giovedì 7 giugno 2012

Il mio giorno della marmotta

Tempo fa scrissi un (breve , non vi preoccupate) racconto...sapete di quelli del filone della giornata che si ripete all'infinito, tutti i giorni gli stessi gesti, incontri ecc ecc... ci han fatto tanti film, romanzi ecc... Ecco la mia umile versione, ambientata all'università... che cosa succederebbe se dovessi ripetere ogni giorno lo stesso identico esame?
(se vi va di leggerlo poi è gradito un commentino, anche critico!)
ps giuro che non è palloso , o almeno spero , ho cercato di farlo il più leggero possibile.



 "Giovanotto?siamo al capolinea"
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."


Mi ero addormentato sul treno. Non è stato un viaggio lungo ma stanotte ho dormito pochissimo per ripetere tutto. Ringrazio la signora che mi ha svegliato - altrimenti chissa' dove sarei sceso - ripongo il libro ed il quaderno con gli appunti nello zaino e scendo. Ho un mal di testa fortissimo , dovrei prendere del caffè, ma ne ho gia' abusato negli ultimi giorni ; tra l'altro non sono abituato e come effetto collaterale ho un cerchio continuo alla testa.
 Vabbè dai, oggi ci leviamo sto pensiero,poi come va' va' e poi da domani , per un po', i libri non li tocco piu'.Intanto mi arriva un sms,il solito "In bocca al lupo,sono sicura che andra' benissimo, fammi sapere ;) ".Grattatina.
 Per arrivare all'universita' devo prendere un altro autobus, arriva dopo una decina di minuti. Salgo , è ovviamente strapieno. Avrei potuto anche farmela a piedi. In ogni caso riprendo la dispensa e facendo attenzione a che nessuno si "faccia" il portafoglio cerco di ripetere - anzi di imparare - degli argomenti che non ho avuto il tempo di leggere.
Arrivo in sede e leggo che l'esame iniziera' tra un'oretta. Ho ancora un po' di tempo.
Entro nell'aula, ci sono gia' altri penitenti come me, intenti a ripetere. Prendo un posto a caso, non troppo isolato , nemmeno troppo vicino agli altri, e mi siedo. Prima di iniziare a ripetere faccio una panoramica di un po' tutti i volti presenti, non ne riconosco nessuno. Cazzo quanto sono gggiovani! O forse sono io che mi sto facendo vecchio... Dai loro discorsi sento che non è che il grado di preparazione generale sia molto alto.O forse sono solo le solite paranoie pre-evento.
Dai, che ho poco tempo, devo cercare di leggermi almeno altre 4\5 domande probabili. Pian piano passano i minuti, l'aula inizia a riempirsi e qualcuno si siede anche accanto a me. C'è un ragazzo, particolarmente nervoso, che non stacca un attimo lo sguardo dal libro. Ad un tratto alza il viso , mi guarda e, senza nemmeno salutare mi chiede : . Tra le lacune della mia preparazione , c'è anche questo argomento . Avevo sentito che è rara come domanda, quindi non ne sapevo nulla. Qualcosa dovevo pur saltare... Cerco quindi di tranquillizzarlo , dicendogli che era difficile che gli capitasse questa domanda ecc. Ormai sono andato, ho fatto tutto quello che potevo, quindi decido di smetterla;quello che sho fatto ho fatto.Meglio fare un po' di conversazione, per rilassarsi.
Col tizio della "Rimessione" non è il caso , è troppo teso e ha l'aria di uno che ha ancora qualcosa da leggere , quindi passo alla coppia di ragazze che è seduta alla mia sinistra, che rappresenta almeno in teoria una conversazione piu' piacevole,anche se alla fine ci scambio solo due chiacchiere di circostanza.
Pian piano arrivano gli assistenti , il prof . Si comincia. Dalla lettura dei cognomi capisco che non dovrei essere chiamato tra i primi. Per Il tizio alla mia destra non è così , si alza e va proprio dall'assistente che ha la fama di essere il piu' severo, pignolo e fantasioso con le domande della commissione. Pochi minuti e riconsegna il libretto nelle mani del ragazzo , che torna mogio mogio a riprendersi lo zaino. Non gli chiedo nulla , pensando che forse non sia il caso. Ed intanto ho cambiato nuovamente idea: Ho tempo , tanto vale farsi qualche altra domanda. Viene poi il mio turno. Ovviamente capito proprio con l'assistente di cui sopra. Vabbè magari ora che ha avuto la sua razione di sangue si è placato, sara' piu' tollerante ecc.Col cazzo. Mi fa una sola domanda , il litisconsorzio necessario , e mi manda a posto. Neanche ho avuto il tempo di dire qualche frase di rito del tipo "Ho un vuoto,un secondo.." oppure di sciolinare un argomento simile ma che non c'entra nulla,che me ne devo tornare a posto.
Non vuol sentire ragioni, non ho diritto nemmeno alla seconda domanda.In effetti era uno degli argomenti principali,echeccacchio. Segue l'invito a tornare il mese prossimo. Che coglioni, d'altronde avevo saltato troppe cose del programma. Vabbè. Esco e me ne torno alla stazione. Se non bastasse fuori c'è stato un incidente , la strada è bloccata , i pullman non passano e devo pure farmela a piedi sotto il sole.
Tra un po' mi arriveranno le prima chiamate per sapere come è andata, guardo il libretto e gli dico "iamme nun te piglia' coll'r'".Dopo una ventina di minuti a piedi , tutto sudato e con un mal di testa assurdo, arrivo alla stazione e prendo il treno al volo. Ci sarebbe mancato solo il fatto di perderlo per completare questa giornata. Ovviamente l'aria condizionata non funziona , ma non è che mi interessi tanto , ora come ora voglio solo sedermi e provare a recuperare un po' del sonno perduto. I miei vicini di posto non sembrano essere dei criminali, non dovrei risvegliarmi in mutande. Gli chiedo cortesemente di avvisarmi alla stazione d'arrivo e chiudo gli occhi. Il mal di testa sta gia' passando, mentre sento il treno che inizia a muoversi....


"Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."


Mi ero proprio addormentato, spero solo di non aver russato. Ringrazio chi mi ha svegliato , che tra l'altro, se non sbaglio, mi sembra ora la stessa signora dell'andata. Che coincidenza, non l'avevo notato prima, dovevo essere in palla per la stanchezza. Ho ancora in mano il libro di testo, credevo di averlo lasciato nello zaino. Scendo , faccio qualche passo, perso nei miei pensieri e mi accorgo che c'è qualche cosa che non va. Sono a Piazza Garibaldi. Di nuovo, come stamattina. Guardo l'orologio , sono le 08 e 12. Ma che è successo? Possibile che mi sia sognato tutto ,l'esame ed il resto?

Non ho mai fatto un sogno così vivido , ma la data dei giornali dell'edicola mi dice il contrario. Mi avvio in stato un po' confusionale verso l'autobus , mentre mi arriva un sms."In bocca al lupo,sono sicura che andra' benissimo, fammi sapere ;) ".
Ok, questo non vuol dire niente,mi ripeto.L'autobus arriva dopo qualche minuto , e mentre mi sveglio del tutto inizio a pensare che devo fare l'esame e riprendo a leggere le pagine che mi mancavano.Arrivo in sede e leggo che l'esame iniziera' tra un'oretta. Ho ancora un po' di tempo.
Entro nell'aula, ci sono gia' altri penitenti come me, intenti a ripetere. Prendo un posto a caso, ne' troppo isolato ne' troppo vicino agli altri, e mi siedo. Prima di iniziare a ripetere faccio una panoramica di un po' tutti i volti presenti. Non dovrei riconoscerne nessuno , eppure mi sembrano tanto i ragazzi del sogno di poche ore fa. Non mi ero applicato ad osservare i volti , quindi non posso esserne certo. Delle due ragazze accanto a me avevo un vago ricordo di altre parti del corpo , ma posso dire che i volti mi sembrano familiari. In ogni caso ho ancora un po' di tempo per ripetere e sapete che vi dico? Quasi quasi io ci credo ai sogni premonitori e mi studio proprio l'argomento che mi era stato chiesto, il litisconsorzio necessario.
Mentre lo sto per ripetere , una persona che era seduta accanto a me mi tuzzulea. E' quel ragazzo del sogno,ne sono sicuro.Oltre al viso, aveva lo stesso atteggiamento teso. E mi pone la stessa identica domanda,la remissione. Resto interdetto per qualche secondo , mi limito a dirgli "Scusa non lo so" e mi alzo per andare in bagno. Sono un po' scosso, mi sciacquo la faccia e torno in aula.Quando torno prendo lo zaino e mi sposto, finendo di ripetere. Dopo l'esame avro' tutto il tempo per pensare a questa assurda storia , a questo dejavù colossale.
Intanto va tutto come da copione, arriva la commissione e noto , tra gli altri , l'assistente che mi aveva bocciato. Non frequento, quindi non l'avevo mai visto. Ma non posso essermelo inventato dal nulla. Pero' - ripeto - non l'avevo mai visto, e quindi non poteva essere il mio incubo da studente. Al massimo ne avrei sentito parlare sul forum della facoltà, di uno così. Magari c'era anche la descrizione , così l'ho immaginato similissimo, provo così a giustificare l'assurda coincidenza. Coincidenze assurde che proprio non si fermano. L'assistente chiama quel ragazzo , lo boccia. Egli torna al posto , sconsolato , prende lo zaino , caccia il libro e se ne esce.
