare in un incubo. Ormai discutevamo anche tra noi , era solo questione di tempo prima che , l'indomani, i primi turisti che fossero arrivati sul posto avrebbero fatto la macabra scoperta di una locandiera impiccata con  delle lenzuola sporche e di tracce di lotta e misteriosa sparizione di tutti gli ospiti.
Secondo me pure i monaci del 700 erano impazziti , a causa dell'influenza negativa, e si erano uccisi l'uno con l'altro, ed ora il posto era maledetto.

Intendiamoci, siamo tipi alla buona e non è che pretendiamo chissà cosa da un albergo, basta che non si muoia di caldo e che il posto sia pulito. Una settimana lì proprio non era cosa.

Scendiamo in paese,lontani dall'influenza negativa di V.M. , e ricominciamo a sorridere.
Tutti a mare, arriviamo in un vicino paesino colonizzato da turisti tedeschi. Le spiaggie in zona erano uno spettacolo ed il paese era piuttosto vivo ad animato.
Propongo , un po' scherzosamente un po' no, di vedere quanto costava un alberghetto a trecento metri dal mare, in pieno paese. Non ci crederete, ma il prezzo era bassissimo. Molto meno di V.M.
Ci guardiamo negli occhi un secondo , facciamo due conti , la cosa è fattibile, andiamo con la prenotazione.
Non eravamo più schiavi di quel posto infame.

Io volevo ridare subito le chiavi indietro, una volta riprese le nostre cose, ma lei mi fa' giustamente notare che se facevamo così quegli infami avrebbero affittato la stanza ad altri.
Eh no, non potevamo fare questo all'umanità. Uscimmo con le borse in mano, salutando dicendo qualcosa del tipo "Ci vediamo domani!" e lasciando due tre cosette in stanza, che poi avremmo ripreso l'ultimo giorno.

Scendemmo lentamente i chilometri che ci allontanavano da quella residenza maligna, voltandoci indietro per ammirare quel mostro che aveva rischiato di intossicarci le vacanze.
Sembrava quasi guardarci a sua volta, di un sorriso arcigno.

5 commenti:

Blackswan ha detto...

è capitato è tutti una Villa Merda nella vita...ma poi hai lasciato una orribile recensione per salvare altri poveri vacanzieri?

gegge ha detto...

ovvio... anzi è stato il primo pensiero, vedi le recensioni su internet ormai sono in grado di condizionare la scelta della gente, ed è quindi una brutta "macchia" (anche se a questi delle macchie sembra non freghi molto ;P ) però la gente le legge eccome... ci siam seduti con calma, abbiamo misurato per bene le parole, è stato un piacere scriverla ;)

Tea ha detto...

ma noi volevamo una foto di Villa M. :-) :-)

gegge ha detto...

ape... Ci ho pensato ... Però preferisco di no,lascio che sia aderente a quella creata nella vostra immaginazione... E poi non voglio fargli ulteriore pubblicità :p

gattonero ha detto...

Un monastero, e anche un ex convento, sono luoghi di espiazione e voi, poco o tanto, qualcosa da espiare dovevate averla.
Certo devi essere uno stoico, se dopo quest'avventura lasci ancora al Cagnaccio decisioni vitali, per le vacanze e pure per vita.
Guinzagliala, tienila sotto controllo, metti il visto su tutte le sue decisioni. Possibilmente dopo avere visto davvero.
Ciao, spero che quest'anno vada meglio.