Avevan calcolato tutto perfettamente , partendo verso la seconda ora del pomeriggio sarebbero arrivati al castello ospitale circa novanta minuti dopo , avendo tutto il tempo per prepararsi degnamente all'evento , che sarebbe iniziato, in base a quanto scritto sul libello nuziale ricevuto , verso l'ora del thè.
Ma quello che non sapevano è che , nonostante il sole fosse imponente sulle loro teste, oscure nuvole erano all'orizzonte, e grandi pericoli o quantomeno ostacoli si frapponevano tra loro e la cerimonia.
Dovete sapere che , prima di lasciare La Città dei Sassi , la principessa doveva assolutamente novellare la sua acconciatura reale , che alla cerimonia tutte le altre dame avrebbero fatto lo stesso, monopolizzando tutti i parrucchieri del paese dove erano diretti , e che quindi l'unico modo era provvedere prima.
Il problema è che , la notte prima, qualche malvagia strega doveva aver versato il filtro del sonno nelle pietanze dei due , dato che si erano svegliati tardi . Ed adesso toccava trovare in fretta un degno acconciatore, che rendesse giustizia alla bellezza della principessa. E magari pure uno che accorciasse un po' il capello di Geggiualdo, che per lui sarebbe anche andato bene, ma la principessa diceva di no , serviva una piccola accorciata evabbèèèèèèè troviamo sto barbiere.
Dopo aver chiesto a popolani incontrati per le vie , i due riuscirono a trovare lo stravolgichioma per lei.
Geggiualdo , dato che era un posto solo per donzelle, dovette girare a piedi un bel po' di stradine, alla ricerca di un degno sforbiciatore per uomini. Il fatto è che , come scoprì con sgomento, le forbici e lame di quel posto solevano abbassare la serranda ed andare a mangiare verso le 12 e 30 , e quindi nessuno volle eseguire la pur semplice sfoltita. Ne girò almeno tre, ma l'esito fu negativo.
"Torni alle tre!" Si sentì rispondere.
E adesso?
La principessa non era certo conosciuta in tutto il regno per la sua clemenza e pazienza, come avrebbe appreso la notizia che il bel cavaliere si sarebbe presentato al cospetto degli sposi (che erano amici di lei , Geggiualdo non li conosceva nemmeno) con una acconciatura rozza, come un qualunque scudiero?
Probabilmente gli avrebbe flagellato le gonadi per buona parte del rimanente viaggio.
Fu così che Geggiualdo tornò, mogio mogio e pure un po' sudato , verso la bottega del parrucchiere per donzelle. Bussò alla porta, gli venne ad aprire una assistente.
"Buondì donzella, dovrebbe esser qui la mia dama!" - disse il cavaliere
"E' una che parla tanto" aggiunse il prode. ( giuro ehehehhehe)
Il sorriso sul viso della ragazza confermò che si trovava nel luogo giusto, la principessa era lì , intenta a stordire di chiacchiere la povera creativa che stava provando a valorizzare l'immensa bellezza regale.
Geggiualdo si sedette, prese la prima rivista che aggiornava il popolo sulle relazioni e vicende di personaggi noti e seminoti (e pure alcuni maquestochiè ) ed aspettò in silenzio.
La principessa nel frattempo aveva già
Dopo circa un'oretta erano tutti e due accapellati da cerimonia, pronti per partire verso la loro meta.
- Sai, come sono contenta!- disse la principessa.
- Di cosa?
- Di andare a questo matrimonio, li conosco da una vita sono una coppia bellissima...non vedo l'ora di arrivare in chiesa.
-Damigella non si preoccupi, arriveremo in tempo. Sono le due e mezza , tra novanta minuti saremo lì. Abbiamo anche il tempo di cambiarci ed indossare gli abiti da cerimonia , che la funzione inizia alle cinque.
- Oh come sarà commovente in chiesa... già me lo immagino... non me lo perderei per nulla al mondo!
Ma, come in tutte le storie che si rispettino , ecco che arriva il momento in cui arriva il problemone che turba la vicenda , ecchecacchio ci vuole pure, e mette alla prova la virtù dei protagonisti.
Accadde proprio in quei giorni che , nella Contea del Tacco , i giudici supremi della zona avessero chiuso una fabbrica in cui lavorava gran parte della popolazione del luogo, in quanto essa a quanto pare produrrebbe danni alla salute delle persone che vivono nella zona.
Accadde pure che , per protesta , tali lavoratori avessero deciso di chiudere la strada che portava alla capitale.
E la principessa ed il suo cavaliere dovevano passare proprio di lì.
sapevano dei tumulti che si stavano verificando nella zona, ma non pensavano che sarebbe stato impedito proprio quel passaggio.
Ora, il cavaliere non è avvezzo a criticare le Guardie dello Stato, anzi ha per loro il massimo rispetto e gratitudine, però quella volta avevano decisamente toppato. Sarebbe bastato mettere qualche soldato imperiale all'inizio della strada per avvisare i viandanti che più avanti avrebbero trovato tutto chiuso, che sarebbero finiti nella zona calda , invece non c'era nessuno ,almeno nel momento in cui passarono loro, nonostante le proteste fossero ampiamente annunciate, insomma bastava mettersi all'entrata del percorso e consigliare la deviazione. E vabbè.
Si ritrovarono quindi, con tanti altri cavalieri che di lì dovevano passare, in questa situazione di chiusura del passaggio. Tutte le strade per uscire erano bloccate da gruppi di persone che protestavano.
Il volto della principessa si contrasse , immediatamente realizzò che i tempi si sarebbero allungati a dismisura e c'era il concreto rischio di dover saltare la cerimonia religiosa, che lei teneva molto a vedere.
- Ecco il blocco...
- Fai inversione, vediamo se di la si arriva...
- Ma abbiamo già provato prima di qui... proviamo da quest'altra parte...
- Ma hanno chiuso pure qui!
-E dove si esce?
-NON CE LA FAREMO MAI, CI STANNO CHIUDENDO DENTRO!
-Stai calma , adesso vediamo come fare, ci deve essere un modo per uscire, mica possono sequestrarti! - provò a rassicurarla il cavaliere - vedrai che in qualche modo arriveremo a destinazione.
Ma una lacrima di consapevolezza rigava già il suo bel viso di fanciulla, dato che i manifestanti non davano l'idea di essere a poco dall'andar via e lasciar libero il passaggio, e l'inizio della funzione si avvicinava.
Geggiualdo capì che toccava prendere il controllo della situazione, che la principessa al suo fianco stava iniziando
Fece un respiro, tra fuori la gente che litigava, e dentro lei che perdeva la calma (in verità non era una situazione molto piacevole, soprattutto perchè vuoi chiedere va bene, ma almeno offri una evidente via "di fuga". Via di fuga che in ogni caso doveva esserci, toccava solo avere la lucidità di trovarla.)
Erano quasi le tre e mezza, mancava un tragitto (seguendo la linea più breve) di novanta minuti.
Ma la via più breve era chiusa, e anche se fossero riusciti ad uscire di lì, per quali oscuri luoghi avrebbero dovuto passare? Quali deviazioni? Il fido navigatore sarebbe stato all'altezza del compito?
- continua -
3 commenti:
Mi ha preso un sacco sta storia! Chissà se il prode ce la farà!
Lo dico io,che i matrimoni al sud sò sempre una impresa eroica.Specie se d'estate...
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