Ora tocca a me. E mi chiama proprio lui. Mi aumenta un po' il battito cardiaco, ma questo è legato ad ogni esame.Non mi ci abituero' mai. Soliti convenevoli, mi fissa silenzioso. "Parliamo del litisconsorzio necessario" . Che culo! . E vai coi sogni premonitori. Lo avevo letto solo mezz'ora fa , ma con una attenzione assurda , per quell'argomento la mia mente era una spugna. La risposta è praticamente perfetta. Lo vedo che mi guarda ora non piu' con sufficienza, mi sono guadagnato il suo rispetto. Ha capito che ho studiato. O meglio, questo è quello che crede, dovrebbe sapere la verita'.... Mi fa' la seconda domanda. Litispendenza,connessione. A questa so rispondere, era tra le piu' ricorrenti e me la cavo abbastanza bene,"molto bene" , mi fa , "passiamo alla sostituzione processuale" .
Fine della mia fortuna.
Questo proprio non l'avevo capita. Spiaccico due parole a memoria.
Lui ci rimane, evidentemente ha notato il contrasto tra le risposte precedenti e questa. Mi dice che non va bene , mi spiega quello che voleva sentirsi dire. Da quel momento in poi l'esame va male,mi torna il mal di testa e mi sento impreparato su tutto. "Peccato , perchè era iniziato proprio bene. Sono certo che tra un mese andra' meglio." Mi prendo il mio libretto, lo saluto e me ne torno a posto. Amareggiato per l'occasione sprecata, me ne esco un po' incazzato un po' confuso , prima di accettare il tutto e prenderla con filosofia. Fuori la strada è bloccata, ovvio c'era l'incidente. Mi torna in mente che ora le coincidenze sono davvero troppe. faccio il percorso a piedi verso la stazione in stato di totale confusione, non sapendo a chi potrei raccontare una simile storia, a chi potrebbe credermi. Se la raccontassero a me, non ci crederei. Bollerei tutto solo come un semplice dejavù.Dopo una ventina di minuti a piedi , tutto sudato e con un mal di testa assurdo, arrivo alla stazione e prendo ancora una volta il treno al volo. Ci sarebbe mancato solo il fatto di perderlo, per completare questa giornata. Perchè ho detto "ancora una volta?" Questa è la prima,oggi.Entro nella carrozza , mi risiedo e mi torna improvvisamente l'accentuazione della stanchezza. Guardo i miei vicini di posto, cerco di memorizzarne i volti. Vorrei chiedergli di avvisarmi quando il treno arriva alla mia destinazione, ma sento gli occhi che mi pesano. Pian piano abbasso la testa e mi addormento, come se mi trovassi come sul letto piu' comodo del mondo.


"Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."



Ci risiamo. Scendo senza dire una parola. Mi trovo in una situazione paradossale, sembra di essere in quel film con Bill Murray e la marmotta , oltre a tutti quelli fatti dopo. Decido di continuare a recitare il io copione senza farmi domande. Anzi le domande le ho gia': Devo studiare la sostituzione processuale . La imparo a memoria. Arrivo nell'aula , tutto si ripete. La gente che arriva, i primi bocciati, la mia chiamata. litisconsorzio necessario , litispendenza,connessione . Tutto come ieri. Che poi sarebbe oggi. Intanto guardo l'assistente. Fa un sorrisino , so che sta per chiedermi la stessa cosa di "ieri". Vorrebbe mettermi in difficolta'. E' con un po' di delusione non ci riesce, ormai la conosco a memoria . Ne parlo come se fosse l'unica cosa su cui mi fossi concentrato del programma.Non mi limito a ripetere le righe lette sul libro,gli faccio anche la stessa spiegazione che lui mi aveva fatto la volta scorsa.Uso le sue stesse parole,i suoi stessi concetti.Lui mi osserva , un po' stupito , mi fa "Complimenti, questa la avevo chiesta bene a tutti e nessuno mi aveva risposto approfonditamente oggi fino ad ora.Ma lei per caso è venuto in dipartimento?"Mi fa'.

