Il napoletano difficilmente rinuncia alla gita del lunedì di pasquetta. La benzina puo' anche arrivare a 3 euro al litro, il mondo puo' anche cadere (che poi come fa il mondo a cadere?boh) si va tutti sulla luna,armati di ruoti di dolci tipici .
E' questo il motivo per il quale già dalle nove del mattino la tangenziale e l'autostrada sono già strapiene,che sembra di essere sulla Salerno-Reggio Calabria il 13 agosto.
Di solito ci si da appuntamento nel parcheggio di un autogrill, il più indicato è quello di Capodimonte, che è pure tra i più piccoli, tuttavia miracolosamente ognuno riesce a posteggiarsi negli spazi morti , non impedendo troppo il passaggio delle altre macchine. Roba che in qualunque altra città d'Italia si sarebbe già impazziti.
Quando tutti son arrivati si parte, facciamo con almeno una ventina di minuti di ritardo di media, ed inizia il viaggio.
Il primo tratto magari ti illude pure, dici "vabbè è scorrevole abbiamo fatto bene a partire presto" (che poi presto erano le undici) poi entri in autostrada e ti incontri con migliaia di previdenti come te , anche loro partiti "presto", ed iniziano ad essere pronunciate le prime frasi apocalittiche del tenore di "Ua' qua non arriviamo nemmeno entro cena". E' per questo che il napoletano previdente porta con se un piccolo kit di pronto soccorso costituito dalle pastiere e dagli avanzi di tortaniello dei giorni prima. Anche la protezione civile li ha in dotazione, per fornire assistenza e ristoro ai meno organizzati.
Mentre si procede a passo d'uomo (con una gamba ingessata) e finisce già il primo cd , guardando un po' fuori è possibile notare scene curiose tipiche di questi luoghi. Innanzitutto ti accorgi che la corsia di emergenza è diventata una corsia aggiuntiva , proprio oggi che servirebbe di più in caso di necessità.
Non c'è niente da fare, certe cose proprio non si riesce a capire quanto sian gravi.
Per il resto, l'abitacolo medio è composto da questa formazione-tipo:
Alla guida abbiamo il pater familias , con la faccia scocciata perchè si è dovuto alzare presto pure oggi che non lavorava, il tutto per farsi se va bene 5 ore di traffico. Unica consolazione il diritto di gestire l'autoradio,che almeno un po' di musica lo rilassa. Alla sua destra siede la mugliera , che borbotta frasi ovvie del tipo "ua' ma qua non arriviamo mai, te l ho detto che dovevamo scendere prima" "chissà gli altri dove stanno" (ma dove vuoi che stiano,se non in coda dieci macchine avanti o dietro te?) "l'amma' chiamma'? Abbassa la voce dello stereo!"
dietro ci sono i bambini che saltellano , divisi da un cane che si guarda attorno con espressione perplessa.
Altre macchine hanno una composizione più giovane , con coppie tutte stese a prendere lo spicchio di sole che entra dai finestrini . Poi arrivano i fenomeni , una volta fermi nelle strade provinciali, che vanno contromano per tagliare la fila , intasando ancora di più tutto. E tocca stare attenti pure a quelli che ti si infilano dappertutto, a destra, sinistra, se potessero scavalcherebbero da sopra ogni veicolo.
Ad un certo punto, ogni volta che c'è un traffico del genere , una persona sente il bisogno di scendere dalla macchina. Per vedere cosa è successo? Per sgranchirsi un po' le gambe?Per fare una puzzetta? Per avere un po' di pace dalle lamentele della moglie?
I motivi possono essere molteplici.
Il gesto è contagioso, istintivamente iniziano a scendere tante altre persone, almeno uno a macchina, e proprio mentre la corrente di traffico era pronta a ripartire. Tutti rientrano al volo, finalmente sembra che si "cammina" un po'. Si riesce persino ad arrivare a 15 km all'ora, piovono ottimistici "Ia' il peggio è passato" , " simm' quasi arrivat".
Nonostante questa scena apocalittica, ce la siamo cavata in un paio d'ore. Gli autisti spengono la macchina , pensando "Un traffico simile non voglio vederlo più per mesi", dimenticando che c'è da affrontare il ritorno. E' una forma di autodifesa del cervello.
L'agriturismo si trovava a S. Agata dei Goti, una località nel Beneventano che in questa giornata è tra le più gettonate dai napoletani, per la presenza di aree da picnic e , appunto, numerosi agriturismo. Il nostro non era malaccio, si mangiava bene anche se le porzioni erano tutt'altro che abbondanti ( e non l'ho detto solo io,eh) però c'era la cheffa che prima di ogni portata veniva ad illustrarci cosa aveva preparato , tutte le finezze che aveva messo nei piatti, creando una attesa che poi veniva delusa leggermente dalla quantità di cibo nel piatto. Comunque è scorso un bel po' di vino ,ho fatto eccezione anche io che di solito non bevo, i brindisi eran talmente numerosi che tanto valeva prendere un vocabolario e brindare ad una parola alla volta . Abbiamo finito cantando in coro la canzone dei Beatles che c'era in sottofondo, quella che fa "nananananana Eeeecciu' . E' stata fatta anche qualche piccola grezza con quelli del tavolo accanto, ed è un po' strano perchè di solito siam noi quelli che dicono "guarda quelli che rozzi", ma vabbè ci puo' stare.
Perchè nonostante le ore di traffico,i tamarri nelle auto accanto e le porzioni piccole , quando sei con i tuoi migliori amici - che da qualche anno non vedi quasi mai - è proprio impossibile che non ti diverti.
3 commenti:
Bello! Però la canzone dei Beatles che fa eeecciù mi sfugge :D
ma come , non la conosci? è questa:
http://www.youtube.com/watch?v=eDdI7GhZSQA
confermo tutto...anche il nanananana eeecciù purtroppo!! ma con il vino queste figure sono inevitabili!!
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