La "Zeppata" è una figura retorica tipicamente napoletana, con la quale una persona , esprimendo in apparenza un concetto intende invece comunicarne un altro , utilizzando un codice comune a chi ascolta , di modo che quest'ultimo colga il significato "occulto".
In pratica è una specie di frecciatina.
Non è proprio la stessa cosa, diciamo che la Z. a volte è sottile a volte no, in ogni caso non sempre viene compresa dal reale destinatario, cui mira. In questi casi è frequente , come risposta ad una successiva richiesta di spiegazioni , la frase "Nient , magge capit sul ie"
Eh si perchè fare ( o anche capire) una Z. non è da tutti; ci vogliono acume , conoscenza della persona che parla e del fatto a cui si riferisce , tante cose insomma. Esiste quindi la Z. fine, sottile , quasi una domanda retorica , e quella "rozza" , che la capiscono praticamente tutti . La rozza provoca in genere reazioni di fastidio nel reale destinatario , infatti è frequente sentir replicare qualcosa tipo " Fra' staie iettann z'ppat a mezz'or, tien cocc' probblem?" (si perchè la Z. è come un amo in acqua, si getta) Oppure "Ogni tant chill vott e' zeppat , ma ch va' truann?"
Tipico esempio di Z. è quella fatta utilizzando la "ripetizione" di una sola parola, capace da sola di rendere l'idea.O il porre l'accento su di una parola in particolare. Del tipo che se si va con gli amici al bar e c'è uno scroccone che non offre mai, chi vuol lanciare la Z. dice :"Ragazzi, io offro sempre , IO" .
Oppure "Ragà ANCHE oggi offro io!"
Chi si diletta in zeppate deve essere a conoscenza di avere un nemico naturale, costituito da chi appartiene alla categoria "Nè , si tien coccos' a ricere parl chiar!"
In alcuni casi la Z. è vista come un gesto di viltà , non viene quindi apprezzato lo sforzo di creare paragoni, similitudini e altre figure retoriche di cui nè io nè voi ora ricordiamo il significato ma non fa niente. Dopo una zeppata , le reazioni che si possono ottenere son quindi le seguenti:
- Nessuno ha capito niente
- Qualcuno ha capito, ma ha fatto finta di non capire.
- Qualcuno ha capito, tranne il destinatario (se presente)
- tutti hanno capito
- Solo chi doveva capire, ha capito
Nelle prime tre ipotesi , si puo' provare a ripeterla, anche se la Z. dovrebbe seguire il pensiero di Paganini e restare unica, mentre nell'ultima potrebbe accadere sia che scende il silenzio e si raffredda l'atmosfera, sia che vengano chieste esplicite spiegazioni.
A volte, se uno non ha capito, chiede "E' fatt 'na zeppat?"
"No, nun so' stat ie, si l'e' ritt fors l'e fatt tu!". Funziona un po' come per le loffe.
Oggi , con i moderni mezzi della tecnologia, la Z. viene effettuata comunemente anche attraverso fb, molti la chiamano "link" . In pratica uno va su quelle pagine che fabbricano zeppate mettendo una immagine ritenuta in tema con un'aforisma, la condivide, gli altri amici che conoscono i fatti relativi capiscono a chi è indirizzata. In alcuni casi , per rendere esplicita la zeppata (un controsenso , se vogliamo) si tagga la persona cui è indirizzata. O magari si tagga un amico, il quale diventa anche lui portatore sano di z. , sul presupposto che dovrebbe condividere il pensiero alla base di essa, e rafforzarla.
No, lui c'entra poco o nulla con le zeppate. Però ho pensato che ci stesse bene in questo post.
In ogni caso, fermo restando che le cose sarebbe meglio dirsele chiaramente,tutto si puo' dire di chi zeppa, tranne che non sia una persona di cuore:
E' infatti risaputo che O' Zeppator a mamm nun sa' scord.
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