Gli dico di no, mi saluta e dice che potevo sedermi ed attendere il professore per la seconda parte. Ce l'ho fatta. Adesso vediamo di finire in bellezza.
Ovviamente con il professore le cose non vanno così bene. La prima domanda mi spiazza un po' , ma riesco a cavarmela. Sulla seconda faccio scena muta. "E' strano, il mio assistente l' ha passato a me con 28... dopo queste sue risposte non posso darle piu' di 22. Che fa accetta?" "ma si-gli rispondo-al massimo ci riprovo domani."
"Come, scusi?"
"No nulla professore, grazie per il 22."
Vabbè poteva andare meglio ma va benissimo anche così. Esco dall'universita', con in mano il mio libretto, ora un po' piu' pieno."Oggi" è una bella giornata, a quest'ora perfino l'incidente è ormai stato sbloccato.L'ambulanza è andata via e la polizia sta per riaprire la strada. Stavolta prendo quindi l'autobus, senza dover fare una camminata sotto i 30 gradi, ed arrivo al treno. Dovrei essere felice , è tutto apposto , eppure inizio a sentire che c'è qualcosa che non va. Non sono piu' padrone delle mie azioni, del mio corpo. Salgo per l'ennesima volta sul treno e senza dire una parola mi siedo.E' solo un istante , chiudo gli occhi e

"Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."





Non è bastato aver passato l'esame. Forse devo aspirare al voto massimo per sbloccare il tutto. Mi ripeto le domande del prof, persino gli orientamenti giurisprudenziali ed il numero delle sentenze . Arrevoto di nuovo con l'assistente , passo dal prof e stavolta rispondo con precisione alle sue due domande. Sto vivendo il sogno di ogni studente: Andare all'esame sapendo gia' cosa mi sara' chiesto. E stavolta è un trenta. Spero che sia sufficiente per poter sbloccare lo scorrere del tempo , perchè inizio francamente a non farcela piu'. Almeno mi fosse ricapitato di vivere una giornata di vacanza, possibilmente in piacevole compagnia. Esco e l'autobus è gia' passato. Mi fermo ad aspettare il prossimo , non ho piu' fretta. Alla fermata sento due ragazze che parlano tra di loro di quello che era successo qualche minuto prima , sembra che una persona avesse attraversato distrattamente la strada,mentre leggeva, e fosse stata buttata sotto. Arriva l'autobus successivo (so che questo è un racconto con elementi di fantasia , pero' due autobus che passano in pochi minuti forse è un po' troppo poco plausibile ?? )
lo prendo e me ne vado verso il treno. Ce l'ho fatta , ora me ne torno al mio bel treno, mi riposo , apro gli occhi e sono a casa.Certo.
Salgo sul mio bel treno,mi riposo, apro gli occhi e


"Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."



Ancora?quante volte dovro' rivivere questo delirio?

Sono ormai sette volte consecutive che mi sveglio, vado a fare l'esame e prendo 30, poi me ne torno al treno e tutto ricomincia. uscito dalla stazione non riesco a cambiare destinazione, le mie gambe ancora una volta prendon il comando e mi portano all'ateneo. Inizio anche a chiedermi quando è che potrò rivedere casa.
Oggi, dicevo, sarebbe l'ottava volta che è "oggi".Sto aspettando che arrivino i componenti della commissione. Ancora una volta mi siedo. Il ragazzo accanto mi pone la solita domanda, ed io , pur conoscendo ormai la risposta , nego il mio aiuto. Non devo cambiare nulla di quello che è successo le volte precedenti, altrimenti il voto se ne va a farsi benedire.Non riesco a capire quanto mi accade, ma credo che sia legato all'esame. Non sapendo cosa possa essere,suppongo almeno di doverlo superare ogni volta più brillantemente. forse devo prendere la lode? Aritocca a me , mentre il ragazzo se ne esce dalla stanza tutto triste, cercando sul libro la domanda che gli era stata fatta.L'assistente ricomincia per l'ennesima volta il mio esame.Mi viene quasi da salutarlo, ormai mi è familiare.Ricomincia il copione , litisconsorzio , litispendenza,connessione . Tutto come ieri. Intanto guardo l'assistente. Fa un sorrisino , so che sta per chiedermi per l'ennesima volta della rimessione in termini . Vorrebbe mettermi in difficolta'. E' con un po' di delusione non ci riesce, ormai la conosco a memoria . Ne parlo come se fosse l'unica cosa su cui mi fossi concentrato del programma.Non mi limito a ripetere le righe lette sul libro,gli faccio anche la stessa spiegazione che lui mi aveva fatto la volta scorsa.Uso le sue stesse parole,i suoi stessi concetti.Lui mi osserva , un po' stupito , mi fa "Complimenti questa la avevo chiesta a tutti e nessuno mi aveva risposto oggi fino ad ora.Ma lei per caso è venuto in dipartimento?"Mi fa'. Gli dico di no, mi saluta e dice che posso sedermi ed attendere il professore per la seconda parte...
A quel punto sobbalzo. Forse ho capito. Esco dall'aula e mi reco fuori dall'universita'. L'incidente è appena accaduto. Non riesco a vedere la vittima, che è stata appena fatta entrare nell'ambulanza. Un automobilista che grida "Stava leggendo, ha attraversato senza guardare!" Ed a terra , lo stesso identico libro che sto leggendo da chissa' quanto.
Forse ho capito.


