Ieri mattina era giunto il momento di tornare alla vita romana. Arrivo in stazione verso le nove e mezza ed ho l'amara sorpresa di constatare che i posti di tutti i successivi treni per la capitale erano già eusauriti.
Ho dovuto quindi fare il vip e viaggiare in prima classe con l'alta velocità , ben mi stà, la prossima volta imparo a non fare i biglietti su internet in tempo.
Comunque non è di questo che volevo parlarvi, ma di ciò che ho fatto fino alle 11 e 50 , ora di partenza del primo treno che potevo prendere. Coincidenza vuole che dovessi prendere degli appunti in una libreria in zona università , che dista una ventina di minuti a piedi. Prendo e mi incammino lungo il cd "rettifilo" , una retta che congiunge, appunto , stazione e università.
Ogni volta che la percorro devo affrontare venditori ambulanti abusivi di tutti i tipi , che tentano di insidiare i passanti peggio che un gruppo di farfalloni sul lungomare d'estate con due ragazze carine.
Immancabili gli amici venditori di calzini , qui vi narrai le precedenti esperienze , che non devi commettere l'errore di incrociare il loro sguardo altrimenti ti agganciano con un "Amico mio permetti una parola?" e poi per staccare devi aumentare l'andatura e dire "scusascusa vado di fretta scusa".
In ogni caso vabbè si tratta di calzini e tutto ok, la cosa che mi ha fatto rimanere male, al limite dell'offesa, è stata un'altra : Ritorno verso la stazione, un tizio sui cinquant'anni mi si avvicina e , mostrandomi un coso tipo tablet ipod o come si chiama mi dice "ue' ue' amico lo vuoi?".
Ormai nemmeno più i turisti ci cascano a simili pacchi. Il napoletano cresce sapendo che se vai a piazza Garibaldi devi stare attento che "ti fanno il pacco". Negli anni novanta\ottanta ecc ti mostravano una videocamera, offrendotela a prezzo stracciato, poi ti ritrovavi con un cartone con dentro un mattone per fare peso. Chissà forse per il tablet oggi usano una mattonella.
Comunque , vi dicevo, mi sono un po' offeso, avrei voluto fermarmi e chiedergli perchè mi aveva considerato un potenziale gonzo.
Sono cose che ti fanno riflettere.
Altre volte invece ho pensato di aver una faccia diversa: A Valencia, un paio di anni fa, un tizio mi si avvicina dicendomi "Cocainacocaina". Quella volta ci rimasi ancora più male. Vabbè che magari questi ci provano con tutti, per la legge dei grandi numeri prima o poi qualche cliente lo racimolano.
Una cosa strana mi capitò invece sempre qualche anno fa , quando andammo a visitare Amsterdam con gli amici. Mentre eravamo intenti ad apprezzare lo stile architettonico dei palazzi e il riflesso della luna nei canali, finiamo per sbaglio in un quartiene pieno di monolocali con dentro delle fanciulle. Doveva essersi verificato un guasto nella zona, in quanto le ragazze erano tutte vestite solo con l'intimo . Probabilmente un guasto all'impianto dei condizionatori. Chissà che caldo che dovevan soffrire, comunque tutte lì a scambiarmi per il tecnico delle riparazioni , mi facevano cenno di entrare e dicevano "50 euro" .
Se proprio dovessi emigrare in quella terra, so già quale mestiere imparare.
3 commenti:
ahahaha ci sono passata anche io per quel quartiere, con padre madre e sorellina ignara :) i commenti sono stati leggermente diversi :P
anche tuo padre è stato scambiato per un tecnico?
;P
Il guardiano nei musei faresti ad Amsterdam vero ^-^??
Posta un commento