sabato 3 marzo 2012

Dichiarazioni d'ammmmore


Qualche mattina fa mi svegliai con il pensiero di scrivere qualcosa sulle dichiarazioni d'amore. Non capivo bene perché però avevo deciso che il prossimo post avrebbe dovuto parlare di ciò. Poi ieri, mentre ero in treno , il mio cervello mi ha riproposto la causa scatenante di questo impulso: poche mattine fa rientrai a casa poco dopo l'alba , reduce dal turno di notte a lavoro. Davanti al portone del condominio di fronte era appeso uno striscione bianco, su cui era scritto qualcosa tipo "Sapevo di amarti prima ancora di incontrarti" . Lo fissai un po' curioso, chiedendomi quale sarebbe stata la reazione della destinataria, del portiere, del padre di lei. Il tempo di infilarmi nell’ascensore, aprire la porta di casa e buttarmi nel letto, avevo già dimenticato tutto. Una cosa del genere , diciamo “eclatante” nel suo piccolo, non è detto che ottenga in ogni caso una reazione positiva. Ricordate Stranamore? Lo guardavo da piccolo, in famiglia, e ricordo mamma che diceva “Chist nun ven!” riferendosi alla persona che doveva presentarsi in studio dopo la dichiarazione. C’erano pure quelli con la cazzimma massima che venivano , l’altro\a si illudeva, poi diceva “stop!” e diceva qualcosa tipo “Non ti voglio , sono venuto qui solo per dirtelo davanti a milioni di telespettatori.” E magari faceva entrare anche la nuova fiamma. Non lo sapevamo ancora, ma stavamo assistendo ad un momento epocale per la società italiana: La nascita della tv trash.


Comunque nel corso della storia gli innamorati (o presunti tali) hanno sempre sentito l’esigenza di cacciar fuori i propri sentimenti, lo hanno fatto attraverso i modi più disparati - in alcuni casi più disperati – attraverso serenate , dichiarazioni live , lettere , dediche ed oggi con l’ausilio della tecnologia con tristissimi ma comodi sms o e-mail.

Oggi mi sembra che la dichiarazione d’amore sia sempre meno diffusa, diciamo che si tende a giocare di sguardi, creare il momento propizio, partire con un bel bacio. Spesso son addirittura le donne a prendere l’iniziativa. Questo però non sempre è possibile; in alcuni casi chi è innamorato ritiene ,a torto o ragione, di non avere molte speranze ed allora si ingegna e decide che deve esternare in qualche modo quello che prova, indipendentemente dall’esito. Va tutto male, almeno si è sfogato. Si tiene comunque conto del fatto che si puo’ prendere quello che a Napoli chiamiamo comunemente “palo” che sarebbe il due di picche per gli amici che mi seguono dall’Italia e “two of Piks” per i lettori europei. E’ comunque un’esperienza di vita fondamentale, o almeno ritengo lo sia.

Quanto a me, l’unica dichiarazione del genere che io abbia mai fatto risale a quando avevo 16\17 anni. All’epoca ero uno dei classici innamorati dell’amore, quindi probabilmente mi sarei esibito in tale performance con qualunque ragazza fosse arrivata in quel periodo della mia vita. Ma il caso volle che toccò ad una…diciamo “bruttina”. Vi dico solo che i miei amici, dopo, mi confessarono di essersi sempre chiesti come potesse mai piacermi. Oggi ci faccio delle gran risate su, pensando a quanto ero scemo pero’ ai tempi ricordo che stetti col bruciore di stomaco per un po’di settimane. Dico che era “non piacevolissima” (avete notato come questo blog sia tendenzialmente politically correct?) non perché poi mi è venuta la sindrome della volpe e dell’uva, ma perché passata la “cotta” ho iniziato a vedere le cose con lucidità.

Non voglio farvela troppo lunga, per questa “dichiarazione” organizzai una trappola con la complicità di una sua amica, mi presentai io all’appuntamento al posto di quest’ultima, ci sedemmo su di una panchina e vomitai tutti i miei sentimenti. Non avrei dovuto farlo, su di una panchina nascono solo brutte idee ( prendete la Juventus…). Non so se l’amica avesse “cantato” e fosse stata davvero una sorpresa, comunque non ricordo nemmeno le cose che le dissi, forse le ho rimosse per autodifesa del cervello, in ogni caso presi sto palo, giustificato dal fatto che c’era un ragazzo più grande di cui era innamorata. C’è sempre un altro tizio, irraggiungibile e figo, che in questi casi non se le caga di striscio , cosa che a te che sei ingrippato sembra assurda…

Che figura…tra l’altro si puo’ anche dire che ci conoscessimo pochissimo… chissà che deve aver pensato. Se la incontrassi oggi, per caso, e dovesse riconoscermi, sinceramente non so dire se cambierei marciapiede dall’imbarazzo o se ci faremmo quattro risate.



Bene, è stato quasi terapeutico, direi!

Da allora in poi ho seguito anche io la strada del gioco di sguardi ecc ecc e posso dire di non essermene pentito. Magari la prossima e ultima dichiarazione che farò ad una donna , organizzando qualcosa di eclatante, sarà quando le chiederò di sposarmi.



Cazzo, almeno questa speriamo verrà accettata.


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