Non finisco la seconda parte, non oggi. Vado a piedi, deciso, verso il mio treno, il mio sedile. Chiudo gli occhi, stavolta senza timore.



"Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Grazie."


Mi alzo , arrivo all'universita'.
Accanto a me il ragazzo che avevo ribattezzato "remission-man", mi guarda , mi chiede un aspetto particolare della cazzo di rimessione in termini.
Quella domanda sarebbe la mia carta vincente, ma è ovvio che non sono io quello che deve passare l'esame a tutti i costi,oggi.
Gli spiego tutto per filo e per segno, usando le parole dell'assistente.Quest'ultimo lo chiama , e vedo che la chiacchierata va avanti per un po'. Il ragazzo torna a posto stavolta senza libretto,mi sorride e dice "Oh grazie lo sai che mi ha chiesto proprio quello?".
Sorrido anche io,forse ci siamo. Intanto tocca anche a me.
Mi chiede La capacita' processuale , con il suo tipico sorrisino. Resto un po' stupito. "Problemi?" mi fa. "No, e che non me l'aveva mai chiesto prima d'ora." "Cosa?" "no, nulla...dicevo la capacita' processuale ....."
Alla fine riesco a cavarmela.Poi vado dal professore proprio mentre il ragazzo di prima esce tutto contento dall'aula.Spero che adesso guardi dove attraversa.
Poi tocca anche a me uscire, col mio bel venti sul libretto.
Il traffico scorre normale , c'è un autobus che sta per passare per andare alla stazione. Lo prendo , mi siedo sul treno e chiudo gli occhi , mentalmente esausto.

"Giovanotto?siamo al capolinea..."
"Giovanotto...GUAGLIO'!!"
"Eh...uh , grazie."

Apro gli occhi, è il controllore.Scendo , è la mia fermata. Ho il libretto un po' piu' pieno, è una bella giornata ed è ancora lunga.Sorrido e penso che magari me ne vado al mare a vederne il tramonto.

3 commenti:

BlondeAttack ha detto...

aiuto! sarebbe stato il mio sogno qualche volta conoscere le domande in anticipo

Aidi ha detto...

Questi sono racconti da non leggere mentre stai preparando l'ultimo esame e scrivendo la tesi... mi capitasse di ritrovarmi a ripetere il giorno dell'esame all'infinito, mi ci butterei io sotto all'autobus!

Il racconto me gusta, ma (l'hai chiesto tu di essere critici!) forse sarebbe meglio rendere il guaglione un po' più sveglio e fargli impiegare meno di 8 volte per capire cosa deve fare. E' una mia modestissima opinione, intendiamoci, però avendolo letto "saltando" automaticamente i pezzi uguali, credo che abbreviarlo un po' gli darebbe una marcia in più.
Resta comunque un bel racconto! Mi ricorda l'ultimo libro di Musso che ho letto e del quale non ricordo il titolo...

gegge ha detto...

mmm

massì , il guaglione è un po' scemo, dato che è ispirato a me ;P

Comunque forse ho dilatato un po' troppo però volevo rendere un passaggio alla volta , per vedere se il lettore poi arrivava ad intuire... ;)

grazie per il commento e benvenuta nel mio blog! e in bocca al lupo per tutto quello che devi fare ;)