Per muovermi nei vari spostamenti quotidiani uso , ormai da anni, i mezzi pubblici. Un po' perchè al ritorno sono talmente stanco che rischio di addormentarmi ad ogni incrocio (ero costretto a cantare tutto il cd di Max) un po' perchè non sopporto lo stress di guidare in mezzo al traffico, tra creature penitenti e alterate , sbraitanti e poco lucide.
Ora mi metto lì , bello seduto , rilassato, almeno quando trovo posto. Di solito, appena mi siedo dopo massimo una fermata sale o una vecchietta o una donna incinta o una vecchietta incinta o uno con le stampelle che si è rotto una gamba o un tenero anziano che lo vedi reggersi e ad ogni curva rischia l'anca,precario come una foglia al vento,e istintivamente ti tendi in avanti per raccoglierlo prima che cada ogni volta."vuole sedersi?" "no, grazie scendo alla prossima". Se ci arriva.
Sono uno di quelli che si alza subito, non fosse altro che tra quarantanni sulle navette aerospaziali pubbliche se un giovinastro non mi fa sedere lo devo guardare in faccia e gli devo dire "Io alla tua età mi alzavo!"
Non è che ce l'ho con tutti quelli che prendono la macchina, alcune persone ne hanno bisogno dato che la zona in cui abitano non è collegata bene , quindi non hanno alternative. Io ce l'ho con quelli che si svegliano già tardi per andare a lavoro , prendono la macchina per fare trecento metri ed andare a fare colazione al bar preferito , lasciando il veicolo parcheggiato in seconda o terza fila , mentre il traffico si rallenta, che inizia l'ora di punta. Poi , finito il cornetto con calma, partono e pretendono di trovare la strada libera , bussando ad ogni semaforo una frazione di secondo dopo il verde. Arrivano sotto dove lavorano , dove magari ci sono almeno tre bar , e si lamentano perchè i parcheggi nel raggio di dieci metri dal portone sono già tutti occupati.
Vabbè Ho deciso di evitare tutto questo , dicevo , muovendomi sui mezzi pubblici. Il mio spirito di osservazione mi permette di farvi notare alcune categorie di persone , tipici esempi della fauna che è frequente incontrare in tali occasioni.
- Il classico tizio che parla da solo, ti accorgi di lui perchè nonostante l'autobus sia quasi pieno accanto a lui non è seduto nessuno.nemmeno se sta nei posti a quattro. Una regola non scritta dice che deve essercene al massimo uno per vettura o vagone, quindi quando uno di loro sale alla fermata e si accorge della presenza dell'altro gli chiede scusa e prende la corsa dopo.Alla fine sono innoqui , basta guardare fuori dal finestrino. Unica regola: Non incrociate le pupille. Altrimenti , vabbè attivate il pilota automatico e via.
-improbabili suonatori di fisarmonica: Mi chiedo come facciano a non aver ancora capito che dovrebbero semplicemente abbassare un po' il volume. O magari aggiornare un po' il repertorio , sempre co sto' "Volare" , e fate qualche pezzo pop , rock, funky o house. distinguetevi.
- Tizi che si accalcano davanti alla porta dove si scende , nonostante al centro ci sia spazio. Brutta razza. quando sali (vabbe' che nessuno sa bene da quale porta si salga da quale si scenda) devi farti spazio approfittando della tua fisicità , altrimenti resti bloccato e ad ogni fermata devi sorbirti il "scusi scende?" e te "No, ma scendo e la faccio passare".
-tizi che si lamentano con l'autista del ritardo , persone che non hanno capito che magari puo' esserci traffico , un mezzo puo' essere rotto , puo' essersi verificata una qualunque causa e quel povero autista non c'entra un cacchio. Il problema è che a volte questo tizio aizza la folla , e si crea una specie di rivolta popolare. una volta sulla cabina di guida mettevano la targhetta "vietato parlare all'autista" , ora dovrebbero scrivere "Vietato urlare all'autista." Sarebbe carino se uno di essi, magari a Napoli , attaccasse un cartone con su scritto "Sto guidann , nun me cacat o' -bip- "
il problema del tizio polemico aumenta quando lo becchi già alla fermata, che l'autobus è partito e lo hai perso per un secondo - che cacchio potevi scender prima - perchè ovviamente era verde e doveva andare, non è che puo' aspettare tutti , il tizio polemico , dicevo , arriva dietro di te e inizia a inveire contro l'autista. A quel punto tocca spostarsi di qualche passo, altrimenti ti rompe le palle , cercando solidarietà.
- tizi che tengono a tutto volume il volume del file mp3 che stanno ascoltando al telefonino. Io questi non li ho mai capiti , un po' come quelli che mettono l'autoradio al massimo per farti sentire le canzoni tamarre. Ma che è , esibizionismo , passione per la musica ,tamarraggine, voglia di condividere le note oppure sordità? (mmm si dice sordità?mi scoccio di andare su google...ià casomai licenza bloggerica)
Ma che pensano, qualcosa tipo "Ua' fra, hai capito a chi me sto sentenn?"
moderni jukebox non a richiesta, sono un po' i nipoti ideali di quei tizi che si vedevano negli anni 80 andare in giro per strada con le radio sulla spalla ,o almeno si vedevano nei film americani.
-tizi appostati , con il biglietto in mano , nei pressi dell'obliteratrice, pronti a scrutare l'orizzonte in caso di salita improvvisa del controllore.
Poi , con tutti sti tipi è normale che quasi tutta la gente "normale" sta con le cuffie nelle orecchie.
Il problema è che le cuffie a volte ci vorrebbero anche nelle narici, soprattutto d'estate , dato che col caldo il sudore comincia a diffondersi nell'aria. Ogni tanto si sente una voce disperata nella folla che grida: "Qualcuno apra i finestrini" "no , autista apri le porte , preferisco cadere!"
-tizi che assorti nei propri pensieri si dimenticano di scendere alla fermata giusta , dovendo poi farsi a piedi almeno duecento metri. Questo sono io.
1 commento:
io ero abituata a muovermi in pacchina abitando in un posto dove i mezzi pubblici non si sa manco che sono... qui all'università mi sono dovuta convertire agli autobus che si sono comodi ma io almeno ogni giorno incontro TUTTI i soggetti che hai elencato nel post.
Anzi aggiungo anche "soggetti che si scaccolano/scatarrano/tossiscono/ seduti accanto a te"
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